IL
GIRASOLE
UNA
FILIERA AUTONOMIZZANTE
Schema
di utilizzazione autonoma
Parte
della pianta |
Trasformazione |
Uso |
I fiori |
Api, agricoltura |
Miele di girasole |
I semi L'olio |
Mietitrice manuale e non Secca al 7% di umidità Ventilazione o seccatoio solare A mezzo trituratrice Vedere auto-costruzione a partire da Verin circa 600 € |
I. Pipa, per mangiare (passare i semi a forno dolce), secchi, salati Semi per animali II. Olio commestibile prima pressione a freddo III. Olio per veicolo dopo filtraggio (filtro carta I-065-31 1) Prat-Dumas Couze St Front - 24150
Lalinde - France IV. Olio di lubrificazione biodegradabile in 21 giorni per motore V. Olio di lubrificazione e per martinetti idraulici St Technol ZA Bogues 31750 Esta Calens VI. Olio di recupero da frittura per riscaldamento di stufa generalmente gratuito (ricerche in corso per riscaldare teste di generatrici stirling e per un riscaldamento domestico del tipo delle antiche caldaie dei garagisti) Bruciatore Kroll policombustibile serie KG20 polivalente e antiinquinamento, brucia olio di frittura filtrato Kroll, 3 rue du Moulin -
Bateau - 94380 Bonneuil-sur-M Tel: (1) 43 77 03 64 - Fax: 43 99 97 60 Per la casa autonoma si può realizzare una stufa con un bidone di 50 l. (prezzo globale 32 € circa) |
Residuo solido di semi di girasole |
Scarto della trituratrice |
Molto energetico, sostituisce il residuo importato e transgenico per l'alimentazione animale; l'Europa è dipendente per il 72% delle proteine provenienti dall'America |
I gambi |
Fibre tagliate in piccoli pezzi e con 1/4 di calce naturale Saint Astier |
Blocchi (bio-materiali) Buona capacità isolante, leggerezza, resistenza a 700kg/dm3 ma>7 tonnellate a blocco di 20x50x20 Preparazione autonoma, bio-costruzione con ossatura in legno |
|
Fibre Bagnate, incollate,stese |
Carta in corso di sperimentazione |
Le foglie |
Humus |
Ci piacerebbe fare una
sorta di plastica di origine vegetale a base di caseina di latte o di
piante da lattice come l'euforbia torecali |
L'
OLIO DI GIRASOLE : BIO-CARBURANTE\ASPETTI ALIMENTARI\ BIO-MATERIALI
1. C' è un
futuro per il pianeta?
L'
effetto serra
Nel 1800, la concentrazione di anidride carbonica
(CO2) nell' atmosfera era di 280 ppm (parti per milione). Nel 2001, raggiunge
360 ppm, con circa 50 gas a effetto serra, di cui il metano (CH4) e gli ossidi
di azoto. Le stime per il 2099 sono da 540 a 970 ppm. Ciò significa un aumento
di 0,6 gradi della temperatura sul pianeta da 100 anni e un aumento previsto da
circa 1,5 a 6° per la fine del
secolo. Le conseguenze sono tra le altre: scioglimento della banchisa polare,
del livello del mare (da 17 a 80 cm
in media), aumento del tasso di umidità nell'aria, perturbazione, arresto delle
correnti marine (es. senza la Corrente del Golfo, l'Europa si ritroverebbe un
clima di tipo canadese).
Il tutto aggravato dall'immissione clorofluorocarburi
(CFC) che hanno distrutto maggiormente lo strato di ozono ai poli.
Dal 1995, questo cambiamento climatico si è tradotto
in 35 cicloni e tempeste, innumerevoli inondazioni, avanzata del deserto(2 km
all'anno in media), morte e povertà di 10 milioni di persone.
Contemporaneamente, 2000 ettari all'ora di foresta, spariscono,
il che significa che il ciclo naturale di assorbimento del CO2
è fortemente diminuito.
I
responsabili
Da 200 anni, l'umanità e il sistema capitalista
utilizzano senza alcun ritegno le risorse fossili accumulate
in 300 milioni di anni nel sottosuolo. Il carbone e il petrolio durante
la combustione, rilasciano il carbonio, che si
mescola all' ossigeno presente nell'aria per formare del CO2 (un
atomo di carbonio per due atomi di ossigeno). E' così che 10 miliardi di
tonnellate di idrocarburi consumati
ogni anno si trasformano chimicamente in 22 miliardi di tonnellate di CO2.
Solamente la metà di questo eccedente di origine umana
è riassorbito dagli oceani e dalla vegetazione.
In più 1,2 miliardi
di esseri umani (20 % dell'umanità) consuma il 60% dell'energia prodotta , mentre 2 miliardi
utilizzano 0,2 tonnellate di
equivalente petrolio e non hanno accesso all'elettricità (rif. Coup de chaud sur
la planet, le dereglements climatiques, Librio- Le Monde. Feb. 2001).
