Thelema Abbey
(Cefalù, Sicily)
From Sicily to Arcady
Estratti dagli articoli pubblicati sul Corriere delle Madonie del
Prof. Pietro Saja
Cefalù doveva essere il luogo
dove si sarebbe dovuto creare il faro che doveva illuminare
l'umanità sotto la guida di Crowley. Venne a Cefalù
nell'Aprile del 1920 in compagnia dell'americana Leah Faesi sua
concubina numero uno e della signorina Ninette Fraux, chiamata Suor
Cypris, concubina numero due e due bambini figli di Leah, e del marito
dal quale era divorziata. In seguito altre donne raggiunsero Crowley a
Cefalù e di tanto in tanto gruppi di stranieri andavano a
trovare questa comitiva. Egli abitava una casa nella campagna di Santa
Barbara alla quale si accedeva attraverso un sentiero situato
dirimpetto all'entrata del cimitero. La regola fondamentale doveva
essere scritta a caratteri d'oro nel frontone del tempio immaginario.
La casa dove Crowley contava di accumulare delle energie magiche per
potere conquistare il mondo e piegarlo al suo dominio, era una casa a
pianterreno formata da alcune stanze che davano in un'ampia sala
centrale a forma rettangolare dove egli aveva disposto il suo trono ad
Est e quello della sua concubina numero 1 ad Ovest. I muri, le porte e
tratti del pavimento, erano quasi interamente decorati dai nudi
pornografici dipinti dallo stesso Crowley. Figure unite in pratiche
sessuali di diverse maniere, uomini che si accoppiavano con animali,
simboli delle divinità create dalla sua bizzarra fantasia,
immagini diaboliche che nei momenti che esercitavano riti della loro
religione, facevano da cornice alle riunioni per le preghiere
quotidiane. Le immagini erano eseguite in uno stile fra
l'espressionismo figurativo e il surrealismo. Nella stanza centrale i
"crowleysti" si riunivano cinque volte al giorno per pronunciare le
preghiere implorando il diavolo, sacrificando animali e dandosi a
strani riti sessuali sotto l'influenza della droga di cui facevano
abuso. Prima di iniziare i riti orgiastici avevano cura di chiudere
ermeticamente le imposte in maniera che nessuno dall'esterno potesse
vedere ciò che avveniva in quel piccolo eremo solitario e gli
abitanti di Cefalù per lungo tempo rimasero ignari di quanto
accadeva nella famiglia dei "Mormoni". Quasi nessuno dei componenti di
questa famiglia scendeva in città tranne quando dovevano
partire, il che avveniva spesso. Lo stesso Crowley evitava di fare
delle amicizie ed a nessuno era concesso di avvicinarsi alla loro
abitazione tranne che al loro fornitore il quale, nei periodi di
assenza di Crowley, visitava spesso le donne rimaste sole con le quali
aveva legato tener relazioni. Ma una delle concubine di Crowley
scendeva spesso in città per la spesa e qualcuno ricorda ancora
questa donna bionda, alta, di cui, pare, alcuni si siano invaghiti. Di
tanto in tanto la casa di Santa Barbara restava completamente deserta
perchè tutta la "famiglia" emigrava per un breve periodo. Chi
accettava di far parte del "crowleysmo" doveva portare un notevole
contributo di denaro. Per potere aderire a questa
religione bisognava osservare alcune regole fondamentali: gli uomini
dovevano avere la testa rapata, le donne dovevano avere i capelli
biondi o rossi, chi non li aveva di colore naturale se li doveva
tingere. Se qualcuna delle sue concubine disobbediva ai suoi ordini, la
puniva esponendola nuda, legata con le braccia in croce, nelle rocce
vicine che davano verso il mare. Preferibilmente le legava di notte
quando pioveva o c'era cattivo tempo. La persona punita doveva
restarsene immobile e muta. Tutte le donne erano marcate da un segno
particolare sul seno, consistente in un sigillo formato da un occhio
dentro un triangolo contornato da una raggera. Questo era il simbolo
del loro signore e Crowley lo portava come emblema nei cappelli delle
sue diverse uniformi. Gli abitanti di Cefalù non si spiegavano
il via vai periodico di persone tutte con la testa rapata, se erano
uomini, o con i capelli biondi o rossi, se erano donne.
