Cronologia della nuova strategia della tensione in Italia: 2002
di Bonaventura
6 Febbraio 2002: Si conclude il congresso CGIL. Cofferati pronto allo sciopero generale.
17 Febbraio 2002: Scajola dichiara che diede l'ordine di sparare durante le manifestazioni contro il G8 del luglio 2001 a Genova.
21 Febbraio 2002: La CGIL indice da sola lo sciopero generale per il 5 Aprile e una manifestazione a Roma per il 23 Marzo. CISL e UIL continuano la trattativa, ma non sull'articolo 18.
23 Febbraio 2002: 40.000 persone all'iniziativa di Micromega per i dieci anni di Mani pulite a Milano.
24 Febbraio 2002: Polemiche da parte del Ministro della Giustizia Castelli sull'iniziativa del Palavobis. Il ministro, contestando i toni dei discorsi dell'iniziativa, che invitavano alla resistenza contro il regime berlusconiano, dichiara : - sono discorsi che o già sentito fare da molti cattivi maestri dopo il '68. Poi sono venuti gli anni di piombo. -
25 Febbraio 2002: Continuano le polemiche da parte della Lega contro l'iniziativa del Palavobis. Umberto Bossi dichiara: -Al Palvobis solo una minoranza rumorosa. -
Il ministro Castelli rincara la dose dichiarando: - Credo che non si ripeteranno gli anni di piombo, ma sono certo che andremo in contro ad episodi di violenza. La cultura della sinistra, di quelli del Palavobis, è quella del casino e della violenza. Sono vecchio io e vedo analogie con il '68.-
Riapre, intanto, il tavolo di trattativa tra Maroni e le parti sociali sull'articolo 18. Cofferati ammonisce: -Attenti alla trappola del Governo. -
26 Febbraio 2002: Attentato al Viminale. Un ordigno con due chili di polvere nera piazzato su un muro del ministero dell'Interno. Si punta subito sulla pista anarchica. Dichiarazioni:
Scajola : - Hanno attaccato il simbolo della sicurezza dei cittadini-.
Berlusconi: - Credo che si debbano abbassare certi toni, come per esempio quelli che sono stati usati alla manifestazione dei 18000 del Palavobis. C'è una storia recente che nessuno di noi dovrebbe trascurare-
Taormina: - E' la chiamata alle armi della sinistra. -
Pera : - Questo gesto criminale tende a rendere torbida la nostra vita politica e assai difficile quella civile. -
Castelli: - Non sono un indovino, uso il cervello. -
Bonaiuti: - Era lecito aspettarsi, fin da sabato scorso, che esponenti della sinistra prendessero le distanze da una serie di esternazioni estremistiche, incompatibili con la civile dialettica democratica. -
Sondaggio Repubblica-Cirm: alla domanda "Lei teme che nei prossimi mesi possano tornare il terrorismo e la strategia della tensione in Italia?", il 68% dei 1404 contattati risponde SI, il 26% NO, il 6% è senza opinione.
27 Febbraio 2002: Scajola riferisce in aula: - L'attentato è da ricondursi ad ambienti dell'insurrezionalismo anarcoide. - Non si parlerà più di questo attentato.
2 Marzo 2002: 500.000 persone alla manifestazione romana dell'Ulivo. Berlusconi: - Le piazze urlano. C'è in giro chi non accetta le regole della democrazia e si augura di dare una spallata al governo con moti di piazza, con colpi di mano o con la malagiustizia. Ma questo non accadrà perché gli italiani sanno distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male, fra amore ed odio.-
12 Marzo 2002: Berlusconi cerca di aprire ai sindacati con una nuova proposta sulla questione dell'articolo 18. il premier dichiara: - Avanti con le riforme ma senza scontri sociali. - intanto la CGIL riceve la solidarietà del movimento dei social forum, che annunciano la loro presenza alla manifestazione del 23.
13 Marzo 2002: Il governo rompe le trattative con i sindacati sull'articolo 18. Berlusconi pone la linea dura.
14 Marzo 2002: Si riunisce il fronte sindacale. CGIL, CISL, UIL si preparano per lo sciopero unitario in aprile.
Berlusconi: - Io ho fatto il possibile, gli altri non vogliono ragionare. - Manifesto con centinaia di firme di intellettuali in solidarietà con la manifestazione del 23 della CGIL.
Panorama anticipa la 48esima relazione sulla politica informativa e della sicurezza del Cesis (servizi segreti). Dentro veniva anticipato il pericolo di -nuovi interventi offensivi da parte del terrorismo brigatista contro obiettivi simbolo e le espressioni e le personalità del mondo sindacale ed imprenditoriale maggiormente impegnate nelle riforme economico-sociali e del mercato del lavoro e, segnatamente, con ruoli chiave di tecnici e consulenti. - Il rapporto aggiungeva che sotto tiro sarebbero stati gli uomini delle istituzioni -impegnati su temi caldi come l'abolizione dell'articolo 18, come il Ministro del Welfare Roberto Maroni e i suoi più stretti collaboratori-.
