Thelema Abbey
(Cefalù, Sicily)

From Sicily to Arcady

thelema

Note di John Symonds sull'Abbazia di Thelema

L'Arrivo della Grande Bestia a Cefalù

Dopo un breve soggiorno a Napoli, dove presso l'Hotel Metropole fu compiuto un atto di magia per un “felice e rapido arrivo” a destinazione, il 31 Marzo 1920 Aleister Crowley giunse a Cefalù in compagnia di Ninette Fraux e dei figli Hans e Howard.
Prese alloggio in un albergo nel quale non voleva trascorrere una notte di più. Al crepuscolo del primo giorno trascorso in paese Crowley celebrò un rito con Ninette (Soror Cypris) per salutare gli Dei e le Dee del luogo. La mattina seguente, dopo colazione, Don Giosuè (soprannominato da Crowley "Giosus"), proprietario di un negozio nei pressi dell'albergo, che aveva notato il gruppo di stranieri, si presentò a Crowley dichiarando di avere una villa d'affittare. La villa in questione, costruita in mezzo agli olivi, si trovava in contrada Santa Barbara ed era di proprietà del Barone Carlo La Calce. Il contratto d'affitto fu firmato in seguito, congiuntamente da Sir Alastor de Kerval e dalla Contessa Leah Harcourt.
Il 14 Aprile 1920, come risulta dal Registro dell'Abbazia, Soror Alostrael (Leah Hirsig) arrivò a Cefalù con la piccola Poupée (Anna Leah). Poupée era malata, nessuno riusciva a capire cosa avesse.

Villa Santa Barbara come tempio

Per Crowley la villa era un'Abbazia, un Collegium ad Spiritum Sanctum, anche se non era certamente il tempio che voleva costruire sulla cima delle colline di Cefalù, per la cui realizzazione cercò d'ottenere un prestito da una banca italiana.
Il tempio ideale sarebbe dovuto esser di forma circolare, con otto grandi colonne che reggevano il tetto a cupola, fatto di vetro, alta dodici metri, con cortili ed edifici riservati a vari scopi magici e sociali.
L'Abbazia era una costruzione di pietra, ad un solo piano, imbiancata a calce, con un tetto di tegole rosse, e mura molto spesse. Cinque stanze si aprivano su d'una sala centrale, il Sancta Sanctorum o tempio dei misteri thelemici. Sul pavimento a mattoni rossi venne dipinto un cerchio magico sul quale era sovrapposto un pentagramma, le cui cinque punte toccavano la circonferenza. Al centro del cerchio c'era un altare esagonale, che conteneva una copia della stele di Ankh-f-n-Khonsu, con quattro candele da ogni lato, un esemplare del Liber Legis, con sei candele da ogni lato, ed altri ammenicoli vari: Campana, Bulino, Spada, Coppa, il Registro dell'Abbazia ed i Pani di Luce. Ad Est del cerchio, di fronte all'altare, c'era il trono della Bestia, e fra il suo trono e l'altare stava un braciere ardente al quale erano appesi i pugnali rituali. Il trono della Donna Scarlatta era posto ad Ovest. E lungo la circonferenza interna del cerchio c'erano scritti i nomi ebraici di Dio. Sulle pareti del tempio, su quelli della camera da letto di Crowley, la Chambre des Cauchemars, e di altre stanze dell'Abbazia c'erano dipinti di Crowley che illustravano il IX grado ed altri riti magici. Lo scopo di questi dipinti era spingere il visitatore attraverso la familiarità, all'indifferenza nei confronti del sesso.
Un dipinto raffigurava un uomo nudo che veniva sodomizzato dal dio-capra Pan. Il suo seme schiumante spruzzava la Cortigiana delle Stelle, che stava davanti a lui, in atteggiamento seducente, a braccia tese. Un altro dipinto, la Terra di Cockayne, raffigurava un paesaggio con un fiume sul quale navigavano giunche e sampan. Sulla riva c'erano uomini e donne che danzavano, risvegliando la forza di Kundalini. Sullo sfondo c'erano montagne sinistre, attorno alle quali si snodava lentamente un serpente gigantesco, del genere mostro di Loch Ness: era stato destato da quell'allegria e con la sua testa a forma di pene sbirciava sospettosamente quegli esseri umani.

