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FORME NEGATIVE DI RESISTENZA E DI PROTESTA: L'AUTOLESIONISMO.

È la forma di protesta che danneggia di più il detenuto, proprio perché è la più disperata. Non è detto che non raggiunga i suoi scopi, ma in questo caso è forse meglio parlare di “espediente” che riesce, anche se a volte a caro prezzo.

- Lettera di L. B.

Torino, ottobre 1971.
Dovete pensare che ogni settimana dalle carceri di Volterra vengono trasferiti al centro clinico di Pisa una media di tre-quattro detenuti che per sottrarsi ad un linciaggio preferiscono ingerire chiodi, lamette da barba, e autolesionarsi, chi non riesce a procurarsi questi ingredienti deve sottostare a tutte le brutalità che essere umano immagini; come dicevo il sistema è quello che usavano i Borboni, per una piccola disobbedienza (se così vogliamo chiamarlo) un detenuto che al passeggio si è permesso di scherzare con un suo compagno tirandogli un poco d'acqua è stato portato alle celle d'isolamento, altri che si erano permessi di reclamare durante la distribuzione del pane, il quale era poco cotto ed immangiabile, sono stati portati ai sotterranei del carcere e picchiati, spogliati nudi come dei vermi e introdotti in piccole celle senza servizi igienici, con un letto che un tempo veniva usato per legare i più agitati. Ah, mi dimenticavo di dirti che in quanto a letti di contenzione Volterra è peggio d'un manicomio criminale, pensate che sotto al reparto dell'infermeria v'è una sezione piena. Pertanto molti detenuti preferiscono farsi passare per malati mentali e farsi inviare nei manicomi, non che qui si stia meglio però viene la rassegnazione in quanto si sa che dopo un periodo di tre mesi d'osservazione si ottiene di essere inviato in carceri ove il sistema dirigente è un po' più umano.
Inoltre faccio presente che molti detenuti i quali riuscivano in un modo o nell'altro a farsi inviare al centro clinico di Pisa, chiamavano per mezzo del modello 13 il procuratore della repubblica e denunciavano sia per scritto che oralmente i maltrattamenti subiti; sono anni però che le carceri di Volterra sono sotto inchiesta, ma cosa serve questa inchiesta se chi la svolge invece di condurre una vera e propria indagine viene e visita la chiesa e l'esterno dello stabilimento? Perché non interroga i detenuti? Da ciò bisogna dedurre che chi comanda l'inchiesta sia già a conoscenza delle barbarie del sistema, però esso finge di non sapere e continua così fin quando succedono le rivolte.

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