Le origini del Tantra, delle droghe e dell'occultismo occidentale
di Francis King
La storia del misticismo
edonistico, d'Oriente e d'Occidente, non potrà mai essere
scritta completamente. Ciò è in parte dovuto al fatto che
i devoti del Tantra e dei culti europei essenzialmente simili hanno
mantenuto la segretezza circa la loro attività. Ma, cosa
più importante, secoli di persecuzione intermittente hanno
distrutto le prove documentarie. In India, tale persecuzione raggiunse
l'apice nel XIII secolo, quando i fanatici capi musulmani, veramente
scossi da ciò che consideravano il vizio e la corruzione
associati al Tantra, uccisero i devoti del culto e bruciarono intere
biblioteche di libri tantrici. Come risultato di questa e di successive
persecuzioni - specialmente di quella che avvenne più tardi al
tempo dell'Imperatore Aurungzebbe (1707) - non ci sono pervenuti i
primi libri tantrici induisti ed il più antico testo tantrico
conosciuto, che risale probabilmente all'VIII secolo, è
buddhista. Ciò non significa necessariamente che il Tantra sia
di origine buddhista, anche se, ovviamente, vi sono elemente beddhisti
anche nel più "induista" dei testi tantrici. Può darsi
che, come è stato suggerito da vari esperti, le origini del
Tantra vadano fatte risalire ad una reazione culturale dravidiana,
contro le credenze dei dominatori di lingua ariana dell'antica India,
la cui religione è espressa nei Veda. Sembra possibile, tuttavia,
che il Tantra fosse influenzato da tecniche sciamaniche comportanti
l'uso di droghe come mezzi di ampliamento della coscienza, e che l'uso
di Hashish
come preliminare di operazioni tantriche sia, in ultima analisi, un
ricordo delle tecniche sciamaniche ariane accennate nei Veda, piene di riferimenti a Soma, un misterioso "cibo degli
dei". L'identificazione del Soma,
ritenuto nell'antica India il cibo non solo degli dei, ma di quegli
esseri umani che sono in comunione con essi, è stata oggetto di
una grande diatriba. Un tempo si sostenne seriamente che il soma fosse radice di rabarbaro,
facendolo le sue proprietà purganti considerare divino, ma ora
sembra generalmente accettato che si trattasse di ovolaccio, Amanita Muscaria, un fungo rosso a
macchie bianche che, preso a piccole dosi, induce trance e visioni, mentre, in dosi
maggiori, è letale. Sebbene l'Hashish
e gli altri derivati della Cannabis
non siano allucinogeni così efficaci come l'Amanita Muscaria, sono senza dubbio
più sicuri e, in molte parti del mondo, sono stati usati da
sciamani al posto dell'Amanita
e di altri "funghi magici". Potrebbe darsi che una sostituzione di
questo tipo - Hashish per il Soma - si possa scorgere in
pratiche tantriche "della Mano Sinistra". L'atteggiamento indiano nei
riguardi dell'uso dell'Hashish
e di altri allucinogeni - eccetto l'alcool - è stato
generalmente tollerante. Sono il mangiare carne di manzo, il bere vino
e la sessualità associati al Tantra e non l'uso di Cannabis ad essere shockanti per
gli Induisti ortodossi. In Europa, la situazione si è presentata
in modo piuttosto diverso e l'atteggiamento generale, condiviso dalla
maggior parte degli occultisti, è stato d'intensa
disapprovazione per l'uso di allucinogeni. Dion Fortune, per esempio,
li considerava psicologicamente e fisicamente pericolosi, sostenendo
che la loro assunzione causava "ossessione psichica" ed era "pericolosa
per il cuore". Sembra vi siano, per quanto riguarda la maggior parte
degli allucinogeni, poche prove a sostegno dell'ultima affermazione,
mentre per la prima sono puramente aneddotiche. Ciò non
significa, naturalmente, che si possa totalmente scartare la
possibilità di danno psichico e, in ogni caso, l'uso di molti
allucinogeni è illegale sia in Nord America che in Inghilterra e
nell'Europa continentale. La maggior parte degli occultisti
occidentali, anche se non tutti, che hanno assunto un atteggiamento
favorevole verso l'uso di droghe che producono alterazioni della
coscienza, sono stati influenzati da Aleister Crowley. Il suo
allucinogeno preferito era la mescalina, che egli affermava di aver
introdotto in Europa; certamente la includeva fra gli ingredienti della
"coppa d'amore" che somministrava ai partecipanti ai "riti di Eleusi"
da lui celebrati nella Londra edwardiana, mentre uno dei suoi
ex-discepoli - quasi certamente il solo uomo che abbia giocato a cricket in prima divisione ed
evocato il dio Toth-Ermes - mi disse che, nella Berlino pre-hitleriana,
Crowley diede la mescalina, fra gli altri, al giovane Aldous Huxley.
