v. . : : M e d i a b l i t z : : . .

30 OTTOBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

4 novembre di festa nazionale e di polemica su Vicenza e Iraq.
Antenne, 32 nuove richieste.

Giovedì prossimo al museo del Risorgimento la cerimonia. Rinviata, per darle più risalto, la consegna degli attestati ai militari in missione. Verdi critici: «Una giunta arruolata»
4 Novembre di festa nazionale e di polemica su Vicenza e Iraq

Giovedì prossimo - nella ricorrenza del 4 novembre, 86° anniversario della vittoria nella Prima guerra mondiale, festa dell'Unità d'Italia e giornata delle Forze armate - l'Amministrazione comunale vicentina e il comando regionale dell’Esercito organizzano la tradizionale cerimonia con messa alle 10.15 nell’auditorium del museo del Risorgimento a villa Guiccioli di Monte Berico e commemorazione dei caduti. Parteciperanno - con una rappresentanza di soldati - le associazioni combattentistiche e d’arma, autorità civili e militari, esponenti del Comune e il sindaco Enrico Hüllweck che sarà al museo con la bandiera del Comune, decorata con due medaglie d'oro per i fatti del Risorgimento e della Resistenza, e pronuncerà un discorso. Dopo l'alzabandiera, ci saranno la lettura della motivazione della medaglia d'oro concessa al milite ignoto, gli onori ai caduti e la lettura dei messaggi. Dopo il sindaco parlerà anche un rappresentante delle forze armate. Come prologo della festa della Vittoria è in calendario per martedì una messa alle 10 nella chiesa del cimitero maggiore, celebrata da mons. Agostino Marchetto e organizzata dall'Associazione nazionale delle famiglie dei caduti e dispersi in guerra.

(a. t.) Il 4 Novembre della festa nazionale multipla - per la vittoria nella Grande Guerra, per l’unità nazionale e per la giornata delle forze armate - doveva portare con sé, quest’anno, una cerimonia particolare: la consegna di un diploma di merito ai vicentini in divisa che hanno partecipato e partecipano alla missione militare in Iraq. Un’iniziativa della giunta comunale decisa in sintonia con il governo Berlusconi al quale la maggioranza parlamentare di centrodestra ha riconfermato pochi giorni fa fiducia, bocciando la mozione per il ritiro delle truppe presentata dal centrosinistra. Ma l’appuntamento con avieri, carabinieri e membri della Croce rossa militare è rinviato. Si legge in un comunicato dell’Amministrazione: «L'annunciata consegna dell'attestato di benemerenza a tutti i militari vicentini coinvolti nella guerra in Iraq, proposto dalla giunta comunale per rendere omaggio ai soldati residenti in città inviati nell'area martoriata dalla guerra, non si svolgerà il 4 novembre come precedentemente comunicato bensì in una successiva cerimonia dedicata appositamente all'iniziativa» . Non ci sono problemi politici dietro lo spostamento a data da destinarsi: «La decisione è stata presa e resta confermata» spiega il vicesindaco Valerio Sorrentino, che con Alleanza nazionale è stato il principale sostenitore del provvedimento preso dalla giunta-Hüllweck. «Portare la cerimonia al museo il 4 novembre non era possibile per questioni organizzative. Meglio così: le daremo maggiore rilievo e solennità con una data a parte» . Per quella data, quale che sia nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, già si annunciano però contestazioni. Della prima è stato già protagonista un dirigente dei Verdi, ala movimentista-pacifista, consigliere in Circoscrizione 3, Olol Jackson: «Abbiamo a Vicenza, e non ne avevamo dubbi, una giunta "embedded", arruolata» . Sostiene Jackson che l’Amministrazione Hüllweck voleva assegnare i suoi attestati ai militari proprio nei giorni in cui la rivista scientifica internazionale "The Lancet" pubblica uno studio di ricercatori dell’americana John Hopkins University di Baltimora che «stima in centomila le vittime civili, tra cui moltissime donne e bambini, dopo l'invasione dell'Iraq. Questo è quello che Hüllweck e soci festeggeranno. Festeggeranno una guerra illegittima, costruita su delle menzogne, che ha prodotto migliaia di morti innocenti» . La replica preventiva di Sorrentino, in vista delle dispute che verranno, accentua il carattere di solidarietà civile ai militari che ha l’iniziativa del Comune: «Vogliamo far capire che la nazione è con loro. Quando saranno al governo quelli che la pensano come Jackson, tireranno i pomodori ai nostri soldati. Noi riteniamo invece che vada enfatizzato, in questo momento, il contributo che anche militari di Vicenza stanno dando a una missione di pace. Gli italiani non sono andati in Iraq per fare la guerra, ma per ripristinare l’ordine per una nuova democrazia. Centomila morti per questa guerra? La conta dei caduti è sempre dolorosa, ma pensiamo a quanti morti civili ha fatto il regime di Saddam Hussein e a quanto vivrà in pace la popolazione irachena dopo che sarà stato sconfitto il terrorismo dei suoi sostenitori armati».


