08 DICEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

La mappa della città "fantasma" Sono oltre 2600 gli alloggi sfitti.
QUINTO.Nuovo villaggio della caserma Ederle.C'è una "proposta di collaborazione"
RECOARO.Il sindaco si schiera contro l'antenna.

I risultati della ricerca dell’Osservatorio sulla casa che ha incrociato i dati delle utenze Aim
La mappa della città "fantasma" Sono oltre 2.600 gli alloggi sfitti
Il record in centro storico: 841 case chiuse tra i corsi Palladio e Fogazzaro

di Chiara Roverotto

Dalle stime si è passati alle cifre. E già questo è un passo avanti. Finalmente si sa quanti alloggi sfitti ci sono in città e si tratta di dati attendibili, incrociati con le utenze delle Aim. Un lavoro che l’Osservatorio sulla casa aveva in cantiere da qualche anno e che ieri, finalmente, ha presentato. La "città fantasma" ha 2.620 alloggi sfitti. La maggior parte di questi si trova in centro storico, precisamente lungo corso Palladio e corso Fogazzaro. Poi, si passa direttamente alla circoscrizione 6 con i quartieri di S. Lazzaro e Pomari con oltre 552 alloggi in cerca di... affittuari oppure acquirenti. Domande alle quali si risponderà dopo.
Ma andiamo con ordine: il centro storico è quello che conta il maggior numero di appartamenti vuoti, in totale sono 841. Tra questi ci sono 543 alloggi che non hanno alcuna utenza con le Aim per cui nessun allacciamento per la luce, il gas e l’acqua, quindi a tutti gli effetti sono disabitati, mentre 289 hanno bassi consumi, probabilmente si tratta di appartamenti che vengono utilizzati di rado e, probabilmente, appartengono a persone che lavorano all’estero. Dopo la Circoscrizione 6, seguendo la mappa, si passa alla 3 con 344 alloggi sfitti, poi alla 5 con 332, alla 4 con 295, alla 2 con 124. E, infine, non resta che la 7, zona Ferrovieri, con 132 case sfitte di cui 65 con nessuna utenza collegata con la Municipalizzata. Se questa è la mappa curata dall’Osservatorio promosso dall’assessorato (vi fanno parte l’assessore Piazza, Lanaro, l’avv. Cappellari, il direttore Di Pace, e il responsabile dell’agenzia comunale Pezzon) bisogna anche pensare a come muoversi, a che cosa fare. Anche perché in città la tensione abitativa non è certo irrilevante. Basta pensare che all’assessorato agli Interventi sociali giacciono, in attesa di essere evase, quasi 900 richieste per un alloggio popolare, uno dei numeri più alti degli ultimi anni, contrassegnato da una crisi che ha colpito numerose famiglie che non riescono a trovare risposte all’interno di un mercato immobiliare che in città è completamente impazzito con prezzi (sia per l’affitto che per la compravendita) decisamente elevati. Senza contare che le assegnazioni non sono state molte e a dirlo sono sempre i numeri: nel 1999 sono stati consegnati 123 alloggi popolari; nel 2000 121; nel 2001 178; nel 2002 102; lo scorso anno sono stati 107. « Vogliamo arrivare all’assegnazione di 500 appartamenti in tre anni - dichiara l’assessore agli interventi sociali e alla casa, Davide Piazza - e su questo ci stiamo muovendo su più fronti: con i contratti agevolati, da febbraio ne abbiamo firmati cento, con le ristrutturazioni a carico degli inquilini, con gli alloggi in Corpus D omini ». Insomma, il "mercato" sembra in fermento anche se alcuni piani particolareggiati (tra cui il Pp10 di Laghetto) tardano a decollare. « Fare una mappa dello sfitto in città era fondamentale - prosegue l’assessore - ora non ci resta che inviare un questionario a casa dei proprietari per capire che cosa intendono fare delle loro abitazioni. Alcune, essendo in centro storico, non sono mai state ristrutturate, per cui si trovano in pessime condizioni. Insomma, la nostra sarà una proposta: ognuno si regolerà di conseguenz a» . Basterà un questionario per capire come intenderanno muoversi i proprietari? L’assessore Piazza resta fiducioso anche se il Sicet, il sindacato inquilini che fa capo alla Cisl, aggiunge dell’altro. «I proprietari hanno bisogno di incentivi chiari e precisi, sia se vogliono vendere sia, soprattutto, se vogliono affittare: quindi un ritocco all’Ici credo sarà la richiesta più gettonata che peraltro facciamo anche noi, chiedendo l’abbattime nto dell’imposta », dice Renato Lanaro. Proposte interessanti, che però difficilmente troveranno seguito visto che al bilancio comunale mancano oltre 8 milioni di euro. Senza contare che anche l’Ater aveva iniziato una battaglia contro l’Ici per i propri alloggi che nessun Comune ha ascoltato. «C on i soldi che potremmo risparmiare sull’imposta, potremmo non solo costruire nuovi alloggi, ma liberare finanziamenti che normalmente vengono utilizzati per le manutenzioni », ha puntualizzato più volte il presidente dell’Agenzia per la casa.
«La questione è stata sottoposta all’assessore alle Finanze, Favretto - taglia corto Piazza - vedremo che cosa ci risponderà... Senza contare che se noi riuscissimo ad ottenere anche un terzo degli alloggi sfitti che ci sono in città potremmo rispondere in maniera definitiva alle richieste che ci sono, per cui non ci sarebbe bisogno di costruire nuove case.... ». In sostanza non resta che aspettare che l’Osservatorio invii il questionario ai proprietari, vedere in quanti risponderanno e alla fine capire come intervenire. Ma di alloggi sfitti si parla da anni....