15 Marzo 2002: Scontri a Barcellona durante il corteo dei 300.000 antagonisti al vertice dei ministri degli Esteri europei. I giornali italiani riprendono la notizia affiancandola alle dichiarazioni di Berlusconi che dice: - La piazza non mi fa paura. - Solidarietà con i sindacati da parte dei vescovi.
19 Marzo 2002: Marco Biagi, consulente del ministro Roberto Maroni, viene ucciso alle 20:35 sotto casa sua a Bologna. Biagi era un economista ed aveva redatto parte del Libro bianco sul lavoro.
Dopo poche ore dall'omicidio gli inquirenti sentenziano che ad uccidere Biagi furono gli stessi che uccisero D'Antona. Berlusconi: - Bisogna uscire dalla spirale dell'odio. Il linguaggio usato in questi giorni è degno di guerra civile. - D'Amato: - Una morte annunciata, che nasce in un clima d'odio, in una campagna di denigrazione. - CISL: - Riprendiamo il dialogo. - Ciò che balza subito agli occhi è un omicidio politico che avviene pochi giorni prima di una manifestazione sindacale che già si annuncia molto grande.
20 Marzo 2002: E' polemica sull'omicidio Biagi. La vittima era senza scorta, che gli era stata revocata dal prefetto poco prima. Il procuratore Luigi Persico conferma, 14 ore dopo l'omicidio, che a sparare fu la stessa pistola che uccise D'Antona. Arriva una prima telefonata di una sedicente colonna "Carlo Giuliani". Si rivelerà una pista falsa. La vedova Biagi rifiuta i funerali di Stato. Nuove accuse a sindacato da parte di Taormina, che parla di - responsabilità oggettive di Cofferati, della sinistra comunista e di chi non ha arrestato gli assassini di D'Antona. - E ancora - Biagi era uomo-chiave del cambiamento. Cofferati e i comunisti sono contro il cambiamento. Biagi è stato assassinato contro il cambiamento. Gli assassini si propongono come braccio armato di Cofferati e dei comunisti. Cofferati e i comunisti hanno creato le condizioni perché i terroristi si mettessero a disposizione. C'è da augurarsi che la signora Biagi non segua le orme della signora D'Antona, la quale, oggi siede sui banchi della Camera dei deputati insieme a quei comunisti storicamente padri dei terroristi che hanno ucciso il marito. -
Intanto Berlusconi propone ai sindacati di tornare alle trattative.
CGIL, CISL, UIL decidono per lo sciopero.
21 Marzo 2002: Crescono le adesioni alla manifestazione del 23. Arriva via internet la rivendicazione delle presunte br, ma desta subito forti perplessità per il linguaggio ed i toni. Maroni attacca ancora la CGIL, ma si spinge più in là, affermando che il sindacato debba fermamente impedire ai no global e ai vari Cobas e centri sociali che hanno giustificato l'assassinio di Biagi di partecipare alla manifestazione per impedire qualsiasi accostamento con il sindacato democratico e con i partiti della sinistra. Maroni accusa i no global di non essere chiari sulla questione Biagi. I Disobbedienti dichiarano che fu omicidio di regime.
Intanto i servizi segreti ipotizzano legami tra br e Cobas.
22 Marzo 2002: Alla vigilia della manifestazione della CGIL, Berlusconi dichiara in un videomessaggio alla nazione: - Biagi? Uno di noi. - , mettendo sullo stesso piano opposizione sociale e terrorismo.
23 Marzo 2002: Tre milioni in piazza con la CGIL. Sindacalisti, militanti, girotondisti, no global. Tremonti: - Ha vinto la sinistra estrema. - Fini, che fino ad ora si è tenuto fuori dalle polemiche: - Si è visto chi sono i conservatori. Tocca a noi far rivivere il riformismo. - Parisi: - Manifestano contro Biagi. - Viene ripristinata la scorta agli autori del Libro bianco e viene istituita una superprocura antiterrorismo. Intanto i Carabinieri ribadiscono che la pistola è la stessa per i due delitti, ed il Sisde lancia l'allarme di possibili nuovi attentati.
25 Marzo 2002: Pioggia di accuse e critiche da parte di esponenti del Governo e della Maggioranza, contro la manifestazione della CGIL e le presunte connivenze del sindacato con terroristi e no global, ormai diventati una cosa sola. Le polemiche e le chiusure del Governo si succederanno per molti giorni.