Incominciò così a serpeggiare qualche sospetto che nella
isolata casa di Santa Barbara ci potesse essere un covo di spie o di
gente che appartenesse ad un'altra religione. Alcuni incominciarono a
spiare i movimenti di questi stranieri e così incominciarono a
correre voci contrastanti sulle attività segrete di questa gente
che non scendeva quasi mai in città. Solo raramente fu visto
Crowley con il suo seguito di donne al Teatro Comunale dove si
esibivano spesso delle compagnie di riviste e la gente tutta accentrava
lo sguardo sulla sua strana figura, ed i giovani sulle sue donne. Egli
camminava sempre con un bastone a serpente, qualcuno afferma di avere
sentito le grida delle donne che egli fustigava e andava poi a legare
nella roccia di S. Calogero; qualche volta addirittura le legava sulla
rupe salendo da un sentiero ripido posto alle spalle del cimitero.
Qualche capraio andava a slegare queste donne ancora sotto l'effetto
della droga, completamente nude, le quali, poi, facilmente si
concedevano. Altri dicono di avere ascoltato dei mormorii provenienti
dall'abitazione di Crowley come se fossero delle preghiere ma subito
dopo si sentivano dei lamenti e delle grida di dolore come se qualcuno
venisse sgozzato. C'è chi dice addirittura di aver visto degli
spiriti del male. Per tutte queste stranezze, e forse per giustificare
la convivenza di più donne con un solo uomo, si disse che
fossero dei mormoni, parola che per gli abitanti di Cefalù
suonava un pò misteriosa. Furono visti spesso scendere alla
spiaggia della Caldura dove Crowley teneva le donne in una tenda, delle
volte giorno e notte, forse per castigo. I loro bambini venivano
gettati in una grande cisterna che si trovava vicino alla loro
abitazione affinchè imparassero a nuotare in quell'acqua fredda.
Uno dei bambini morì in seguito a questi trattamenti. Le
autorità locali, dopo l'avvento del fascismo, incominciarono a
prendere serii provvedimenti, principalmente sentendo parlare di
spionaggio. Il caso offrì alla polizia l'occasione di
intervenire: era morto uno dei seguaci e la donna di questa persona non
voleva più rimanere nella casa di Santa Barbara, voleva partire
ma chiedeva a Crowley di ritornargli parte del denaro che il suo uomo
aveva dato. Crowley non poteva, o non voleva, ritornare il denaro
adducendo delle scuse che non furono accettate dalla donna rimasta
sola. Essa decise, forse istigata da qualcuno del luogo, a denunciare
tutto alla polizia. Crolwey fu così processato per oltraggio al
pudore, per aver esposto le sue donne nude e per tutte le altre
pratiche che esercitava nella sua casa. Egli fu scacciato via da
Cefalù, con l'ordine di non poter risiedere in nessuna parte
d'Italia, nel 1924. La polizia, per motivi prudenziali scacciò
pure alcuni stranieri che abitavano a Santa Lucia. Una delle sue donne,
abbandonata al proprio destino, rimase a Cefalù dove
cercò di trovare lavoro come governante; ma quasi nessuno la
voleva, non solo per tutto ciò che si era detto di loro, ma
anche perchè era con due bambini. Fu costretta dalla
necessità a prostituirsi e divenne l'amante di qualche
signorotto locale. Il padre di uno dei suoi bambini venne a prenderselo
per portarselo con sè in America dove ancora vive. Dell'eremo di
Santa Barbara non resta oggi quasi niente perchè le decorazioni
scomparvero quando la casa fu rimessa a nuovo. Esiste solo una completa
documentazione fotografica eseguita da un giornalista inglese venuto a
Cefalù poco prima che la casa fosse rifatta. Dopo la partenza di
Crowley la popolazione di Cefalù intuì cosa rappresentava
per lui la casa di Santa Barbara. Le pitture parietali scandalizzarono
tutti coloro che ebbero occasione di vederle. Per diverso tempo nessuno
volle più abitare quella casa creandosi la leggenda che fosse
abitata dagli spiriti. Il proprietario fu costretto perciò a
rifarla e le porte furono disperse. Qualcuna di queste porte
però esiste ancora. Pare che esiste, in Cefalù, anche
qualche suo manoscritto. Esiste la bella pipa damascata con la quale
Crowley si dilettava a fumare. Esisteva anche il bastone con la punta
di serpente. Crowley a Cefalù ha predetto la morte di
alcune personalità fra cui quella del matematico Norman Mud, e
le profezie si avverarono nelle condizioni che egli aveva predetto.
Pare che a Cefalù abbia scritto il libro Il diario di un tossicomane e l'Inno a Pan.
tratto da Corriere delle Madonie 1 Novembre
1965; 15 Novembre 1965; 15 Marzo 1966.