Quinto. Uno studio tecnico ha presentato un progetto per l’area di Valproto
Nuovo villaggio della caserma Ederle C’è una “proposta di collaborazione”
Il Comune dovrà decidere se adottare una variante urbanistica entro fine febbraio

di Tommasino Giaretta

Quinto è pronto all’arrivo di 2 mila militari americani? Adesso è nero su bianco, visto che agli atti del Comune è stato protocollato un documento di “Proposta di collaborazione” formalizzato da uno studio tecnico di Padova. È quindi confermata la notizia dei contatti tra emissari, amministrazione comunale e un pool di proprietari di alcuni ettari di campagna in prossimità dei laghi nella frazione di Valproto, scavati all’epoca della costruzione dell’autostrada Valdastico e utilizzati per l’allevamento di anguille. La zona potrebbe essere coperta da una colata di asfalto e cemento per fare posto a 200 nuovi alloggi per soddisfare la necessità delle forze armate Usa di stanza alla Ederle, che hanno necessità di disporre di un nuovo quartiere residenziale definito di “alta qualità” per il loro personale. Tra i requisiti fissati dal bando figurano quelli della vicinanza alla caserma, l’accessibilità in tempi brevi e la disponibilità in tempi certi. L’area verde a ovest dei laghetti viene definita da Bruno Beghetto firmatario del documento, «un’area idonea sotto ogni profilo a tale destinazione d’uso mediante un intervento di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale. Da uno studio di massima, risulta la fattibilità dell’intervento e l’ampiezza dei benefici che ne deriverebbero al Comune da molteplici punti di vista». Il sindaco Secondo Pillan ha girato la proposta ai gruppi di maggioranza e di minoranza, visto che l’argomento deve essere affrontato in tempi brevi valutando o meno la possibilità di presentare entro il 28 febbraio 2005 una variante urbanistica ad hoc. Il consigliere di minoranza e segretario politico di Forza Italia, Fausto Rossi, ha presentato subito un’interrogazione. L’operazione comporterebbe un giro d’affari stimato in 300 milioni di euro. Il sindaco era stato chiaro: «Un insediamento abitativo di tale portata - aveva puntualizzato recentemente - potrà essere accettato e approvato dalla nostra amministrazione soltanto a determinate condizioni. Diciamo no se si intende costruire una serie di condomini, diciamo no se si vuole costruire una caserma, diciamo no se si vuole costruire un bunker, diciamo ancora no se si vuole costruire un villaggio recintato a esclusivo beneficio degli americani». Una serie di paletti che sanno tanto di prescrizioni: non poteva essere diversamente, visto l’impatto sul piano ambientale che una scelta del genere comporterebbe con la costruzione di un nuovo ponte sul Tesina, all’altezza del cavalcavia sulla Valdastico nella zona di via Quintarello, rendendo quasi immediato il collegamento con la caserma Ederle. Una questione non da poco ma con poco tempo a disposizione per decidere con ponderatezza se accettare o meno la proposta. E c’è chi già avanza l’idea di un referendum.


Recoaro. Viero scrive al gestore di telefonia
Il sindaco si schiera contro l’antenna

(m. sc.) Il prefetto Angelo Tranfaglia convoca i rappresentanti del comitato. E il sindaco Franco Viero scrive all’H3g chiedendo «con forza» l’interruzione dei lavori in contrada Griffani. I segnali tanto attesi dai genitori, che sabato e lunedì avevano estremizzato la protesta contro l’antenna Umts tenendo i loro figli a casa da scuola, sono arrivati. I numerosi sit-in degli ultimi giorni, la marcia davanti alla casa del primo cittadino, l’occupazione della sala consiliare non avevano dato i risultati sperati. L'agitazione scolastica del 75% delle famiglie, invece, ha colpito nel segno. Il primo cittadino ha deciso di scrivere all'H3g: «I lavori di installazione provocano un danno sociale di dimensioni preoccupanti che va ben oltre i confini della zona interessata», è l'incipit della missiva inviata anche al prefetto ed al preside Domenico Caruso. Viero ricorda i numeri dell'astensione scolastica, «contro la scelta di questo sito sensibile perché vicino alle scuole, all'asilo, all'oratorio e ad altra antenna. Chiedo con forza - conclude - che la ditta consideri con molta attenzione quanto l'installazione stia lacerando il tessuto sociale della comunità e che interrompa i lavori».
«È da mesi che diciamo queste cose - osserva Massimo Poncina, portavoce del comitato Griffani e presidente del comitato genitori -. Ora, comunque, lo scenario è di nuovo mutato. Non c'è più solo il comitato, ma anche il sindaco che si esprime. È un segnale forte, così come la convocazione del prefetto». Altri segnali vengono dalla scuola, dove, con la sospensione della protesta, è ripreso il programma didattico. Alla ferma richiesta di bloccare i lavori formulata dal consiglio dell'istituto comprensivo, si è aggiunta quella analoga della Rsu.