Filosofia di un CMS olistico
Il progetto Rizoma
Il progetto Rizoma consiste in un tentativo progressivo (o "regressivo") di costruire strumenti informatici per l'organizzazione e la pubblicazione online di oggetti in formato digitale. Il progetto è progressivo perché è indefinitamente costruttivo nel senso dei concetti e nel senso degli strumenti, aperto, non lineare ed imprevedibile. Ed è regressivo perché è orientato a progredire aprendosi e liberalizzandosi: gli strumenti tecnici non devono pregiudicare la connettibilità reciproca degli oggetti digitali, ma devono poter permettere anche la costruzione di percorsi anormali. "Anche" non significa però "in aggiunta", come se "accanto a" strumenti classici per un CMS (Content Management System) sono disponibili "ulteriori" strumenti, tali da preorganizzare gli oggetti in modo "diverso". Si tratta piuttosto di fornire una serie di strumenti semplici (elementari) che, utilizzati nel loro insieme nell'atto di generazione di un percorso di organizzazione degli oggetti, danno luogo a qualcosa di più complesso della semplice somma degli atti compiuti.
Per semplificare ed esemplificare: osservando a posteriori lo sviluppo del progetto Rizoma mi sono reso conto di poterne spiegare l'utilizzo riferendomi all'esistenziale heideggeriano della mondanità, illustrato nella prima sezione di Essere e tempo (non intendo fare dell'ontologia, ma solo usare un concetto che parla di "strumenti"). Heidegger ci descrive il mondo delle cose come una totalità di rimandi, di autoriferimenti pragmatici. Le cose non sono "oggetti" ma piuttosto "usi per" (che hanno la modalità di essere "allamano") interconnessi in una totalità di rimandi. Le serie di rimandi sono aperte e tendenzialmente circolari, ma sono essenzialmente connesse a qualcosa di interno (immanente alla serie): per semplificare potremmo dire che è ciò "in-grazia-di-cui" si dà tutta la serie (ci accontentiamo di dire molto impropriamente che è l'"autore" finale e iniziale della serie, per tagliare corto ma anche per "usare" questo concetto al fine di dire altro, sottolineando il fatto che tale "autore" percorre internamente la serie che senza di "lui" non si darebbe).
Ogni "uso per" è svelato in vista del fatto che IN esso vi è "opportunità" DI: nel martello vi è opportunità del martellare, nel martellare quella dell'inchiodare, nell'inchiodare dell'unire...
A partire da questo esempio concettuale possiamo immaginare la molteplicità degli strumenti disponibili come la serie degli "usi per", percorsa dall'autore, che "IN-serisce" gli enti (che hanno carattere d'essere "opportuni") nelle opportunità via via contingenti.
Nel CMS tradizionale, la logica immanente alla serie di "usi per" la costituzione e l'organizzazione degli oggetti da pubblicare è immessa e controllata dall'autore (l'in-grazia-di-cui) del CMS stesso (il programmatore), che inserisce gli strumenti e li preallinea. L'ordine di connettibilità è implicito nell'ordine della serie "preinserita", prestrutturata, degli strumenti (anzi, dell'unico strumento, visto che si tratta di un'unica ed "ovvia" struttura strumentale) attraverso cui è possibile l'attività stessa di connessione degli oggetti.
La serie è cioè percorsa dall'interno non dall'autore-fruitore (del CMS) ma dall'autore-programmatore. Anche strumenti come i motori di ricerca (nel caso della consultazione e facendo astrazione da ogni particolare sistema di organizzazione dei "contenuti"), con i loro algoritmi, generalmente non sfuggono a questa intromissione del programmatore (il quale è peraltro guidato da altri fattori, che nell'insieme possiamo definire con il termine complessivo di "tradizione"). Si instaura una logica di "inserimento" obbligato che impedisce la concretizzazione di connettibilità e concettualità sottratte ai vincoli dell'attività di programmazione.
Un caso esemplare è quello dell'inserimento di un oggetto (articoli, foto...) in un albero costituito da categorie e sottocategorie (classi), rispondente ad una logica eminentemente "scolastica", per la quale sono ritenuti necessari i rapporti di subordinazione universale/individuale o generale/particolare. Infatti i CMS permettono all'utente di strutturare le classi (o topics) soltanto in senso arborescente e spesso, addirittura, ogni oggetto può essere inserito in una sola classe per volta.
Lo sforzo del progetto Rizoma consiste nel realizzare una regressione continua (e permanente) dell'imporsi del ruolo sempre implicito e preconcettuale dell'autore-programmatore sulla creatività concettuale dell'autore-fruitore, perché quest'ultimo possa pubblicare ciò che ha fabbricato (immagini, testi...) e fabbricarne anche la pubblicazione nella sua connettibilità interna, avendo il dominio non solo delle parti costituenti ma anche dell'intero. L'orientamento di questa visione olistica è rivolto quindi anche al superamento della dicotomia forma-contenuto, logico-alogico[sintetico], con l'idea che il "come" (l'espressione, lo stile, la "logica" delle cose, la forma) non siano separabili dal "che cosa" (l'espresso, il significato ed il senso, l'autore e le sue intenzioni).
Se l'autore-fruitore è un artista, possiamo immaginare che voglia fare dell'insieme del suo sito un'opera d'arte organica, con le possibilità proprie di un organismo mutevole e vivente (come estensione e differimento dell'organismo artista, ovviamente).