E' il sistema capitalista il responsabile, poiché i
costi di produzione sono più bassi di quelli delle energie rinnovabili. Le
conferenze di Kyoto e di Buenos Aires sulla riduzione di emissione di CO2 non
sono altro che la preparazione di un futuro business tra i grossi produttori e i
piccoli: investimenti scambio di certificati di emissione, norme, controllo,
permesso di inquinare...
E’ già in corso il cambiamento climatico. Un altro
mondo è possibile ma non bisogna sperare nell'OMC o nel
FMI per realizzarlo.
Le
alternative
E' indispensabile, di fronte a questa situazione,
creare delle micro-centrali di produzione energetica per evitare:
la dipendenza dalle multinazionali che distruggono il pianeta; | |
le maree nere, le linee ad alta tensione, le emanazioni di gas
tossici e altri inquinanti che distruggono i paesaggi e causano malattie
tipo cancro, ecc; | |
la produzione massiccia di rifiuti i cui effetti costituiscono una
calamità. |
Il nucleare se anche non produce CO2, è un rimedio
ben più nocivo del male.
Oltre all' energia solare, eolica, idraulica, da
bio-gas (metano) e dalla valorizzazione dei rifiuti, esistono bio-carburanti non
fossili per automobili o gruppi elettrogeni.
Nel 1881, Rodolf Diesel fece funzionare il suo motore
ad olio di lino. Durante la seconda guerra mondiale, le difficoltà
di approvvigionamento di idrocarburi hanno favorito l'utilizzazione di
oli vegetali grezzi (armata francese a Abidjan, Algeri, Dakar,ecc).
Tutti gli oli, ad una temperatura e pressione
sufficienti, sono esplosivi (il gasolio è un olio di origine petrolifera); olio
di girasole, di colza, d'arachide, di palma, di ricino, di karité...
Oggi, governi e multinazionali mentono all'opinione
pubblica sull'efficacia di questi oli per preservare la filiera commerciale del
bio-diesel (70% di gasolio per solo 30% di estero metilico di colza e girasole)
e pretendono che l'utilizzazione diretta del solo olio sollevi dei problemi di
eccessivo ingrassaggio dei motori. Questo stesso bio-diesel (EMC) necessita di
13 trasformazioni industriali, più il costo del trasporto dal luogo di
produzione al luogo di trasformazione, poi alle pompe di benzina (ovvero un
costo energetico proibitivo che lo rende non competitivo).
2. L'OLIO DI GIRASOLE: PRODUZIONE E UTILIZZAZIONE.
Attualmente, l'impresa Valeneregol (Agen), che
produce e vende olio di girasole (HBV) a 4 franchi francesi (circa 0,7 €) il
litro, come carburante, è in causa contro lo stato francese per insolvenza
relativa al pagamento della TIPP (tassa interna sui prodotti petroliferi), sotto
la pressione delle multinazionali. Quanto all'EMC viene esonerato.
Allo stesso tempo la CEE incoraggia l'uso dei
bio-carburanti, sovvenzionando massicciamente gli agricoltori a piantare
girasole, senza verificare se questi poi lo raccolgono. Gli agricoltori hanno il
solo scopo di piantare per ricevere il premio. Così grandi risorse energetiche
rimangono inutilizzate. Possiamo utilizzare qualunque area incolta allo scopo di
seminare girasole e raggiungere così l'autosufficenza energetica, considerando
che 1 ettaro può produrre da 15 a 35 quintali di semi, che trasformati in olio
garantiscono da 10.000 a 30.000 km per un'auto di media cilindrata.
Il girasole assorbe circa 8,2 tonnellate di CO2 a
ettaro, che si tratta di una pianta che cresce in molti climi differenti, ne
esistono molte varietà, (67 specie differenti), necessita di poca acqua
(cultura secca), pochi trattamenti chimici, e che può essere coltivata in
maniera biologica, rispettando una rotazione delle culture e utilizzando dei
concimi naturali per non impoverire la terra.
Per i semi biologici ci si può rivolgere a
Association Kokopelli (v. indirizzo in fondo al capitolo).
Per lo stoccaggio dei semi, il grado ideale
idrometrico è del 7%. Oltre il 9% si ha fermentazione, col rischio di incendio.
L'abbassamento del grado igrometrico dei semi freschi si ottiene facendoli
seccare al sole, o mediante ventilazione forzata. Se la raccolta avviene prima
delle piogge il grado igrometrico è sufficiente.
Caratteristiche
dell'olio di girasole
1. Caratteristiche chimiche.
L'olio di girasole è una miscela composta al 95% di
trigliceridi (formula: CxHyOZ) e 5% di acidi grassi liberi, di steroli, di cere
e di diverse impurità.
E' un olio insaturo caratterizzato da un indice di
iodio di 132 e di acidità dello 0,05.
Bisogna notare l'assenza d'inquinanti pericolosi come
il benzene e il solfuro.
2. Caratteristiche fisiche: (rif. VAITILINGOM).
Densità a 20° C
0,925
Viscosità (CST) a 20° 55-61
Punto di fusione
+16°/18°
Punto di turbolenza
- 5°
Punto di accensione
316
PCI (kcal/kg)
9032
Indice di cetano
30
L' indice di cetano che misura l'attitudine all'auto
combustione è molto basso nel caso dell'olio di girasole (48-50 nel caso del
gasolio).