La vita presso l'Abbazia di Thelema

Al risveglio, la Vegine Guardiana del Sangraal, batteva su d'un gong e proclamava la Legge:”Fa ciò che vuoi sarà tutta la Legge”; e tutti, compresi i bambini, rispondevano: “Amore è la Legge, Amore sotto il dominio della Volontà”.
Quando i thelemiti si alzavano, la mattina, indossavano i paramenti magici, prendevano gli appropriati strumenti magici (l'uomo una bacchetta, una spada od un pugnale; la donna un calice od una coppa) e, in piedi, volgendosi verso Oriente, recitavano la breve preghiera chiamata Segno della Croce Cabalistico. Il rituale veniva eseguito toccandosi la fronte e dicendo Ateh (Tuo), il petto proferendo la parola Malkuth (Il Regno), la spalla destra dicendo ve-Geburah (e la Potenza), la spalla sinistra dicendo ve-Gedulah (e la Gloria). Poi si giungevano le mani, senza lasciare gli strumenti magici, e si pronunciava in tono vibrante le-Olahm, Amen (nei secoli dei secoli, così sia). Si proseguiva formando un cerchio andando da un angolo all'altro della stanza, da Oriente a Sud, poi ad Occidente ed a Nord, tracciando vigorosamente nell'aria il pentagramma con lo strumento magico, e pronunciando con voce vibrante il nome divino IHVH (Ye-ho-wau) ad Oriente, ADNI (Adonai) a Sud, AHIH (Eheieh) ad Occidente, AGLA (Agla) a Nord. Poi con le braccia tese in croce si diceva: “Davanti a me Raffaele, dietro di me Gabriele, alla mia destra Michele, alla mia sinistra Auriele, perchè davanti a me fiammeggia il pentagramma e nella Colonna sta la Stella a sei raggi”. Poi si ripeteva la Croce Cabalistica, volgendosi verso Sud.
Prima della colazione veniva pronunciato il Ringraziamento. Incominciava con il battito di alcuni colpi, a seconda della natura dell'opera in corso: tre per Saturno, cinque per Marte, otto per Mercurio, etc. Poi la Bestia, a capotavola, diceva: “Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge”, e Soror Alostrael rispondeva: “Qual è il tuo volere?”. La Bestia: “E' mio volere mangiare e bere.” ”A quale fine?” “Perchè il mio corpo sia fortificato.” “Per quale fine?” “Perchè io possa compiere la Grande Opera. Amore è la Legge, Amore sotto il dominio della Volontà. Così sia.”
Poi il pasto veniva consumato in silenzio. Lo stesso ringraziamento veniva recitato prima del pranzo, a mezzogiorno. Dopo l'ora del the, si praticava l'Adorazione Serale del Sole; la cena, alle sei in punto, era preceduta dal Ringraziamento thelemico, e dopo cena veniva la lettura di passi del Liber Legis.
I thelemiti uscivano dall'Abbazia alla mattina, a mezzogiorno, alla sera ed alla mezzanotte, per compiere l'Adorazione del Sole, una breve preghiera (Salute a Te che sei Ra nel tuo sorgere). Ra è il sole che sorge, a mezzogiorno il sole è Hathoor, alla sera Tum ed alla mezzanotte Khephra (lo scarabeo): “Salute a Te che sei Khephra nel Tuo nasconderti, a Te che sei Khephra nel Tuo silenzio, che attraversi il Cielo nella tua Barca nell'Ora Notturna del Sole.”
Durante il giorno, veniva eseguito il lavoro rituale: i thelemiti compivano varie cerimonie magiche, evocavano diavoli, li bandivano, conversavano con i loro Santi Angeli Custodi, invocavano gli dei, etc.
Nelle occasioni speciali, come l'ammissione di un nuovo membro all'Ordine, un matrimonio tra un fratello ed una sorella, una nascita od una morte, veniva celebrata la Messa Gnostica di Crowley, Liber XV, che incominciava con le seguenti parole del diacono: “Fai cio che vuoi sarà tutta la Legge. Io proclamo la Legge della Luce, della Vita, dell'Amore e della Libertà in nome di IAO” (IAO è un crittogramma gnostico di Jehovah).
La regola per i nuovi venuti era rigorosa. Prima settimana: Tre giorni d'ospitalità. Un giorno di silenzio. Tre giorni d'istruzione. Giuramento Magico, seguito da quattro settimane di silenzio e di lavoro. Sesta settimana: Un giorno d'istruzione. Dalla settima alla nona settimana: tre settimane di silenzio e di lavoro. Decima settinama: una settimana d'istruzione e di riposo. Dall'undicesima alla tredicesima settimana: tre settimane di silenzio e lavoro. Ma nessuno degli allievi che arrivavano all'Abbazia da Parigi, Londra o New York accettava questa regola e Crowley, naturamente, non insisteva troppo: con il suo umorismo caratteristico, definiva “superstite” l'ipotetico discepolo che fosse riuscito a completare il corso.

