Cannabis sativa o Cannabis indica: vijaya ("conquista), siddhi
("successo")
di Robert E. Svoboda
La marijuana cresce
spontaneamente sulle montagne dell'Himalaya. Delle tre parti utilizzate
di questo arbusto (bhang, le
foglie delle piante maschili e femminili e, forse, anche i fiori
maschili; ganja, le
sommità fiorite delle piante femminili; e charas, la resina), soltanto bhang e ganja trovano comunemente impiego
in medicina. La marijuana è menzionata nell'Atharva-Veda, ma
cominciò ad essere usata diffusamente per scopi terapeutici
soltanto nel Medioevo. Come farmaco, la Cannabis sativa è un
efficace ipotensivo, utile anche per abbassare la pressione
intraoculare (da qui il suo impiego nel trattamento del glaucoma), e,
mescolata alla noce moscata, si rivela un valido rimedio contro la
diarrea, la dissenteria, la sprue ed altre patologie intestinali
provocate da uno squilibrio di vata.
In genere, a questi scopi si utilizza bhang,
anche se in alcuni casi si utilizza una mistura di ganja, noce moscata e miele come
medicamento contro la dissenteria cronica, mentre questo stesso
preparato, applicato esternamente serve a curare l'idrocele ed il
prolasso uterino. Il fumo delle foglie e dei fiori di marijuana ha la
proprietà di ridurre le emorroidi e le ernie.
L'effetto della marijuana sull'organismo varia a seconda delle sostanze
insieme alle quali viene assunta. Associata ad erbe digestive, ha il
potere di stimolare la fame più di qualsiasi altro preparato, ed
allevia la nausea (nel caso di pazienti affetti da cancro è
preferibile l'assunzione delle foglie per via interna al fumo dei fiori
della pianta); mescolata a sostanze afrodisiache, diventa un valido
afrodisiaco. Se assunta insieme al tabacco, invece, la marijuana
sopprime lo stimolo della fame e produce effetti anti-afrodisiaci.
Nell'India del nordi, i lottatori consumano le foglie di Cannabis sativa mescolandole ad una
pasta a base di mandorle, pistacchi, semi di finocchio, petali di rosa,
pepe nero ed altre sostanze, e diluendo poi questo composto in un
bicchiere di latte freddo: questo preparato fornisce la concentrazione
necessaria per allenarsi per molte ore di seguito, stimola a mangiare
grandi quantità di cibo ed assicura buone capacità
digestive.
Tratto
da Robert E. Svoboda,
Ayurveda
- Armenia