Radio e Internet: è la fine?

Il "Copyright Arbitration Royalty Panel", organismo governativo americano, ha emanato un
documento chiamato "Rates and Terms for Statutory License For Eligible Nonsubscription
Services". Questo documento fissa delle quote che chi trasmette via web deve pagare alle
case discografiche. In pratica il problema e' che i prezzi sono talmente alti che i
webcaster amatoriali, non supportati da un'organizzazione enorme, devono chiudere. Inoltre
il trasmittente deve fornire, sulla base del DMCA e di una legge precedente, il Digital
Performance Right in Sound Recordings Act del 1995. Queste informazioni sono, tra le altre,
un log dell'ascoltatore che comprenda:

- Il nome del servizio o dell'entita'
- Il canale o il programma
- Il giorno e l'ora in cui l'utente si e' collegato
- Il giorno e l'ora in cui l'utente si e' scollegato
- Il fuso orario in cui il segnale e' stato ricevuto dall'utente - Uno "Unique User Identifier"
- Il paese in cui l'utente ha ricevuto la trasmissione

Al di la' di alcune difficolta' tecniche (non sempre l'IP da cui ci si collega alla radio
e' lo stesso dell'IP da cui ci si collega) un elenco cosi' completo rappresenterebbe un
pericolo costante per la privacy e la liberta' di espressione, specie in mancanza di chiare
regole su chi avrebbe accesso a quei dati.

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