Persuasore occulto
di Terence McKenna
Ciò che turba
più
di tutto è il fatto che il contenuto della televisione non
è una visione bensì un flusso di dati prodotti
industrialmente che possono essere sottoposti a "igienizzazione" per
"proteggere" o per imporre determinati valori culturali. Così ci
troviamo di fronte ad una droga persuasiva ed assuefacente che presenta
un'esperienza il cui messaggio consiste in qualunque cosa i trafficanti
di questa droga desiderano. E' concepibile un terreno più
fertile di questo per favorire la crescita di razzismo e totalitarismo?
Negli Stati Uniti esistono più televisori che famiglie; il
televisore medio resta acceso sei ore al giorno e la persona media lo
guarda per oltre cinque ore, quasi un terzo del tempo trascorso in
stato di veglia. Per quanto siamo tutti consapevoli di questi semplici
fatti, sembriamo incapaci di trarre debite conclusioni e reagire alle
loro implicazioni. E' soltanto in tempi molto recenti che si sono
avviati seri studi degli effetti della televisione su salute e cultura.
Eppure nessuna droga in tutta la storia è mai riuscita ad
isolare così rapidamente e così completamente l'intera
cultura dei propri utilizzatori dal contatto con la realtà. Ed
in tutta la storia nessuna droga è riuscita così
completamente a rimodellare a propria immagine e somiglianza i valori
della cultura che ha infettato. La televisione è, di sua stessa
natura, la droga per eccellenza della società del dominio. Il
controllo del contenuto, l'uniformità del contenuto, la
ripetibilità del contenuto, ne fanno inevitabilmente uno
strumento di coercizione, di lavaggio del cervello e di manipolazione.
Induce nel telespettatore uno stato di trance che è il punto di
partenza necessario per il lavaggio del cervello. Come con tutte le
altre droghe e con tutte le altre tecnologie, la caratteristica
fondamentale della televisione non è suscettibile di riforma,
non più di quanto lo sia la tecnologia che produce i fucili
automatici di assalto. La televisione è arrivata precisamente
nel momento giusto, dal punto di vista dell'élite della
società del dominio. I quasi centocinquant'anni di epidemie di
droghe sintetiche, a partire dal 1806, avevano condotto a sentimenti di
disgusto nei confronti dello spettacolo della degradazione umana e del
cannibalismo spirituale creati dalla vendita istituzionale della droga.
Allo stesso modo in cui la schiavitù infine, quando non
conveniva più, divenne odiosa agli occhi di quelle stesse
istituzioni che l'avevano creata, così anche l'abuso delle
droghe ha scatenato una reazione contro questa particolare forma di
capitalismo pirata. Le droghe pesanti vennero messe al bando, ma
naturalmente a questo punto prosperarono i mercati neri. Poco importa:
le droghe come strumenti palesi di politica nazionale erano stati in
questo modo rinnegati. Le guerre dell'oppio sarebbero naturalmente
continuate, ci sarebbero stati casi di governi e di popoli costretti da
altri governi e da altri popoli a produrre o ad acquistare droghe, ma
in futuro queste guerre sarebbero state sporche e segrete: "sotto
coperta". A mano a mano che le agenzie di intelligence nate nella scia della
II Guerra Mondiale si mossero per prendere le loro posizioni di
"copertura profonda" come cervelli dei cartelli internazionali della
droga, la mente del popolo si andava sintonizzando sulla TV.
Appiattendo, modificando e semplificando, la televisione fece bene il
proprio lavoro e creò una cultura post-bellica americana del
genere Ken e Barbie. I figli di Ken e di Barbie emersero brevemente
dall'intossicazione televisiva verso la metà degli anni
Sessanta, grazie all'utilizzo di allucinogeni. "Ahia!" esclamarono i
dominatori che in quattr'e quattr'otto resero illegali gli psichedelici
e misero fine ad ogni ricerca sul campo. Per gli hippy andati fuori
strada venne prescritta una doppia dose di videoterapia e cocaina, e
rapidamente guariti essi si trasformarono in yuppie orientati al
consumo; soltanto pochi renitenti sfuggirono a questo livellamento dei
valori. Quasi tutti impararono ad amare il Grande Fratello, e quei
pochi che non lo amano ancora destano perplessità nel gallo
dominatore mentre razzola il terreno del pollaio nella sua
perplessità: "ma che cosa è successo negli anni
Sessanta?".
Tratto
da
Terence McKenna
Il nutrimento degli dei -
Urrà
Edizioni