UNIONE SINDACALE ITALIANA
SANITA'- SEGRETERIA NAZIONALE
Comunicato Stampa sui pestaggi all'ospedale San Paolo
SUI TRAGICI FATTI DELLA NOTTE DEL 16 MARZO E SUI PESTAGGI EFFETTUATI DALLE FORZE
DELL'ORDINE ALL'INTERNO DEL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE SAN PAOLO.
E.R. ALLA CILENA (O MEGLIO ALL'ITALIANA)
Verso la mezzanotte del giorno 16/03/03 si è verificato un gravissimo
agguato nei confronti di alcuni giovani del centro sociale O.R.So della zona
Sud di Milano. Subito dopo l'agguato, amici e compagni dei due giovani accoltellati
si sono recati presso l'Ospedale S. Paolo, dove C.D., gravemente ferito alla
gola e al ventre, era stato trasportato dal 118 e poco dopo era morto dissanguato.
I giovani chiedevano insistentemente notizie sulle sorti dei compagni feriti
senza ricevere alcuna risposta, se non quella violenta e ingiustificata delle
forze dell'ordine. Ad attenderli vi erano, infatti, non meno di 50 tra poliziotti
e carabinieri che, dopo pochi minuti, senza che ci fossero apparenti motivi
di ordine pubblico, hanno proceduto a caricare i presenti, colpendo indiscriminatamente
sia i compagni sia i cittadini già presenti nel pronto soccorso come
pazienti o come accompagnatori. Addirittura, poliziotti e carabinieri hanno
inseguito nei corridoi e nelle sale visita del Pronto Soccorso tutti coloro
che gli capitavano a tiro, facendo irruzione anche nel vicino D.E.A. (Dipartimento
Emergenza e Accettazione), mettendo a rischio l'incolumità dell'utenza
e del personale sanitario, pregiudicando il normale funzionamento degli atti
assistenziali e interrompendo un pubblico servizio. Il Pronto Soccorso, i Reparti
di Degenza e le vie adiacenti al nosocomio si sono trasformate in un mattatoio
che ha richiamato alla memoria i tragici fatti di Genova dell'estate 2001. A
causa delle cariche delle forze dell'ordine, il Pronto Soccorso non ha potuto
funzionare per tutta la notte e i pazienti sono stati dirottati in altri ospedali,
mentre si è creato un fuggi fuggi generale di pazienti ed accompagnatori.
L'intervento delle forze dell'ordine all'interno dell'ospedale è stato
così brutale da indurre il personale sanitario ad intervenire “come
pronto soccorso” a difesa dei giovani, tra i quali una donna, che sono
stati sottratti dai pestaggi indiscriminati. Subito dopo, come a Genova, è
iniziato il grande lavoro di ripulitura dei pavimenti e dei muri del Pronto
Soccorso completamente lordati di sangue e devastati dalle forze dell'ordine.
Questo il drammatico bilancio dell'E.R. all'italiana: · Alcuni ragazzi
sono stati bloccati a terra, ammanettati con le mani dietro la schiena e colpiti
al viso e al tronco con calci e manganellate; · Altri sono stati ammanettati
e caricati sulle auto di polizia e carabinieri e quindi nuovamente pestati,
tanto da lordare le autovetture del loro sangue; · Uno solo, colpito
e ferito, è stato accompagnato dai carabinieri all'ospedale San Carlo
e consegnato al locale posto di polizia; · i locali del Pronto Soccorso
sono stati resi inagibili per diverse ore dalle irresponsabili e continue cariche
delle forze dell'ordine. Il personale ospedaliero del Pronto Soccorso del San
Paolo è stato testimone di questi episodi di aggressione gratuita ed
arbitraria delle forze dell'ordine, mentre il personale del turno del mattino
ha potuto raccogliere ulteriori drammatiche testimonianze, fotografando muri
e pavimenti ancora imbrattati di sangue e l'indegna scena di un ospedale “civile”.
Come a Genova, l'assurda reazione esercitata dalle forze dell'ordine all'interno
dell'Ospedale trova spiegazione nel tentativo di evocare la violenza esercitandola
direttamente sui giovani dei Centri Sociali e sul Movimento contro la guerra
e per la pace; parimenti, l'omicidio di ragazzi indifesi ricorda tragicamente
i peggiori climi politici che il passato ha riservato alla città di Milano.
Tutto questo tra le recenti e pacifiche manifestazioni di piazza e la prossima
commemorazione di Fausto e Iaio.
USIS Segreteria Nazionale