Democrazia o Polizia?
Il nostro lavoro racconta della notte fra il 16 e il 17
aprile 2003 a Milano, una nottata insanguinata dalle lame dei fascisti
che uccidono Dax e feriscono gravemente altri due compagni e dai manganelli
della polizia che caricano all'interno del pronto soccorso dell'ospedale
San Paolo le persone giunte per avere notizie dei compagni accoltellati.
Sangue per terra, ferite al volto e alla testa, denti e nasi rotti, braccia
e polsi spezzati, persone abbandonate a qualche isolato, buttate giù
dalla volante con il braccio rotto senza che gli fosse contestato alcunché,
persone ferite a cui i punti di sutura venivano dati mentre erano ancora
ammanettate, molestie sessuali, cariche all'interno del pronto soccorso
con l'uso di mazze da baseball.
Questa è l'inquietante continuità tra l'omicidio
per mano fascista e le cariche della polizia al grido, "comunisti
di merda", "zecche", "come Carlo, uno di meno",
a far capire che il cuore, se di cuore si può
parlare, batte a destra.
Un uso delle forze dell'ordine ieri tollerato, oggi legittimato (esemplificative
sono, in tal senso, le dichiarazioni di Scaiola nel dopo-Genova e quelle
di Giovanardi dopo i fatti del S. Paolo) da un governo che promulga leggi
razziste e che giorno dopo giorno cancella ogni spazio di democrazia.
Una democrazia blindata, una repressione così feroce da sospendere
ogni diritto, fare uso della tortura (come denunciato
dalla stessa Amnesty) contro immigrati, lavoratori, giovani, antifascisti
e contro chiunque lotti per i propri diritti.
ll nostro progetto vuole raccogliere il materiale e ricostruire gli avvenimenti
affinché si possa dimostrare che quello che è accaduto in
quella tragica notte ha radici profonde nella società italiana
e nei nuovi modelli di controllo messi in atto dalle forze dell'ordine
e pensati dai responsabili delle politiche neoliberiste come la rottura
negoziata e pacifica delle istanze sociali.
Fin a quando la vostra violenza si chiamerà democrazia?
Comitato di controinchiesta sui fatti del san Paolo