Il Teatro del Voodoo era il
titolo di un gruppo creato per sperimentare l'integrazione di
differenti approcci e idee prese dalla psicologia, dalla performance
art, dalla terapia e dalla magia. L'idea dietro il gruppo era quella di
creare uno "spazio" nel quale i partecipanti potessero abbandonare i
loro quotidiani "se stessi", e invocare "l'altro". Riunendo le idee e
le esperienza dei membri negli ambiti e nei campi sopraccennati, si
è sperato in qualcosa di più grande di quello a cui era
arrivato ciascuno di essi.
Teatro Rituale
Il rituale magico come forma di performance teatrale è un utile
mezzo per approcciarsi a queste possibilità. Nella
società moderna, il teatro è divenuto una mera forma di
intrattenimento, mentre la sua funzione terapeutica è stata
largamente istituzionalizzata in forme di terapia, e i suoi aspetti
magici sono stati dirottati all'interno di ambiti sotterranei. Gli
esperimenti del Teatro del Voodoo hanno dovuto più ai lavori di
Alfred Jarre o Antonin Artaud che ad Aleister Crowley o alla Golden
Dawn.
Artaud, nel suo famoso saggio "Il Teatro e il suo Doppio", scrive
riguardo ad un "linguaggio fisico" del teatro, il quale è
indipendente dalla parola(e quindi, dalla mente conscia), e che mira al
provocamento di reazioni inconsce del pubblico, esprimendo sentimenti
non descrivibili con le parole. Un tale "linguaggio" include la danza,
i gesti, la mimica, i costumi, le luci e gli accessori di scena.
Artaud scrive che bisogna prestare attenzione verso questi elementi se
il linguaggio non è efficace. Questo linguaggio è lo
stesso linguaggio che viene utilizzato per la costruzione
dell'"atmosfera" in un rituale magico.
PAROLA PRIMITIVA
Uno dei primi esperimenti del gruppo nell'esplorazione del proprio
linguaggio fisico è stato quello di rimuovere la parola dal
rituale, per vedere come questo mettesse in evidenza le altre forme di
comunicazione. Come esercizi preliminari, il gruppo era solito
utilizzare esercizi che mirassero al rimpiazzamento del linguaggio
coerente con suoni animali, come il farfugliare e il grugnire. Quando
questo viene fatto, l'inflessione, il tono, e il modello dei suoni per
trasportare un messaggio diventano gli elementi portanti principali del
significato. Rimuovendo i suoni totalmente si fornisce più
informazione sui gesti e sulla capacità di comunicare del corpo.
Tentando di bloccare l'ordinamento dei pensieri e dei sentimenti dentro
un linguaggio, la comunicazione diventa più sottile.
Il linguaggio fisico che Artaud scrisse escludeva la mente conscia e
mirava al raggiungimento interno della Mente Profonda, portandoci un
passo più vicino al caos.
LA MESSA DI ?
Le immagini più terrificanti sono quelle che non a cui non si
può dare nome o non possono essere viste chiaramente. Esse sono
le paure intangibili e gli incubi che incombono nei sogni, ai limiti
della conoscenza. Vi siete mai svegliati da un incubo, impauriti ma
incapaci di ricordare il perché? Lo scrittore H.P. Lovecraft ha
provato a ricreare tale atmosfera nelle sue storie, con esseri che
erano terrificanti a causa del fatto che non potevano mai essere
chiaramente visti. Dando un nome a qualcosa, noi cerchiamo di privarlo
di potere, di renderlo conoscibile.
Il rituale iniziava con una meditazione di gruppo su un nastro di
sottofondo consistente in gong immersi nell'acqua, campanelli e fischi
stridenti, che quasi, ma non abbastanza, si annullavano nel ritmo. Uno
per uno, il gruppo iniziava lentamente, una danza stilizzata, ciascuna
persona momentaneamente si congelava in atteggiamenti di timore od
orrore, e poi continuava ad avanzare. Alcuni membri del gruppo erano
mascherati, altri truccati. Il tema doveva ricreare e destare,
attraverso le singole azioni, un incubo di gruppo, con ciascun
partecipante che tentava di comunicare la sensazione di un qualche
incombente orrore senza forma ai limiti della conoscenza. La danza
continuava sotto luci intermittenti seguenti modelli casuali, fino al
momento in cui un singolo, che stava rumorosamente iper ventilando in
un angolo, con gli occhi fissi su "qualcosa fuori di qui",
improvvisamente veniva posseduto da quello che più tardi fu
chiamato un "Dio Occulto". Egli iniziava a pronunciare parole
inarticolate e ad agitare le sue braccia nell'aria, a quel punto la
consapevolezza drammatica nella stanza aumentava rapidamente. La danza
procedeva intorno al Dio farneticante fino a che il relativo ospite non
sprofondava esausto, e il rito continuava, con gli altri membri del
gruppo travolti dalla possessione.