Per conseguire questo obiettivo, per ora, si è tentata soprattutto la strada della frantumazione della serie: gli strumenti (elementi semplici) non sono già inseriti in una serie e possono essere combinati in serie diverse, ottenendo risultati complessivamente differenti.
L'attività non è svolta soltanto sul piano tecnico della codificazione ma è soprattutto tesa ad indagare e progettare le pieghe possibili fra programmazione informatica ed imprevedibilità della differenza (o della vita).
Per semplificare ed esemplificare: osservando a posteriori lo sviluppo del progetto Rizoma mi sono reso conto di poterne spiegare l'utilizzo riferendomi all'esistenziale heideggeriano della mondanità, illustrato nella prima sezione di Essere e tempo (non intendo fare dell'ontologia, ma solo usare un concetto che parla di "strumenti"). Heidegger ci descrive il mondo delle cose come una totalità di rimandi, di autoriferimenti pragmatici. Le cose non sono "oggetti" ma piuttosto "usi per" (che hanno la modalità di essere "allamano") interconnessi in una totalità di rimandi. Le serie di rimandi sono aperte e tendenzialmente circolari, ma sono essenzialmente connesse a qualcosa di interno (immanente alla serie): per semplificare potremmo dire che è ciò "in-grazia-di-cui" si dà tutta la serie (ci accontentiamo di dire molto impropriamente che è l'"autore" finale e iniziale della serie, per tagliare corto ma anche per "usare" questo concetto al fine di dire altro, sottolineando il fatto che tale "autore" percorre internamente la serie che senza di "lui" non si darebbe).
Ogni "uso per" è svelato in vista del fatto che IN esso vi è "opportunità" DI: nel martello vi è opportunità del martellare, nel martellare quella dell'inchiodare, nell'inchiodare dell'unire...
A partire da questo esempio concettuale possiamo immaginare la molteplicità degli strumenti disponibili come la serie degli "usi per", percorsa dall'autore, che "IN-serisce" gli enti (che hanno carattere d'essere "opportuni") nelle opportunità via via contingenti.
Nel CMS tradizionale, la logica immanente alla serie di "usi per" la costituzione e l'organizzazione degli oggetti da pubblicare è immessa e controllata dall'autore (l'in-grazia-di-cui) del CMS stesso (il programmatore), che inserisce gli strumenti e li preallinea. L'ordine di connettibilità è implicito nell'ordine della serie "preinserita", prestrutturata, degli strumenti (anzi, dell'unico strumento, visto che si tratta di un'unica ed "ovvia" struttura strumentale) attraverso cui è possibile l'attività stessa di connessione degli oggetti.
La serie è cioè percorsa dall'interno non dall'autore-fruitore (del CMS) ma dall'autore-programmatore. Anche strumenti come i motori di ricerca (nel caso della consultazione e facendo astrazione da ogni particolare sistema di organizzazione dei "contenuti"), con i loro algoritmi, generalmente non sfuggono a questa intromissione del programmatore (il quale è peraltro guidato da altri fattori, che nell'insieme possiamo definire con il termine complessivo di "tradizione"). Si instaura una logica di "inserimento" obbligato che impedisce la concretizzazione di connettibilità e concettualità sottratte ai vincoli dell'attività di programmazione.
Un caso esemplare è quello dell'inserimento di un oggetto (articoli, foto...) in un albero costituito da categorie e sottocategorie (classi), rispondente ad una logica eminentemente "scolastica", per la quale sono ritenuti necessari i rapporti di subordinazione universale/individuale o generale/particolare. Infatti i CMS permettono all'utente di strutturare le classi (o topics) soltanto in senso arborescente e spesso, addirittura, ogni oggetto può essere inserito in una sola classe per volta.
Lo sforzo del progetto Rizoma consiste nel realizzare una regressione continua (e permanente) dell'imporsi del ruolo sempre implicito e preconcettuale dell'autore-programmatore sulla creatività concettuale dell'autore-fruitore, perché quest'ultimo possa pubblicare ciò che ha fabbricato (immagini, testi...) e fabbricarne anche la pubblicazione nella sua connettibilità interna, avendo il dominio non solo delle parti costituenti ma anche dell'intero. L'orientamento di questa visione olistica è rivolto quindi anche al superamento della dicotomia forma-contenuto, logico-alogico[sintetico], con l'idea che il "come" (l'espressione, lo stile, la "logica" delle cose, la forma) non siano separabili dal "che cosa" (l'espresso, il significato ed il senso, l'autore e le sue intenzioni).
Se l'autore-fruitore è un artista, possiamo immaginare che voglia fare dell'insieme del suo sito un'opera d'arte organica, con le possibilità proprie di un organismo mutevole e vivente (come estensione e differimento dell'organismo artista, ovviamente).
Per conseguire questo obiettivo, per ora, si è tentata soprattutto la strada della frantumazione della serie: gli strumenti (elementi semplici) non sono già inseriti in una serie e possono essere combinati in serie diverse, ottenendo risultati complessivamente differenti.
L'attività non è svolta soltanto sul piano tecnico della codificazione ma è soprattutto tesa ad indagare e progettare le pieghe possibili fra programmazione informatica ed imprevedibilità della differenza (o della vita).