Firmato il patto fra Comune e i quattro gestori dei telefonini che ora dovranno presentare i piani di sviluppo per il 2005 Si lavora per raggruppare più stazioni nel medesimo sito Preferenza ad aree comunali, anche per calmierare i prezzi Allo studio una soluzione per il pennone vicino all’ospedale
Antenne, 32 nuove richieste
Si calcola che in città siano già attivi un centinaio di impianti

di Gian Marco Mancassola

Sono 32 le richieste per nuove antenne avanzate dai quattro gestori di telefonia mobile (Tim, Vodafone, H3G e Wind), che ieri hanno siglato a palazzo Trissino un patto con il Comune per regolare le nuove installazioni. Da giocare c’è la partita degli Umts, anticipata da tanti scontri, contenziosi, petizioni, proteste di cittadini e quartieri impensieriti dai grandi pennoni che negli ultimi anni si sono moltiplicati nel capoluogo. In base alle stime di tecnici e consulenti comunali, le antenne per ripetere il segnale dei telefonini, in città, sono una centinaio. Per evitare estenuanti e dispendiosi bracci di ferro, quindi, Comune e società di telefonia mobile hanno trovato un accordo che dovrebbe regolare i rapporti fino alla fine del 2005. Un patto che si basa sul protocollo d’intesa elaborato dall’Anci, l’associazione dei Comuni.
I cardini intorno a cui ruota l’accordo riguardano la minimizzazione dell’esposizione a campi elettromagnetici, l’ottimizzazione dell’impatto sull’ambiente e sul paesaggio, la particolare attenzione al contesto storico e artistico, la necessità di fornire un servizio di qualità adeguata. Per scendere nel concreto, due sembrano i passaggi rilevanti per il futuro. In primo luogo verrà accordata preferenza ai siti di proprietà comunale. Questo comporterà una regolamentazione di antenna-selvaggia e una calmierazione dei prezzi. Oggi, per l’affitto di un’area privata o del tetto di un condominio, i gestori arrivano a spendere decine di migliaia di euro all’anno. Con la clausola dei siti comunali, dove possibile e dove presenti, la corsa incontrollata dei prezzi dovrebbe fermarsi: in municipio è in fase di predisposizione una tariffario che verrà applicato, con guadagno per le casse comunali. In secondo luogo si cercherà di privilegiare la ricerca di “co-siting”: in altre parole, si cercherà di raggruppare più impianti o impianti di diverso tipo in un unico sito. Da un lato in questo modo si punta a ridurre gli impianti esistenti, eliminando apparecchiature superate; dall’altro si cercherà di ridurre il numero delle richieste per il 2005, portandole da 32 a una ventina, come spiegano l’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina e il consulente del Comune, dott. Giuseppe Petrella. Il protocollo d’intesa prevede che i gestori forniscano i piani di sviluppo delle reti per il 2005 e che il Comune presenti le mappe delle aree e degli immobili comunali, oltre alla cartografia dei siti ritenuti sensibili. L’autorizzazione all’installazione di stazioni radiobase sarà rilasciata dall’Amministrazione. Sugli impianti esistenti sarà effettuata una ricognizione puntuale e sarà esaminata la possibilità di riqualificare gli impianti che presentino criticità, con la prospettiva, in via eccezionale, di delocalizzarli. Due esempi, citati dal dott. Petrella, riguardano il pennone che svetta a pochi metri dall’ospedale S. Bortolo nella zona di via Fratelli Bandiera, e una stazione in viale Quadri. Infine, il Comune varerà, d’accordo con l’Arpav, una campagna di monitoraggi continui e a campione sui valori dei campi elettromagnetici, e una campagna di informazione sull’esposizione ai campi elettromagnetici per garantire il diritto alla salute. La domanda che viene da comitati anti-elettrosmog e cittadini è: funzionerà questo protocollo, servirà a disciplinare le nuove installazioni e a riqualificare le vecchie, sarà sufficientemente vincolante?
«Il protocollo è già stato applicato in altre città, come Venezia, Verona e Padova. In alcuni contesti funziona, in altri no. Ma dove non funziona è per carenze delle Amministrazioni comunali, che perseguono falsi scopi, non dei gestori - argomenta Franzina -. Per questo ritengo l’accordo un punto di partenza che potrà solo essere migliorato. Ieri c’era un accordo fra gentiluomini, oggi c’è un atto formale, che ha valore».

