Denunciati 25 giovani, concerto improvvisato nella 167

Ognuno di noi nasce con una dose d'individualità ed un potenziale insurrezionale
incondizionatamente puro ed incontaminato, destinato il più delle volte a rimanere segreto,
nascosto dalle nostre isterie e dalla nostra continua devozione verso una realtà impostaci
da altri. Conseguenza di ciò una società fondata sulla tendenza a massificarsi con
l'ambiente circostante, assoggettandosi a quelle che sono leggi e dogmi già scritti, già
approvati e totalmente incontestabili. Accade però che alcuni individui riescano a
districarsi dalle spire ansimanti di questo continuo mendicare ed ecco che si vengono a
creare situazioni "scomode", spesso represse con la massima intolleranza. Le Parole che
seguono sono le testimonianze di alcuni ragazzi involontariamente protagonisti e vittime
dell'ennesimo abuso di potere da parte dello stato italiano svoltosi Domenica 17 Marzo a
Grosseto.

Tirreno cronaca di Grosseto (manca l'articolo del quotidiano Ndr).

Sk8orDie, le tristi considerazioni...

Queste le parole riportate a pagina 3 della "cronaca Grossetana" di un quotidiano locale il
19 Marzo del 2002 in merito agli avvenimenti accaduti domenica 17/03/02. Tante parole che
come al solito non dicono nulla, limitandosi ad esprimere concetti tanto banali quanto
inconcludenti, tante parole buttate là dall'ennesimo idiota (che ha preferito giustamente
restare anonimo) al fine di minimizzare il fatto e darlo in pasto al lettore. Del resto
c'era da aspettarselo l'informazione, o meglio il quarto potere, non può abbassarsi a dir
sempre la verità su ciò che succede, si preferisce mutarla, trascriverla attraverso il
filtro che la linea politica del giorno impone, cos“ tutto viene proposto sotto un'ottica
non più oggettiva, quale dovrebbe essere, ma trascritto in base a ciò che l'elettore e
l'eletto vuol leggere, a scapito naturalmente di noi poveri uomini che dobbiamo subire in
silenzio, ingollando una dopo l'altra tante cucchiaiate di merda. Una minutissima porzione
di verità infiorata di tracotanti bugie.

Domenica siamo stati sottoposti alla vigile osservanza della polizia che, fiera del proprio
ruolo, non perde occasione per far sfoggio del proprio potere prevaricatore. Martedì siamo
stati trattati come tanti pezzi di merda da una testata giornalistica totalmente falsata,
inoppugnabilmente schierata, basata sugli schemi e sulle imposizioni socio/politiche
locali. Ma sfortunatamente anche noi "deviati" abbiamo un cervello, e contrariamente ad
altri sappiamo anche utilizzarlo, cos“ accettando ormai l'impossibilità di veder per
iscritto ciò che veramente è accaduto mi prendo la "responsabilità" di scriverlo io
medesimo, diretto interessato e giovane disadattato che si è trovato insieme ad altri a
dover sottostare alla gratuita tracotanza poliziesca in quel pomeriggio di totale
illegalità in cui ogni valore che fa dell'Italia la democrazia che è, è stato capovolto,
travolto da un'orda di squilibrati ed irrispettosi adolescent!

Domenica pomeriggio sotto il cielo pumbleo di una giornata quasi primaverile si è svolta la
seconda edizione dello Sk8orDie (la prima c'era stata il sabato della settimana precedente,
ma la pioggia aveva limitato il tutto cos“ che si è deciso di farne un'altra subito dopo),
un piccolo concerto punk/hc, al fine di sfuggire alla grigia monotonia delle stanche
giornate grossetane. Il tutto si è tenuto in via Marocco, luogo peraltro lontano da
qualsiasi abitazione o struttura a cui il suono emesso dall'amplificazione potesse nuocere,
con la partecipazione dei Block of Bastards gruppo locale e dei Kaosmosi di Pistoia,
radunando una cinquantina di persone tra skaters e curiosi. La musica iniziata alle 5/5:30
si protrae fino alle 7:00 circa. Verso le 7:30 poi, quando orami il più del già poco
pubblico se ne era ormai andato e sul posto eran rimaste solo poche persone intente a
rimetter gli strumenti nelle varie auto, ecco che arrivano sul posto 3 volanti della
polizia, un nome che è un garanzia (rima non cercata ma che comunque non stona sia come
lessico che come concetto) da cui scendono alcuni poliziotti che con fare autoritario si
dirigono verso di noi. Questi ci chiedono i documenti ed iniziano con la solita storiella
dei 5 minuti, dicono che collaborando il tutto verrà sbrigato in pochissimo tempo ed
intanto non perdono occasione per ricordarci il loro ruolo di "tutori della legge". Finita
la triste commedia dei controlli sul posto i poliziotti optano per portarci tutti in
questura e ci accompagnano fin là a mò di scorta da super-indagati, un auto davanti, una in
mezzo ed una dietro ad evitare che fuggissimo.