Quest'entità non sono come le ben stabilite divinità
della civilizzazione, ma sono atavismi del primo strato della Mente
Profonda, che balbettavano e che non potevano usare correttamente i
corpi che "prendevano". La "Messa di ?" è servita immediatamente
a celare e rivelare, mostrare e mascherare il senso di caos primordiale
che si trova oltre ai confini del conosciuto.
Bisogna ricordare che questo esperimento, come gli altri descritti in
questa sezione, era messo in pratica solo dopo che il gruppo era
passato attraverso una considerevole preparazione. Era il culmine di
una lunga serie di eventi ed esercizi di gruppo, e non qualcosa che era
stato inserito casualmente.
Spazi Vuoti?
Una grande parte delle tecniche magiche sono relative all'esplorazione
dei proprio "spazi interiori", attraverso la visualizzazione,
l'induzione di trance, e la predizione, per esempio. Ma che cosa si sa
dello spazio intorno a noi? Il nostro senso dello spazio personale
è importante in termini di come noi interagiamo con le altre
persone, e risulta utile sviluppare tutti i nostri sensi il più
pienamente possibile. In accordo con la leggenda, gli sciamani e gli
altri stregoni erano molto difficili da sorprendere, in quanto essi
erano consci di cosa accadeva nel loro ambiente.
La nostra percezione "normale" dello Spazio è quella di "Vuoto"
e del fatto che noi siamo separati dagli altri, e dagli oggetti. La
quantità di Spazio Personale che noi sentiamo confortabile
riflette come noi possiamo sentirci all'interno di situazioni
differenti. Maggiormente una persona è ansiosa, maggiormente
essa assumerà una postura corporale ricordante la posizione
fetale.
Il Teatro del Voodoo utilizzava giochi ed esercizi per "saltare" oltre
la presa percettiva in cui sperimentiamo lo spazio.
Alcune di queste tecniche inducevano una percezione che allargava,
piuttosto che limitare, la consapevolezza dei dintorni.
CAMMINI CIECHI
Questo esercizio può essere praticato individualmente ma
è meglio compiuto in coppia. Un gruppo si divide in coppie e un
membro l'altro, bendato, attorno ad un area delimitata. La chiusura
degli occhi automaticamente aumenta i feedback sensoriali provenienti
dagli altri organi. Dopo che ciascuno aveva provato un po' in questa
maniera, l'esercizio veniva modificato: ai membri bendati veniva
chiesto di visualizzare un aura intorno ai loro corpi, simile ad una
bolla o ad una rete, in modo da percepire gli ostacoli prima che
avvenisse il contatto fisico.
MEDITAZIONE FLUTTUANTE
Questo esercizio coinvolge l'immaginare lo spazio come un flusso, un
mezzo liquido attraverso il quale noi ci muoviamo. Ogni movimento
induce lo spazio intorno noi a fluire ed incresparsi. Reagisce alle
spinte, e può essere momentaneamente modellato dalle mani. Noi
siamo immersi nello spazio come un pesce è immerso nell'acqua, e
noi possiamo utilizzarlo come un aggiuntivo organo di senso. Quest'idea
è utilizzata per esempio nel Tai Chi, dove uno è
incoraggiato a muoversi come attraverso l'acqua, e a diventare conscio
dello spazio tra le braccia e le gambe.
Noi siamo particolarmente sensibili, per esempio, ai punti ciechi
dietro alle nostre schiene, e molte persone, specialmente le donne,
possono sentire che cosa sta accadendo dietro di loro, uno strumento di
sopravvivenza che è rimasto in uso dalle foreste alla giungla
urbana.
Dirottamento magico
Il dirottamento magico è inerente all'oscuramento dei ruoli.
