Prima o poi, qualcuno, da qualche parte, pagherà...

Secondo molti ciò che distingue il giovane dall’adulto e la capacità che questo ha di non
rinunciare mai alla speranza, di non disilludersi mai di migliorare qualcosa, di essere
sempre convinto di agire nel migliore dei mondi, pur non avendo né l’esperienza né la
maturità il giovane è sempre più combattivo, caparbio, convinto dell’adulto, oramai deluso
e felice della propria condizione tanto da non preoccuparsi più di ciò che lo circonda.
Personalmente non la vedo così, sono infatti convinto che finché uno si diverte può
benissimo far a meno di struggersi la mente con tutti i problemi che impestano il mondo e
non ho problemi a dirlo, ma ognuno ha la sua di opinione e non sta certo a me dire se ha
ragione il sociologo o l’anarchico e viste le stronzate ambedue puntualmente tirano fuori
meglio rimanere neutrali e ridere di entrambi. Anche perché nelle parole del sociologo vedo
solo tanta presunzione, spesso giustificata visto che nelle parole dell’anarchico medio
vedo solo ipocrisia e banalità. Eppure ci dovevamo essere no? Il momento tanto atteso è
giunto, siamo stati anni ad aspettare che qualcuno ci desse un’occasione buona per scendere
in piazza e manifestare, ci sono stati il WTO, il G8, i vari vertici della Nato e della
Fao, i Social Forum ecc…siamo scesi, abbiamo manifestato, spaccato qualche vetrina, tirato
qualche sassate, fatto qualche canna e poi? Poi niente cari no global, attori in mezzo alla
foga del corteo, incitatori di canti decaduti ed emuli di eroi/movimenti dimenticati, avete
marciato, cantato, ballato, fumato ma alla fine non avete cambiato niente. Né qui né
altrove. Qui perché non c’è niente da cambiare visto che l’unico obbiettivo politico delle
marce per i chiassi con le bandiera della pace era toglier Berlusconi e posizionarci un suo
sosia che sventolava un’altra bandiera. Altrove perché manifestando non si salva la vita a
nessuno, non si abbassano i prezzi del mercato, non si impedisce la deforestazione, non si
limitano gli abusi sugli animali e non si blocca nemmeno il sistematico ciclo di merci che
ci assicura il benessere in cui l’occidente vive. Già perché anche se è scomodo dirlo
quando si ha la kefia, manifestare, criticrare ed opporsi a determinate cose è una cosa che
si può fare solo nel nostro benamato mondo occidentale, che non solo ti fa scendere in
piazza, ma ti fa anche tornare a casa dove ti aspetta una bella cena, un letto, la tv, lo
stereo ecc…Provate a manifestare in India per vedere se la polizia si limita a darvi
qualche manganellata, ma no, in India non ci si va a manifestare, lì si va per trovare la
propria essenza in viaggi spirituali del cazzo tra incensi e cylom, vallo a chiedere a ci
abita, a chi ci muore perché non ha soldi per mangiare, vallo a dire ai bambini che per non
sentire la fame tiran la colla quanto stai bene con il tuo spirito dopo un bella pipata
d’oppio. Ma solo il fatto di esser sceso a passeggiar per le vie urlando con un’altra
masnada di idioti "berlusconi pezzo di merda" ti fa sentir innocente e giustifica la tua
ipocrisia. E voi questo non lo chiamate imperialismo? E voi avete anche il coraggio di
sentirvi solidali? Ma aprite gli occhi e rendetevi conto di ciò che dite, siamo il 20%
della popolazione mondiale e riusciamo a mala pena da andare avanti sfruttando il 90% delle
risorse terrestri e a voi questo sta più che bene, perché sino a prova contraria, la
ricchezza genera libertà e la povertà genera schiavitù. E questo non perché l’ha detto
chissà quale filosofo del 700, ma perché è così da sempre. Anche l’italiano più ignorante,
gretto e sciovinista ha più libertà del più colto dei Curdi. Inoltre, come se questo non
bastasse, il vostro essere antagonisti del sistema delle cose non è suffragato da nessuna
conoscenza delle reali problematiche, il 70% della gente che partecipa ai cortei non sa
nemmeno cosa contesta, ma vi partecipa solo perché ora va di moda. Quanti di voi il 27
hanno fatto quel cazzo di minuto di silenzio per commemorare l’olocausto e quanti di voi ne
hanno fatti altri mille per ogni singola vita che viene distrutta ogni giorno, che per ma
ha la stessa valenza di quella di migliaia di ebrei trasformati in articoli da bagno.
