L'Ordine dei Cavalieri Templari nel trapanese

di Carlo Palermo



L'Ordine religiosocavalleresco dei Cavalieri templari, soppresso dalla Chiesa agli albori del XIV secolo.
L'Ordine era stato fondato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo da Payns e da altri cavalieri francesi per garantire i pellegrini che si recavano in terra santa contro i ritorni offensivi degli infedeli, sconfitti ma non debbellati dalla prima crociata. Favorito da San Bernardo, che ne esaltò le virtù guerriere e la pietà, si ramificò rapidamente e modificò la sua primitiva regola secondo gli ideali della riforma cistercense. Diffusosi subito anche fuori della Palestina, l'Ordine venne diviso in Provincie (Francia, Inghilterra, Portogallo, Aragona, etc). Alla sua testa era un Praeceptor. I cavalieri avevano un mantello bianco ed i laici un mantello bruno.
Tutti i fratelli erano obbligati a tre voti monastici. Secondo l'organizzazione feudale
dell'Ordine, i cavalieri (milites) potevano possedere terre e avere vassalli. Le loro chiese conservarono sempre la pianta rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme e si chiamarono dunque "Il Tempio". La potenza economica e militare dei Templari e la loro indipendenza da ogni altro potere che non fosse quello del Pontefice, conferirono loro una posizione singolare, di cui l'Ordine trasse largo profitto dal punto di vista finanziario. Custodivano nei castelli i tesori di Re e Principi e facevano, in favore di grandi laici e anche di privati, servizio di tesoreria custodendo oggetti preziosi ed archivi tanto da creare, anche a livello internazionale, un primo grande sistema commerciale di tipo bancario. Si disse così che erano venuti ad accordi con gli infedeli. Anche il papato - che dopo Innocenzo III si riorganizzò in un sistema più centralizzato - manifestò apertamente la sua diffidenza verso il potente Ordine che, rispetto alla monarchia e alla gerarchia della Chiesa, costituiva ormai quasi uno Stato nello Stato. Grazie alla potenza economica e militare i Templari divennero presto banchieri e pellegrini: la loro era una banca privilegiata, indipendente dai poteri temporali e rispondeva solo all'autorità papale. Spentasi via via l'originaria ispirazione religiosa, l'Ordine divenne, anche dopo l'abbandono della Terra Santa, un centro politico e finanziario partecipando alle lotte feudali. Nel 1307 Filippo il Bello, volendo impadronirsi delle loro ricchezze, indusse il Papa Clemente V ad iniziare un'inchiesta sull'Ordine. Con il concorso dell'Inquisizione, i Templari vennero interrogati e costretti, sotto la tortura, a confessare una serie di crimini: di
praticare il culto di idoli, di sputare sulla Croce nei riti di ammissione, di avere l'obbligo di darsi alla sodomia, etc. In seguito a questi processi numerosissimi Templari vennero ritenuti infedeli e dati al rogo, altri furono condannati al carcere perpetuo. Dopo il Concilio di Vienna (ottobre 1311) l'Ordine venne soppresso con la bolla "Vox in excelso" del 3 aprile 1312 ed i loro beni, dopo il saccheggio eseguito da parte di Filippo il Bello, furono devoluti all'Ordine degli Ospitalieri. Malgrado ciò, l'Ordine del Tempio continuò a vivere. In Germania i Templari passarono all'Ordine teutonico. Nel Portogallo l'antico e glorioso Ordine, mantenendo regola ed abito, prese il nome di Cavalieri di Cristo. Negli altri Stati i Templari passarono al servizio dell'Ordine di Malta. Come tutto questo possa avere un senso nella storia della massoneria trapanese è presto spiegato: secondo vecchissimi testi, all'inizio del
secolo XII, in concomitanza con la nascita dell'Ordine dei templari, la città di Trapani si trovò, per il suo porto, al centro dei movimenti marittimi tra il Portogallo (con le "navi de' Portoghesi") e Gerusalemme. Nella città siciliana furono quindi istituite "due pie religioni di cavallieri guerreggianti: l'una de' Templari e l'altra degli Ospitalarj, quella primiera in conducendo sotto la secura scorta delle lor arme i peregrini per visitar il sacratissimo sepolcro di Gesù Cristo, quest'altra in albergargli...". Vennero occupati feudi e immobili sia a Trapani che a Marsala (nota come "Porto di Allah"). I vecchi testi ricordano "i vasselli catalani, che il porto di questa città spesso usare solevano per il passaggio che quindi in Alessandria a caricar spezie facevano, andando a caricarle in Lisbona in Portogallo, per il grande et abbondevol mercato di esse". Sempre a Trapani, si ritrovavano tracce, nei secoli seguenti, dei "Cavallieri di muro", i precursori della più antica massoneria. Non deve quindi stupire, in una prospettiva storica, il fatto che anche oggi, nell'antichissima Trapani, città le cui origini si perdono prima dell'inizio della storia scritta, accanto ad esponenti mafiosi siano presenti tracce della più antica massoneria e del vecchio Ordine dei Cavalieri Templari. La stessa manifestazione di riconoscimento mafioso del "bacio" ha come antichissimo precedente il "bacio sulla bocca del Gran Maestro", segno di iniziazione dei Templari.



tratto da Il Quarto livello - Editori Riuniti


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