Maghi malfamati, sia nel mito che nella storia, avevano un lato
truffaldino o clownesco all'interno dei loro caratteri. Aleister
Crowley per esempio, è ben conosciuto per il suo amore per le
truffe, i gli scherzi pratici e gli alter ego.
Il Folle Saggio è una figura che si trova in diverse culture e
sistemi: il Matto dei Tarocchi, il Dio-ragno Africano Anansi, e il
truffatore norvegese, dio Loki. Il mago, come il folle, deride e
minaccia insieme l'istituzione. Malgrado le loro pose e giochi, i folli
sacri avevano spesso un alto status all'interno della loro
comunità.
L'agire del folle deve essere ingannevole. Una volta che siete ritenuti
matti, c'è molto di cui voi possiate liberarvi. Questa è
una lezione che molti maghi hanno apprezzato. E' spesso meglio essere
allontanato come un eccentrico e deriso come tale, che essere preso
seriamente e imprigionato e torturato.
Don Juan, lo sciamano(di fantasia) Yaqui reso famoso attraverso gli
scritti di Carlos Castaneda, diceva che per diventare un brujo(un mago)
uno deve prima abbandonare tutti gli amici e la famiglia, per andare in
un posto dove nessuno conosce il tuo passato, dove tu puoi coltivare la
"maschera" del brujo (ossia la personalità magica).
La coltivazione dello status, e il travestimento dello stesso è
un importante argomento per i maghi, specialmente per quelli che
lavorano in o con dei gruppi. Più status sociale la gente ti
attribuirà, più facilmente sarà introdurre stati
di trance negli altri, o compiere atti di guarigione o altri magie
simili. Un capo gruppo che sta interpretando lo "status più
elevato" può permettere agli altri membri del gruppo di
"lasciarsi andare" durante un rituale intensivo, dato che si fidano
della capacità dei leader di non perdere di mano la situazione.
Si nota che l'interpretare lo status più alto in un gruppo
è un ruolo che può essere adottato e messo da parte
quando la situazione lo richiede. Il desiderio che ci venga
riconosciuto permanentemente da tutti i seguaci uno status alto ha
spesso portato i maghi alla creazione di qualsiasi tipo esasperato di
titolo e grado, un comportamento umano che è spesso distruttivo
per tutte le parti coinvolte e noioso da guardare. Tutti comunque, di
volta in volta interpretano dei giochi sociali con qualcun'altro, e i
giochi seguenti possono mostrare le differenze tra i ruoli sociali che
interpretiamo.
GURU E DISCEPOLI
Per questo esercizio, una persona interpreta il ruolo di un guru, e le
altre persone diventano i discepoli del guru, implorandolo di
rispondere a proposito delle domande sulla vita, sull'universo e sul
tutto. Il Guru espone ai discepoli che rimangono senza fiato ad ogni
parola. Non conta molto quello che si dice, ma come lo si dice.
Sfortunatamente in questo caso sembra che la stragrande maggior parte
delle persone sono alla ricerca di un qualche tipo di guru. In maniera
proporzionale, ci sono quelli che prontamente vorrebbero diventare guru
per i benefici acquisiti su di noi. Mentre alcuni maghi esperti sono
coinvolti nel passaggio d'informazione e nell'aiutare gli altri, ci
sono anche quelli che sono motivati interamente dal guadagno
finanziario, dal potere sugli altri, dallo sfruttamento sessuale o solo
dal sentirsi importanti. Per quelli che inseguono i Guru, è
consigliabile discriminare prima di aprire la mente, il portafoglio o
le gambe. Sarebbe prudente, invece che accettare un insegnante per il
suo valore esteriore, chiedergli in primo luogo perché si sta
atteggiando a tale.
Spesso, si prende un impressionante sistema di simboli, esoterico o
quasi scientifico, per aumentare lo stato sociale di una persona agli
occhi degli altri. Ci sono molti casi di medicine di "frangia", che
hanno avuto successo largamente sui clienti a causa della
capacità di fargli credere in esse. Quando le diverse tecniche
vengono smascherate, il tasso di "cura" crolla drammaticalmente. Molte
delle guarigioni magiche riguardando il "truffare" una persona
attraverso l'indiscutibile fede nel "potere" del mago.
Questo articolo era stato originalmente
pubblicato nell'edizione Chaos International del 1999 di Prime Chaos ma
omessa nell'edizione New Falcon Publications del 1999 - Tradotto da Guido
Vicino