Non si riporta che Crowley abbia mai usato l'Amanita
Muscaria, l'ovolaccio, ma c'è una piccola prova
che possa averne conosciuto le proprietà di alterazione della
coscienza. Questa è in uno dei dipinti di Crowley, usato come
frontespizio del N° 1, Vol. III, della sua rivista L'Equinozio. Sul davanti sta un
albero morto, da un ramo del quale è sospeso per il collo un
cadavere: un simbolo comune della transizione da uno stato di coscienza
ad un altro. Da dietro l'albero fa capolino un ghignante spirito della
natura, che fa la guardia a quelle che sono chiaramente la
varietà comune rossa e quella più rara dorata di Amanita. A questo spirito sono
stati dati i lineamenti di C. G. Jones, un chimico e studioso di
farmacologia che introdusse Crowley alla Golden Dawn. Sembra quanto
meno possibile che l'implicazione di ciò fosse che Jones aveva
conosciuto le proprietà dell'Amanita,
e ne aveva fatto partecipe Crowley. Sfortunatamente, non vi sono
documenti ancora esistenti sugli esperimenti di Crowley con le droghe,
durante gli anni dal 1898 al 1911, quando i due uomini furono
strettamente associati. Se Jones aveva preso parte a questi
esperimenti, come fece certamente Alan Bennet della Golden Dawn,
è possibile che la sua curiosità nei riguardi degli
allucinogeni fosse stata dettata dalla lettura di testi alchemici e
magici, di cui era uno studioso appassionato - vi sono passaggi in
opere come Il Magus (1801) e Theatrum Chemicum Britannicum
(1652), che credo si riferiscano a processi messi a punto per estrarre
allucinogeni da sostanze vegetali ed animali. Se la mia supposizione
è esatta, vi sono tracce di una sotterranea tradizione europea
occulta riguardante l'uso degli allucinogeni - il che non significa che
(a parte ogni questione di legalità) l'uso di tali sostanze come
tecnica per l'alterazione della coscienza sia intrinsecamente
desiderabile. Vi sono, infatti, argomentazioni molto più forti
contro l'uso di "droghe psichedeliche", di quelle usate da Dion Fortune
e da altri occultisti occidentali non crowleyani. Queste argomentazioni
si riassumono in una frase latina usata in un contesto molto diverso,
da parecchi filosofi scolastici: quidquid
recipiteur secundum modum recipientis recipiteur, "ciò
che si riceve è in accordo con la natura del ricevente". Questa
citazione può essere applicata a molte situazioni. Il lettore di
un qualsiasi testo tantrico, per esempio, da questi e simili "testi
aperti" riceverà ciò che è in accordo con la
propria natura. Per quanto riguarda l'uso di allucinogeni, la frase
è di pari rilevanza. Gli sciamani, gli adepti tantrici, ed altri
che sono passati per lunghi processi preparatori, possono trovarli
utili, "dando" essi ciò per cui si è lavorato ed
è, in un certo senso, "già lì". Quelli che non si
sono sottoposti ad una tale preparazione - che dura magari per molti
anni - non otterranno qualche illuminazione istantanea. Al contrario,
faranno probabilmente l'esperienza di nient'altro che un caos di
immagini confuse, nel migliore dei casi senza alcun valore, nel
peggiore causa di qualche forma di disturbo psichico patologico.
Tratto
da Francis King
Tantra per
l'occidente - Edizioni Mediterranee