Un mago a Cefalù

Nei mesi della primavera, Crowley esplorò la campagna circostante e scalò le colline attorno a Cefalù in compagnia di Soror Cypris. Quando cominciò a far caldo, presero a fare i bagni in mare, integralmente nudi.
Crowley comprò un cane, che chiamò Satan il quale, con grande dispiacere del Mago, fu “assassinato” qualche mese dopo. Crowley si sistemò nell'Abbazia, dipinse e scrisse e dettava drammi, racconti, saggi, inventava nuovi riti magici e portava avanti sperimentazioni relative all'uso di droghe (che alleviavano la sua asma e la dispnea).
Nelle sere primaverili, mentre il sole tramontava dietro Palermo, Crowley dipinse e guardò il mare color del vino. Era commosso dalla bellezza del mondo, e osservò che ogni sera poteva contare su due ore per dipingere. Lo spettacolo della Bestia con gli orecchini gemmati che spalma colori ad olio sulla tela, o fuma la sua pipa d'oppio sul divano all'interno dell'Abbazia in compagnia di due mogli, si avvicina molto all'ideale borghese del gentiluomo in vacanza, rispettabile ed un po' eccentrico.
Crowley soffriva d'insonnia, ed era felice di appisolarsi appena gli era possibile.
Avere due sole mogli che spesso diventavano furiosamente gelose l'una dell'altra era un problema che l'assillava. Quando una si ammalava, l'altra doveva fare anche la sua parte. Il Corano, permettendo quattro mogli, aveva trovato la soluzione ideale; perchè, pensava Crowley, con due donne sei costretto a giustificarti continuamente con una per quello che fai con l'altra. Se le mogli sono tre, due si scambiano confidenze mentre tu sei con la terza; ma quattro sono tante e possono venire ignorate.
Alla fine di maggio, quando faceva ormai caldo, Leah si ammalò. Crowley riferisce che aveva la febbre, la diarrea, delirava e vomitava. Diagnosi: dissenteria. Tre giorni dopo, mentre la Bestia stava scrivendo una poesia nel cuore della notte, la malattia di Soror Alostrael arrivò alla fase acuta. Per un'ora, la donna urlò orribilmente: il medico prescrisse del laudano.
Il 21 Giugno, Crowley andò in treno fino a Palermo in compagnia di Leah, che si era ristabilita. Andava spesso a Palermo, per comprare quello che non trovava a Cefalù, per cambiare aria, per trovare una prostituta, o per andare al cinema. Poi salutò Leah e s'imbarco per Tunisi dove avrebbe dovuto incontrare Jane Wolfe (piccola attrice di Hollywood) che non si fece trovare: dipinse un suo ritratto ed eseguì due operazioni di magia con l'arabo Mohammed Tsaida per poi ritornare all'Abbazia.
Tempo dopo Crowley ebbe notizia di Jane: l'aveva atteso a Bou Saada, in Algeria, ed adesso era arrivata a Palermo. Andò ad incontrarla, presso l'Hotel des Palmes, con Leah Hirsig, e la sera del giorno seguente la condussero a Cefalù. La sua ammissione nell'Abbazia fu annotata su una pagina bianca del Registro il 23 Luglio 1920. Qualche giorno dopo, Jane fu iniziata ed assunse il nome magicodi Metonith, incominciando il suo primo mese di istruzione. Le vennero dati alcuni libri da leggere ed un rasoio con il quale doveva farsi un taglio sul braccio ogni qual volta avesse detto “io”. Crowley e Leah partirono per Napoli e Jane rimase presso il Tempio con Ninette.
Nel complesso, l'estate 1920 passò senza troppi sconvolgimenti e preoccupazioni per i thelemiti. Qualche volta la Bestia raggiungeva vertici di intensità dionisiaca, correva urlando nomi barbarici nel tempio, gridava i nomi divini e strillava incantesimi: in preda all'estasi compiva atti di magia sessuale per i fini desiderati.
Intanto le grida che provenivano da Villa Santa Barbara sgomentavano i passanti, contadini siciliani che si facevano il segno della croce e correvano in casa.