I residenti allarmati annunciano monitoraggi e possibili contenziosi
«Installazione vicina alle scuole» In contrà Burci scatta la petizione

Una delle prime matasse che il nuovo protocollo dovrà sbrogliare probabilmente sarà la protesta accennata dai residenti di contrà Burci che hanno redatto una lettera che verrà inviata in municipio, una volta completata la raccolta delle firme, all’indirizzo dell’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina. Il committente è la Telecom, si legge nella lettera, il sito è il tetto di un palazzo in contrà Burci al civico 5, nella zona della Piarda.
«Lo stabile si colloca in un ambito densamente abitato, a ridosso di una scuola materna e di una elementare, i cui spazi esterni sono pressoché confinanti con l’area dell’antenna».
«Si ritiene - prosegue la petizione - che l’antenna sia assolutamente incompatibile con il contesto cittadino nel quale è destinato a svolgere la sua funzione». In altre parole, si tratterebbe proprio di uno dei casi - la vicinanza a istituti scolastici - per i quali il protocollo d’intesa impegna i gestori a prestare particolare attenzione.
«Le firme raccolte vogliono rappresentare la richiesta degli abitanti del quartiere di immediata rimozione dell’apparecchiatura, per tutelare l’aspettativa di conservare l’incolumità fisica dei nostri figli e di chiunque rimanga costantemente esposto a una situazione potenzialmente dannosa». La conclusione è affidata alla possibilità di «far valutare l’effettiva entità delle emissioni: anticipiamo l’intenzione di incaricare un legale per rappresentarci in un eventuale contenzioso amministrativo qualora la nostra petizione non sortisca esiti».
«Non ho ancora esaminato l’esposto - risponde per il momento l’assessore Franzina -. Se la segnalazione è fondata verrà trasmessa ai tecnici e al consulente del Comune, il dott. Petrella, per le valutazioni e le eventuali decisioni del caso».

Secca bocciatura dei comitati all’accordo
«Nessuno strumento per una vera difesa»