Arrivati a destinazione tutti i presenti (circa 25) si rendono conto che la storia dei 5
minuti è da dimenticare, i poliziotti che precedentemente ci avevano fermato entrano dentro
ad avvisare i vari uffici della nostra presenza e noi rimaniamo fuori sotto il costante
controllo di due sbirri, uno dei quali merita un bell'elogio personale. Mentre l'altro se
ne stava buono e calmo, vista la situazione che si era creata, cercando il più possibile di
calmare gli animi ormai troppo irritati e spazientiti per tacere, questo, fiero forse delle
troppe visioni di film come "Arma Letale" o "Cobra", si immedesima nel ruolo dello sbirro
duro e cattivo in stile S.Seagal, così un ragazzo inglese con alcuni difetti di pronuncia
si è beccato le mani in viso da stò deficiente solo perché aveva esplicitato il suo bisogno
di andar in bagno. Cosa poi abbastanza barbara visto che chi da buon umano doveva adempire
ai propri bisogni fisiologici, qualsiasi questi fossero, doveva farli con la porta aperta
sotto la sorveglianza di un poliziotto. Passa mezzora ed ancora niente, dalla questura non
esce nessuno a darci informazioni, i poliziotti rimasti fuori con noi ci rifilano l'ormai
nota storia dei cinque minuti, le sigarette finiscono e naturalmente col cazzo che te le
puoi andar a comprare, c'è chi ha fame, chi ha freddo e cos“ via. Intanto arrivano sul
posto i primi genitori (tra cui i miei essendo io minorenne) che oltre al giramento di
palle di veder i propri figli in questura, anche se ingiustamente, se ne dovranno star
fermi ad aspettare per più di 3 il nostro rilascio.

Verso le 9:30 veniamo divisi in due gruppi quelli con i documenti e quelli senza, questi
ultimi vengono fatti entrare all'interno della questura per le varie pratiche, gli altri
tra cui il sottoscritto, vengono lasciati nell'atrio a non far niente per ben 3 ore di
fila. Niente sigarette, niente cibo e niente acqua a la pula gliene frega un cazzo di come
stiamo noi, fortuna che mio padre rendendosi conto della situazione ci ha portato due
bottiglie d'acqua. Continuano le critiche, i dissensi e le richieste tutte affogate nella
tacita inespressività tipica dei gallinacei ma comune anche alla maggior parte dei
poliziotti. Sono le 11 ed ancora niente, la polizia si rifiuta di far uscire anche coloro i
cui genitori aspettano fuori dal cancello, dalla questura son usciti in pochissimi dopo
esser stati fotografati, analizzati fisicamente, prese le impronte e tutto il resto, tra
questi anche una ragazza che doveva prendere il battello per l'Isola D'Elba alle 9:30, a
cui era stato assicurato dalla polizia che per tale ora si sarebbe imbarcataÉcome no! Gli
accertamenti durano un'altra ora buona e le critiche si fanno sempre più pesanti ed
indisponenti, la polizia ci dice che ormai il più è concluso e che tra breve saremo tutti a
casa ma ancora niente, solo bugie. Il tutto si conclude verso mezzanotte, mezzanotte e
mezza dopo 4 ore da momento del fermo con 23 ragazzi schedati e 2 denunciati per "Riunione
Non Autorizzata", unica prova contro questi la presenza degli strumenti nelle rispettive
automobili.

A questo punto cosa dire? Il nostro era solo un tentativo di evasione da quello che è il
disgustoso contesto sociale grossetano, avevamo organizzato un concerto senza slogan o
appoggi politici, un evento sterile da qualsiasi tipo di inclinazione politica e siamo
stati trattati come dei delinquenti solo par aver cercato di far qualcosa di diverso. La
necessità di crearsi un proprio spazio, grande o minuscolo che sia, il desiderio di
rivendicar i propri diritti, il non voler ritrattare le proprie decisioni, tutto viene
stroncato ed impedito, ogni forma di individualismo è soggetta alla costante repressione
attuata dalle forze dell'ordine per poi esser contaminato dalle illazioni giornalistiche
come quella precedentemente esposta.

Grosseto è l'ennesimo esempio di città dormitorio dove tutto è pregno di quella staticità
tipica degli ambienti spenti, sommersi di apatia e mancanza di stimoli, qui non c'è uno
spazio autogestito, un luogo ricreativo, il comune se ne frega di qualsiasi tipo di
richiesta, soprattutto se a farla è una minoranza di giovani privi di buon gusto. Davanti a
tutto ciò è naturale che accadono avvenimenti come il suddetto la cui portata se pur minima
è comunque nociva all'immagine del comune che deve far felici i vari elettori reprimendo
qualsiasi forma di iniziativa che stoni dalla sintonia urbana, per di più in modo ipocrita
e meschino, visto che la polizia ha aspettato che la gente se ne fosse andata per
intervenireÉalle altre feste, quando c'era molta più gente che a questa la polizia al
massimo ha chiesto di abbassar il volume. Tale situazione comunque va analizzata anche
attraverso l'ottica politico/sociale di un piccola città in cui a vincere le comunali è
stata niente meno che Forza Italia, in cui la polizia non ha da far un cazzo dalla mattina
alla sera ed in cui l'attenzione verso le necessità giovanili è ridotta a zero. Tante
parole e pochi fatti, ma alla massa sta bene cos“, nessuno ci ha mai chiesto di preder le
nostre responsabilità e di lottar per le nostre convinzioni, giuste o sbagliate che siano.

Ognuno di noi ha dei diritti che quotidianamente vengono schiacciati dalla prepotenza delle
autorità cui diamo la possibilità di sottrarci la vita. Non siamo che pedine sottoposte
alla violenza degli alfieri di re Berlusconi. Ogni giorno senza rendercene conto
legittimiamo lo stupro delle nostre menti, mentre i nostri corpi se ne stan con gli occhi
attaccati alla televisione, tanti elettrodi per quanti crani ci son da sfondare. Il sistema
modella e incanala mode e tendenze, le assorbe e ne fa un'ennesima fonte di guadagno o un
altro espediente per giustificare la violenza di uno stato fascista come quello italiano.
Assecondiamo la nostra sconfitta in silenzio, bocche chiuse e teste chine, a sottolineare
la convenienza di una vita dedita alla rassegnazione

Elgringo