Poupée

La salute di Poupée era preoccupante tanto che fu chiamato un medico e, sul piano magico, Crowley consultò l'I-Ching. La salute della bambina peggiorava: non riusciva ad assorbire il cibo e si stava letteralmente consumando.
Il cuore della Bestia si inteneriva al pensiero della piccola: si direbbe che lei sia stata l'unica creatura femminile veramente amata da lui. Mandò un telegramma a Napoli per ordinare un farmaco e consultò nuovamente l'Oracolo Cinese che non diede un responso incoraggiante circa le possibilità di guarigione della bambina.
Venne in seguito portata in un ospedale di Palermo dove stava con Leah. Crowley decise di andarla a trovare. Il giorno seguente era il 12 Ottobre: il più triste dei suoi compleanni (il quarantacinquesimo). Tornò a Cefalù e cercò di dipingere per superare lo stato di depressione. Il giorno 14, mentre stava lavorando al quadro “L'imperatore morto”, Alostrael arrivò da Palermo a testa bassa: Poupée era morta quella mattina. Condusse nel tempio Leah che piangeva ed agitò la bacchetta magica, suonò la campana per benedire lo spirito della sua bambina. Dal registro dell'Abbazia: “La prima bastarda della Bestia e di Alostrael, ha lasciato la città di Panormus, avviandosi per la Sua Via, e i suoi veli corporei non verranno più veduti da noi attraverso i nostri sensi corporei. Possa Ella guidare la Sua nave fra le stelle, Sue sorelle, nei mari dello spazio! Coloro dai quali Ella aveva preso in prestito la Sua carne, sono stati colpiti da una sofferenza paurosa, inesprimibile per mezzo delle parole, e perciò in silenzio hanno sopportato il Tempo ed il suo carico di dolore”.
Leah stava male ed aveva abortito sei giorni dopo la morte di Poupée. La perdita della figlia e l'aborto di un feto maschio al terzo mese di gestazione condusse Alostrael ad una sorta di follia temporanea. La sua diffidenza e la sua gelosia nei confronti di Soror Cypris riafforarono più violente che mai. Leah aveva perduto due figli e Ninette aveva ancora la sua creatura, era incinta di otto mesi. Per due settimane, Alostrael aveva insistito ininterrottamente per convincere Crowley che era tutta opera di Ninette: lei aveva perpetrato terribili stregonerie contro la Vergine Guardiana del SanGraal. La Bestia prese il diario di Cypris e cominciò a leggere le annotazioni più recenti ed alla fine si convinse: entrò nel tempio ed incominciò ad esorcizzare le forze ostili per mezzo della quali Ninette aveva operato i suoi malefici, bruciò l'assefetida per allontanare le potenze maligne. Consegnò a Cypris una copia dell'esorcismo dove le veniva intimato di trasferirsi in paese. Una vecchia contadina che viveva nei pressi condusse via Ninette.

Thelema va avanti

Il 21 Novembre, Cecil Fredrick Russell, un giovanotto che durante la guerra era stato infermiere in un ospedale della Marina, arriva all'Abbazia. Aveva già incontrato Crowley a New York nel Giugno 1918. Russell, poco dopo il suo arrivo, pronunciò il giuramento ed assunse il nome magico di Genesthai. Crowley criticava gli esperimenti di Russel con l'etere ed i suoi modi di fare, spettava a lui portare alla luce le sue qualità migliori.
Alostrael era già a Palermo. Crowley procedette a dare avvio alle Orge (come egli stesso definì questa serie di importantissime operazioni magiche) insieme a Leah, all'Hotel de France. Il giorno seguente vi partecipò anche Genesthai, ma il rito non andò come sperato. Quando tornarono all'Abbazia, due giorni dopo, per prima cosa pranzarono. Poi la Bestia si rase, si dipinse il volto e mandò a chiamare Frater Genesthai perchè partecipasse all'Orgia.

Fine di un sogno

Il suo soggiorno ebbe una fine repentina quando fu espulso dall’Italia su ordine di Mussolini nel 1923.

tratto da John Symonds La Grande Bestia, Edizioni Mediterranee