«Il consulente è scientemente lasciato alla mercé dell’aggressività dei gestori» Sul protocollo d’intesa fra Comune e società di telefonia arriva la bocciatura del Coordinamento dei comitati di Vicenza per la tutela dai campi elettromagnetici, organismo aderente al Co.Na.Cem.
«Ricevuto il testo definitivo del protocollo d'intesa che l'Amministrazione comunale ha proposto alle società di gestione del servizio di telefonia mobile, nel rilevare che il Comune di Vicenza non ha ritenuto di accogliere né sul piano tecnico, né sul piano giuridico, né dal punto di vista logico-sistematico i suggerimenti e le indicazioni del nostro Coordinamento, non si può che esprimere la più ferma disapprovazione per l'operato dell'Amministrazione, caratterizzato da poca chiarezza nelle scelte di politica amministrativa, e si manifesta la contrarietà al protocollo d'intesa così concepito, cui non si intende dare il benché minimo avvallo», come si legge nel documento firmato dall’architetto Giuseppe Maria Padoan, presidente del Coordinamento berico.
«Le scelte non-scelte dell'Amministrazione confermano la mancanza di una seria volontà di programmazione del territorio - incalza il comunicato - e in definitiva di volersi occupare del tema antenne; il tecnico incaricato dott. Petrella è scientemente lasciato alla mercé dei gestori e della loro politica aggressiva, senza alcuno strumento che possa costringerli ad accettare il principio di ottimizzazione; né si comprende come sarà possibile "convincere" i gestori a scelte di compromesso, tantomeno a risanare le brutture esistenti, senza preordinare l'adozione di idonei strumenti giuridici». E ancora: «Non si comprende come sarà possibile per gli organi tecnici comunali opporre legittimamente un diniego alle istanze di nuove installazioni non conformi al piano di individuazione, che certamente non può semplicemente poggiare, visti gli interlocutori, su gentlemen agreements ». In particolare, il Coordinamento critica il protocollo nel passaggio in cui «viene data, tanto per cominciare, sostanziale via libera a tutti gli impianti per i quali la richiesta di autorizzazione è stata presentata prima del 30 settembre 2004: certo, come può l'Amministrazione negare le autorizzazioni presentate in base alla incostituzionale norma vigente?»
«Impossibile - è la risposta, che suona simile alla posizione più volte esternata dal consigliere comunale dei Verdi Ciro Asproso -, se non si dota di legittimi strumenti di difesa; non può, senza l'adozione di una variante urbanistica. Il Coordinamento non ritiene che l'Amministrazione sia impossibilitata ad operare, bensì che manchi una volontà precisa di schierarsi apertamente a favore degli interessi dei cittadini».

La Zona 4 vara la sua commissione Guarda: «L’obiettivo è applicare le microstazioni e le fibre ottiche»

di Maria Elena Bonacini

«Minimizzare l’esposizione alle onde elettromagnetiche». È uno degli obiettivi che si pone la commissione speciale a termine per la telefonia mobile della Circoscrizione 4 tenuta a battesimo pochi giorni fa dal presidente Mauro Marchetti che durante la prima riunione ha eletto presidente e vice presidente, rispettivamente Daniele Guarda di Vicenza città nostra, da tempo attivo su questo fronte, e il verde Pierangelo Molon e tracciato le proprie linee d’azione. Il tutto alla viglia dell’accordo sottoscritto da Comune e gestori al fine di regolare l’installazione di antenne e ripetitori nel territorio cittadino.
«Primo compito della commissione - spiega Guarda - sarà l’esame delle normative in materia e delle norme varate dal Comune. La commissione visionerà poi la mappa comprendente la catalogazione di tutti i siti che attualmente ospitano antenne e di quelli dove dovrebbero essere collocate in futuro». Il dubbio è però se l’accordo sottoscritto ieri non vanifichi il ruolo della commissione. «Assolutamente no - spiega il presidente - . Questo accordo è un positivo primo passo nella direzione giusta ma non viene ad intaccare il nostro lavoro. Il nostro scopo è infatti fornire al Comune direttive specifiche per diminuire l’esposizione dei cittadini alle onde elettromagnetiche. Sia lo Stato che la Regione non hanno infatti ancora stabilito “obiettivi di qualità” per le stazioni radio base di telefonia cellulare cioè valori di campo elettromagnetici più bassi dei 6 Volt al metro calcolati dalla normativa italiana. Obiettivo che è possibile raggiungere applicando le migliori tecnologie disponibili che la nostra città è stata la prima a recepire nel proprio regolamento».
«Si tratta - continua Guarda - dell’utilizzo di microstazioni, microcelle e delle fibre ottiche che sono state posate. Vogliamo insomma dare una svolta sostanziale a questa tematica spesso affrontata soprattutto da un punto di vista architettonico e ambientale. La prima realtà da tutelare, infatti, oltre alle scuole, è quella residenziale nella sua totalità».