Quanti di voi hanno sentito il nano sputar cazzate alla televisione sempre in memoria degli
ebrei, si sono indignati perché a dirle è stato Berlusconi e non Bertinotti e poi hanno
cambiato canale per vedersi l’ultimo special su Bob Marley su MTV. Vuoti, morti, siamo come
un terreno arso su che risputa i semi che gli vengono offerti. Eppure siamo vivi, esistere
è scegliere. Ma a scegliere non siamo noi come individui, è la comunità che decide per noi
perché troppo invasati per scorgere ciò che succede oltre la nostra isola felice. Mi vien
da ridere quanto penso a ciò che ho sentito gridare alle varie manifestazioni che ho visto,
mi viene da ridere a crepapelle quando vedo ragazzi che vendono il cervello alle ideologie
come le puttane vendono il culo sulla tangenziale solo per far massa con gli altri. Di
movimenti e frange sediziose con le isterie del giusto/sbagliato-bianco/nero ne ho fin
sopra le i capelli. Slogan triti e ritriti che a stento hanno una qualche valenza lessicale
fanno da bibbie ai vari proseliti dell’antiglobalizzazione. Ricordi di alcuni che diventano
inni di altri e poi mi si viene a parlare di lotta. Ovunque uno si giri vede solo muri neri
sui quali spaccarsi il viso, invasati Teknofili produttori di pustole con i neuroni implosi
a causa di quella musica del cazzo; circolino "peace and love" raccogli merda con le gonne
e le teste martiorate dalle isterie femministe sulla fallocrazia; comunisti appestati
sempre in divisa da rivoluzionari post sessantottini "pugno in alto" con i capelli
tormentati dai più variegati tipi di croste e forfore; tute bianche dalle mani sempre alte
e gli scudi di plexiglass ben in vista; punk dal vestiario autoprodotto e 600 borchie messe
al millimetro, creste alte, birre in mano e aria da pezzenti con i funghi somatici ovunque;
preti antiglobal che portano la parola di Dio fra i dissidenti, passamontagna e
spranghe+tifosi della Lazio ed idioti che si divertono a romprere le vetrine e ribaltar le
auto. Tutti insieme, uniti e combatti a manifestare sotto l’egida dell’uguaglianza fra i
popoli. Tutti uniti a portar avanti quel niente collettivo che finora è stato. Niente
perché ormai per noi la parola individuo è sinonimo di niente. Noi non siamo niente e
pensiamo di riuscire a cambiare qualcosa? Non siamo niente perché non vogliamo esserlo,
guardati, sei tu che conti, non loro, hai la vita davanti, realizzati, questo mondo ti ha
fatto nascere in un sistema dove, per quanto sia possibile, puoi divenire qualcuno e non
parte di qualcosa. Realizzarsi vuol dire esser coscienti di se stessi, sapere chi siamo
senza nascondersi dietro l’effimera estetica di espedienti come piercing e stronzate varie.
Chi se ne frega di esser come gli altri ti vogliono, ognuno ha la sua strada ed ognuno, chi
più chi meno, ha una propria testa. Aderire ciecamente ad un movimento od ad un’ideologia
fittizia che va di moda un giorno e poi muore l’indomani è stupido come scappar di casa per
esser liberi dalla famiglia. L’unico modo per esser qualcuno e far veramente qualcosa è
mettersi sempre in discussione, non accettare compromessi e pensare sempre che ragionando,
qualunque sia la propria fede politica, si cambia il mondo, non approvando. Eppure niente
di tutto questo viene fatto, il ragazzo medio pensa che i CCCP, Bob Marley o Manu Chao
siano gli eroi musicali dell’opposizione all’estetica del profitto quando invece ogni bel
CD che ho visto appartenere ai suddetti gruppi portava un bel Copyright ed un altrettanto s
ignificativo codice a barre sul retro. L’ignoranza giustifica l’adesione e l’adesione
giustifica la cecità e visto che la vostra battaglia contro i mulini a vento dei pregiudizi
non ha portato ancora a niente e gli unici che anno potuto dire veramente "nunc bibendum
est" sono stati quelli di Forza Italia perché arrogarsi ancora il ruolo che vi sta tanto a
cuore di giovani riottosi? Continuate a manifestare, continuate ad ingoiare quelle cazzo di
droghe ed ballare sotto le stelle, poi ogni tanto qualcuno torna sui propri passi e diventa
dottore, fa i soldi e brucia tutto ciò che lo legava al suo passato, un altro diventa
operaio ed inizia a votare a destra per inerzia, un altro ancora lo ritrovano accasciato su
un marciapiede con una bella siringa infilata in una vena tumefatta. Ed allora quanto anche
le vostre lotte non avranno portato a niente perché anche voi come tutti gli altri avete
votato per la vostra ignoranza e sarete ugualmente felici perché colui che fa da scudiero
non vede mai i mali del proprio cavaliere.

Giuliotsunamiturbothrash666