Animal Liberation e The Great Ape Project Animal Liberation é il nome di un movimento che porta avanti il progetto di abolire il dominio dell'animale uomo sugli animali non-umani ed estendere la comunità morale oltre i confini della specie umana. La solo apparentemente semplice considerazione che, come noi uomini, anche gli animali non-umani soffrono se gli viene negato il loro habitat naturale, la loro vita sociale, la loro prole, porta AL a sostenere i diritti degli animali non-umani contro ogni violazione che l'uomo ne fa nei laboratori scientifici, nelle fattorie e nelle fabbriche di pellame, nelle arene e nei circhi, andando a caccia. Secondo Aristotele é naturalmente giusto che l'anima governi sul corpo, l'elemento razionale su quello irrazionale, e che allo stesso modo l'uomo governi sulla donna (inferiore per natura), sui suoi schiavi (la cosiddetta "propriet animata"), e sugli anim ali. L'argomento logico che sottostà a questo come agli altri ragionamenti razzisti e sessisti é per i sostenitori di AL lo stesso presente nelle giustificazioni di coloro che sfruttano gli animali non-umani: stabilire la superiorità morale del proprio gruppo di appartenenza, giustificando l'esclusione degli altri gruppi sulla base di differenze a carattere moralmente irrilevante (come razza, sesso, specie). Animal Liberation si presenta come analogo ai movimenti di liberazione degli schiavi, delle donne, dei neri, dei quali rappresenterebbe solo un ulteriore tappa. Certo ampliare le categorie etiche basilari di eguaglianza e diritti agli animali non-umani, non significa richiedere per loro uguale diritto al voto o uguale libertà di parola (sarebbe come richiedere per gli uomini il diritto all'aborto). Quello che ad AL interessa ottenere é un'uguaglianza non di trattamento, bensì di considerazione degli interessi degli animali non-umani, espressi in termini di piacere e dolore davanti ad un certo atto."L'Eguaglianza é un'idea morale, non un'asserzione di fatto. Non vi é alcun ragionamento logico stringente per assumere che una differenza fattuale in abilità tra due persone giustifichi una differenza nella quantità di considerazione che diamo ai loro bisogni ed interessi" (Singer). Alla condizione di impotenza degli animali non-umani derivante dalla loro esclusione dalla comunità morale se ne aggiungono altre che rendono particolarmente arduo il progetto di AL. In primo luogo l'ovvia constatazione che gli animali non-umani non possono recriminare in prima persona i loro diritti: qualcuno deve assumersi la responsabilità morale di farlo "per conto loro". In secondo luogo i comportamenti contro i quali AL si batte sono condivisi, sebbene in maniera più o meno consapevole, dalla stragrande maggioranza degli uomini e delle donne. Spesso tali comportamenti si basano su abitudini e culture ben radicate, e questo spiega perché in alcuni paesi (dove una pelliccia di visone é considerata come emblema dell'eleganza, o una bistecca di manzo come un piatto prelibato) la causa animalista tardi ad attechire. Davanti a queste ed altre difficoltà, gli attivisti di AL ritengono che intervenire in prima persona sia l'unica maniera efficace per porre fine ad alcuni abusi radicati nelle nostre società. Nel fare ciò, essi utilizzano tutti i mezzi tradizionali della d isobbedienza civile: da dimostrazioni e sit-in davanti ai laboratori e alle fattorie che violano i diritti basilari degli animali non-umani, al sabotaggio di prodotti testati su questi, fino all' intrusione nei laboratori per liberare gli animali non-umani in cattività, distruggere la strumentazione ed appropriarsi di documentazione non altrimenti ottenibile. L'obiettivo é quello di procurarsi il massimo della pubblicità per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'urgenza del problema. Nell'utilizzare metodi non legali per la loro causa, i membri dell'Animal Liberation Front mettono spesso a repentaglio la loro libertà personale; questo fatto é indicativo della distanza che li separa da coloro che si definiscono "amanti degli animali" solo perché possiedono una coppia di barboncini. In realtà quella di AL é una vera e propria filosofia di vita, un impegno che finisce per condizionare ogni aspetto della vita dei suoi sostenitori. In questo senso l'astenersi dall'utilizzare articoli testati o derivati da animali non-umani e il non mangiarne carne diventano un passo fondamentale nella via per la liberazione. Nel tentativo di gettare le basi teoriche del discorso etico a favore del riconoscimento dei diritti degli animali non-umani, i pensatori che aderiscono al progetto di AL si sono riappropriati di una vasta letteratura sull'argomento. Quello della definizione di un confine tra animale uomo e animale non-umano é infatti un tema di vecchia data nella riflessione etica. In particolare, i diversi filosofi si sentirono in dovere di fornire una una argomentazione razionale che giustificasse lo sfruttamento degli animali non-umani da parte degli uomini. L'opinione di Aristotele sugli animali