4 Aprile 2002: Il cadavere di Michele Landi viene trovato, impiccato, nella sua abitazione di Montecelio di Guidonia (Roma) nella serata. Landi era responsabile sicurezza del settore tecnologico della libera università romana Luiss Management, consulente informatico di diverse procure, tra cui quella di Roma e Palermo, Landi aveva fatto parte del collegio di difesa di Alessandro Geri, il giovane dei centri sociali, ritenuto - prima di essere scagionato - "il telefonista" dell'omicidio D'Antona: l'ennesimo granchio preso dagli inquirenti della capitale.
Secondo alcuni testimoni, Landi si stava occupando - anche se in maniera ancora informale - anche del delitto Biagi: aveva rilasciato diverse interviste in cui ipotizzava la possibilità di risalire all'identità di chi aveva inviato la rivendicazione telematica delle BR.
Ad un amico Landi aveva confessato di avere fatto "una scoperta esplosiva".
La stampa si occupa del caso come norma cronaca nera.
5 Aprile 2002: Secondo l'autopsia subito pervenuta, Landi si sarebbe suicidato. Ma cominciano a balzare all'occhio alcune incongruenze sulle modalità del suicidio. Lorenzo Matassa, ex pm di Palermo ed amico intimo do Landi dichiara: - In Italia, il paese delle stragi impunite, il paese delle stragi di Stato, l'esperto di computer che stava lavorando, senza incarico ufficiale, alla rivendicazione via Internet dell'omicidio di Marco Biagi, non si è tolto la vita, ma è stato suicidato dai servizi segreti". -
Nei giorni successivi Il Corriere della Sera, rivela che Landi utilizzava un sito segreto in cui alcune fotografie celavano messaggi cifrati dalla destinazione più che mai oscura. Due giorni prima di morire, l'informatico - già consulente per l'omicidio D'Antona - aveva cancellato tutte le immagini. Ad accorgersene è stato il legale della famiglia, entrato nel sito con l'aiuto di un esperto.
Altri particolari che non tornano riguardano una coda dell'autopsia: le tracce di strangolamento che Landi presenta sul collo non corrisponderebbero con la dimensione della fune alla quale è stato trovato impiccato.
C'è, infine, una testimonianza ora al vaglio degli inquirenti: la stessa sera in cui Landi si sarebbe suicidato, un vicino di casa avrebbe udito un violento alterco tra Landi stesso e due uomini che parlavano con forte accento toscano e volevano entrare nella sua abitazione.
16 Aprile 2002: 13 milioni di persone scioperano contro l'abrogazione dell'articolo 18. Lo sciopero è indetto da sindacati confederali e di base. Berlusconi: - Ora torniamo alla trattativa.-
Metà Maggio 2002: Il pm di Tivoli, Scalera, annuncia che nelle indagini sul caso Landi si sta procedendo per omicidio, per le troppe stranezze e incongruenze che circondano la precedente ipotesi che era stata subito avanzata dal ministro Scajola.
30 Maggio 2002: Il Governo convoca le parti sociali ad un tavolo di trattativa sulle riforme che coinvolgono l'articolo 18. I sindacati ipotizzano un nuovo sciopero generale se non si tornerà indietro sull'art. 18. Intanto le indagini su Biagi navigano in alto mare.
Fine Giugno 2002: iniziano le contrattazioni tra Governo e sindacati per valutare possibili intese. La CGIL annuncia che non ci sono trattative possibili sulla questione dell'articolo 18.
5 Luglio 2002: Dopo alcuni giorni di contrattazioni separate, CISL e UIL decidono di firmare il Patto per l'Italia con il Governo. La scelta è importante, perché significa la rinuncia alla battaglia per la difesa dell'articolo 18, che rimane ora una contesa tra la sola CGIL e il Governo appoggiato da Confindustria, CISL e UIL.
Luglio 2002: Per tutto il mese si susseguono allarmi di possibili attentati in varie città italiane. Vengono ritrovati decine di ordigni potenzialmente pericolosi in varie località. Non se ne saprà più nulla.
Ottobre 2002: Iniziano le polemiche per il Forum Sociale Europeo in programma dal 6 al 10 Novembre 2002. di nuovo allarmi su possibili violenze e che mettono i guardia sulla possibile devastazione dl patrimonio storico culturale di Firenze, città che ospita il forum.
18 Ottobre 2002: Secondo sciopero generale di 8 ore sulla questione dell'articolo 18. Questa volta però ad indirlo è stata la sola CGIL. Riempite 120 città in tutta Italia con milioni di persone in piazza. Forti critiche alla CGIL dal Governo, da CISL, UIL, e da molti ambienti del centrosinistra, dai DS alla Margherita.
6/10 Novembre 2002: Primo Forum Sociale Europeo a cui partecipano più di 40000 persone. Alla manifestazione di sabato contro la guerra, parteciperanno quasi 1 milione di persone. Tra chi indice la manifestazione, oltre a tutte le sigle del movimento, anche la CGIL.
Notizie tratte dai quotidiani "La Repubblica" ed "il manifesto" dei giorni indicati.