PREMESSA.
Questo volume è il tentativo di riunire delle testimonianze che riflettono
ed esprimono, da angolature diverse, in cosa consistano e su cosa si fondino
l'ordine sociale e la condizione di pace in cui ci troviamo a vivere.
Progettato, alla fine del '72, con l'appoggio dell'Amministrazione Provinciale
di Trieste come una prima analisi della trasformazione del locale ospedale psichiatrico
e con l'intento di raccogliere testimonianze e documenti su altre esperienze
nel settore, è andato via via trasformandosi in una ricerca a più
voci sul ruolo dell'intellettuale e del tecnico come addetti all'oppressione.
La scelta dei coautori può apparire, a prima vista, determinata da un
criterio elitario, trattandosi per lo più di noti esponenti della cultura
internazionale. Di fatto, essi possono ritenersi tra le persone più rappresentative
dei movimenti che attualmente tendono alla trasformazione della cultura e dell'organizzazione
sociale di cui essa è espressione, attraverso l'approfondimento pratico-teorico
della funzione delle diverse ideologie scientifiche, fino a risalire, come matrice
unica, alla funzione dell'ideologia quale strumento di conservazione del nostro
sistema sociale.
Pur consapevoli del rischio intellettualistico implicito nella presentazione
di una serie di analisi sull'intellettuale visto dall'intellettuale, si è
tentato di raccogliere delle documentazioni finalizzate alla ricerca di un'alternativa
pratica per il tecnico che, presa coscienza del suo ruolo di "funzionario
del consenso", voglia svelare praticamente, nel proprio settore specifico,
i modi e i processi attraverso i quali tale consenso viene ottenuto e strumentalizzato
dalla classe egemone a danno della classe oppressa.
Ovviamente, non tutti gli articoli sono omogenei, includendo questa raccolta
posizioni critiche che vanno, per esempio, da quella di Sartre, alla voce uscita
dal '68 di Lourau, a quella più pragmatista di Szasz.
Il titolo "Crimini di pace" vuole comunque essere una chiave di lettura
di tutte le violenze istituzionalizzate, che servono come strategia di conservazione
del nostro sistema sociale, anche se in questo volume ci si limita all'analisi
di alcuni settori: psichiatria, storiografia, psicologia, sociologia e criminologia.
Assente, o solo marginalmente toccata, la medicina, su cui occorrerebbe aprire
un discorso e una lotta concreti, anche di fronte alla falsa critica delle nuove
ideologie di ricambio che stanno sviluppandosi in Europa. Resta comunque il
fatto che i processi che sottendono le diverse ideologie scientifiche sono identici,
perché è identica la loro funzione all'interno della struttura
sociale che esse hanno il compito di sostenere, tutelare e mantenere.
In questo senso, il volume che presentiamo vuole essere un ulteriore atto di
rifiuto di una scienza che accetta, implicitamente, la divisione in classi come
dato naturale su cui articolare le modalità delle sue risposte; e la
ricerca di una teoria che risulti dalla riflessione sulla pratica, intesa come
prodotto storico sociale.
Questo rifiuto e questa ricerca rivendicano, dunque, il carattere di "irrispettabilità"
di cui si parlava qualche anno fa, presentando "L'istituzione negata".
Irrispettabilità con cui i "funzionari del consenso" scientifico
- dopo i primi tentativi di recupero a livello ideologico della indicazione
pratica recuperabile solo in una trasformazione radicale - non possono non confrontarsi,
dato che l'indicazione alternativa oggi non è più nelle mani di
pochi tecnici illuminati e illusi, ma fa parte dei contenuti di lotta del più
vasto movimento organizzato della classe oppressa, con cui i "tecnici del
sapere pratico" devono costantemente misurarsi per uscire dal pericolo
della manipolazione implicito nel loro ruolo e nella loro classe.
Il volume è il primo lavoro collettivo prodotto dal Centro Internazionale
di studi e ricerche «Critica delle Istituzioni», che si prefigge
una serie di analisi e di interventi sul problema generale della emarginazione
e dell'oppressione, offrendo il terreno perché esperienze diverse trovino,
in un confronto reciproco, una linea comune di lotta.
F. e F. B.
CRIMINI DI PACE.
Si troveranno riportati per intero nel presente volume, col consenso degli autori,
i seguenti scritti:
Noam Chomsky, "Psychology and Ideology", dal volume "For Reasons of State", copyright 197I, 1972 by Noam Chomsky, Random House, New York 1973.
Erving Goffman, "The Insanity of Place", da «Psychiatry. Journal for the Study of Interpersonal Processes», vol. 32, n. 4 novembre 1969, copyright by The William Alanson White Psychiatric Foundation, Inc.
Thomas S. Szasz, "From the Slaughterhouse to the Madhouse",
da «Psychotherapy: Theory, Research and Practice», vol. 8, n. 1,
primavera 1971.
- "Language, Law, and Lunacy", da «Encyclopaedia Britannica
Yearbook», 1974.
Tutti gli altri contributi sono stati scritti appositamente per
questo volume su invito di «Critica delle Istituzioni», Centro Internazionale
di Studi e ricerche.