non-umani, divenne poi la visione ufficiale della Chiesa Cattolica attraverso San Tommaso: "nulla di ciò che facciamo agli animali é peccato" - sosteneva l'Aquinate - "purché essi non siano di proprietà del nostro prossimo". Ma probabilmente la posizione più estrema nella storia del pensiero occidentale é stata quella sostenuta da Cartesio, per il quale gli animali non-umani non erano che delle complesse macchine, prive di sensazione alcuna: "il lamento di un animale punto da un ferro rovente non era per nulla diverso da quello di un orologio che batte l'ora". Tuttavia anche la preoccupazione per la sofferenza degli animali non-umani trova esempi lontani,come nei Veda indiani, in Plutarco, o in Jeremy Bentham che circa 200 anni fa scriveva : "La domanda non Ë possono ragionare?, nÈ possono parlare?, bensÏ possono soffrire?". L'intuizione di Bentham che la capacit di soffrire sia la caratteristica che fornisce ad un essere il diritto ad una considerazione morale Ë oggi ripresa e sviluppata da pensatori come Peter Singer o Tom Regan, che con le loro argomentazioni hanno mostrato anche negli ambienti accademici (soprattutto quelli anglosassoni) la necessit di una riflessione etica sui temi sollevati dagli animalisti. "We are humans, and we are also great apes", "Siamo esseri umani, e siamo anche delle grandi scimmie": cosÏ attacca la prefazione al libro intitolato The Great Ape Project, curato da Paola Cavalieri e Peter Singer (pubblicato in Italia da Theoria, col titolo Il Progetto Grande Scimmia). Come Animal Liberation cosÏ anche il GAP si pone l'obiettivo di non restringere il concetto di "persona morale" alla sola specie umana. Ma se AL richiede la negazione di ogni distinzione morale tra le specie animali, il GAP propone un processo graduale di inclusione che inizi dalla branca più vicino a noi nell'albero evolutivo, ossia i grandi primati. Visto e considerato che l'ammissione in blocco degli animali-non-umani nella comunità di uguali sembra al momento fuori discussione, il GAP si "accontenta" di rivolgersi a scimpanzé, oranghi, gorilla, esseri straordinariamente intelligenti e con una vita sociale ed affettiva ricca e variegata, cercando di tutelarne i diritti basilari. Una Dichiarazione dei Diritti dei Grandi Primati, sottoscritta dai sostenitori del progetto, chiede che sia rispettato il loro diritto alla vita, protetta la loro libertà individuale, proibito l'uso della tortura nei loro confronti. L'obiezione per la quale é inutile parlare di diritti per esseri che non possono difenderli davanti alla comunità né partecipare alla vita politica viene respinta portando avanti l'analogia con i disabili mentali e i bambini: i loro diritti vengono infatti protetti dalla legge sebbene anch'essi così come le scimmie - siano incapaci di farli valere. La conseguenza più diretta del riconoscimento dei diritti dei grandi primati sarebbe la liberazione di scimpanzé, gorilla e oranghi imprigionati per riportarli ad un ambiente che si armonizzi coi loro bisogni fisici, mentali e sociali. Perché ciò avvenga i sostenitori del GAP evidenziano la necessità di una regolamentazione di territori misti umani e non-umani da parte di un organo internazionale il cui compito sia quello di garantire il rispetto dei diritti degli animali non-umani (l'equivalente dell'Unicef o Amnesty International per i diritti dei bambini o dei prigionieri). Negli ultimi vent'anni le tematiche sollevate da AL, GAP e altri movimenti animalisti si sono imposte all'attenzione dell'opinione pubblica, e hanno raccolto numerosi consensi e specialmente in Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Canada. I contributi scientifici dei quali il movimento si é valso sono molteplici e uniscono i risultati delle ricerche di antropologi, psicologi e sociologi. Ma privilegiato Ë stato l'incontro tra etologia ed etica, due campi del sapere uniti dalla stessa radice etimologica [ethos] ma divisi dall'oggetto di studio (l'animale non-umano per il primo, l'uomo per il secondo) nonché dalla metodologia usata. Tradizionalmente l'etologia segue un approccio descrittivo (ossia dice come gli animali non-umani si comportano), mentre l'etica una dimensione normativa (e indaga come l'uomo si dovrebbe comportare). Secondo le intenzioni dei sostenitori di AL e del GAP, invece, l'etica dovrebbe sussumere l'etologia, dando cosÏ luogo ad un progetto sociale altamente innovativo e rivoluzionario. Lo scopo fondamentale di questi movimenti é dunque duplice: accanto a quello più immediato di migliorare le condizioni degli animali e fornirli uno status di soggetti morali - ossia di considerarli come fini in sé, e non mezzi per l'uomo - vi é anche il progetto di restituire all'etica la sua funzione fondamentale, quella di determinare la forma della società in cui viviamo ridisegnando periodicamente i confini della sfera dell'eguaglianza morale. Links: Animal Liberation: http://www.atlantica.co.uk/ecology/animalib.html Great Ape Project: http://www.planet.it/freewww/gap_etica/ape.html |