L' olio di pressione a freddo si ossida in caso di
stoccaggio prolungato, e quindi il suo indice di cetano aumenta, e ciò presenta
un vantaggio.
L'olio proposto da Valenergol è un olio di pressione
a freddo che non subisce dei trattamenti di raffinazione, di pulitura, di
neutralizzazione e di decolorazione.
La capacità di miscelarsi è eccellente con il
gasolio ed in ogni momento rimane la possibilità di approvvigionarsi di
gasolio.
3. Alcuni rischi molto deboli.
Questo tipo di bio-carburante presenta grandi
vantaggi poiché è molto facile da immagazzinare. Si tratta di un corpo stabile
molto poco pericoloso e poco inquinante. Il suo indice di cetano è basso (pochi
rischi di infiammazione con un punto accensione
a 360°) e il suo indice di evaporazione è estremamente debole
paragonato alla benzina ed anche al gasolio:
Bisogna ricordare che la legislazione europea vieta
l'accesso ai parcheggi sotterranei ai veicoli che funzionano a GPL.
La
produzione
Non è consigliabile utilizzare l'olio di girasole
industriale venduto al supermercato per diverse ragioni:
-
è un olio pressato a caldo che è sottoposto a numerose raffinazioni
inutili alla carburazione (o piuttosto combustione dato che non c'è carburatore
sui diesel);
-
contiene un'alta proporzione di grosse molecole denominate fosfolipidi
che bruciano male e che alla lunga otturano gli iniettori dei motori;
-
proviene da una filiera intensiva da bandire che arricchisce
l'industria agro-alimentare.
Bisogna dunque produrlo (se non ci sono produttori
nelle vicinanze). Tre tappe sono necessarie in vista di tale autonomia:
1)
Triturazione: una pressa permette, grazie ad una vite senza fine, di produrre
dell'olio prima pressione a freddo e del residuo solido di triturazione (vedi
schemi e foto della trituratrice paragrafo 7).
2)
Decantazione: 72 ore sono necessarie affinché tutte le particelle in sospensione si
depongano sul fondo. Più la decantazione è lunga, migliore è l'olio. Ai fini
di un utilizzo per la carburazione, più l'olio invecchia, più è infiammabile.
Fino ad un anno di conservazione.
3)
Filtraggio: (a 5 micron). Diversi mezzi sono possibili. Il più pratico rimane un
filtro di carta, come un grande filtro da caffè (francese o americano). Questa
operazione riduce i fosfolipidi presenti nell'olio (7 ppm in un olio grezzo
contro 800 ppm in un olio industriale). Filtrare anche i resti di decantazione
per ottenere il massimo quantitativo d'olio. Lo scarto può essere dato da
mangiare ai maiali o bruciato nelle caldaie. Ref. Per i filtri in Francia: 1-065311. Prat Dumaz Couze 24150 St Font Lalinde. 10
litri/giorno/filtro. 120 litri prima della sostituzione. O cartuccia Micro wind
MDW-CCSB, CUNO Europe s.a, ZI La sabliére 94370 Sucy en Brie. (0149829100).
Tutto ciò può essere montato sotto forma di
oleificio in un piccolo hangar, che comprende silos, sistema di essiccazione dei
semi e igrometro (il tasso di
umidità deve essere < a 8% altrimenti c'è fermentazione e rischio
d’incendio), pressa , mensole dei filtri, bacini di stoccaggio.
Ci si può, per maggior coerenza, servire di un
vecchio motore diesel equipaggiato a olio per far funzionare la pressa.
Bloccando il differenziale, si connette la trituratrice ad una ruota ed una
generatrice all'altra per produrre dell'elettricità. Altrimenti, si può
collegare un motore elettrico di almeno 1,5 KW di potenza su un gruppo
elettrogeno diesel equipaggiato a olio. (v. paragrafi 6-7)
Schema
di produzione dell'olio
L'olio
e il residuo solido come alimentazione.
Nella fabbricazione dell'olio, tutto è valorizzato.
Questo tipo di pressa non utilizza tutto il seme per produrre l'olio. Una parte
residua esce all'estremità della pressa. Molto ricco in proteine e in acidi
grassi insaturi (20% in più di un residuo classico), è un buon completamento
alimentare per animali domestici: mucche, polli, capre, pecore,
maiali...Ricordiamo che, dalla crisi della mucca pazza, quasi tutti i
complementi alimentari contengono soia transgenico importato dagli Stati Uniti.
L'Europa importa 5 milioni di tonnellate di residuo generico transgenico ogni
anno. A quando il male della capra carnivora...
I resti di decantazione sono anch'essi riutilizzati:
dopo un filtraggio grossolano in un contenitore (big-bag) agricolo per
recuperare l'olio, hanno lo stesso valore nutritivo del residuo. Non si getta
nulla.
Problemi di matematica.
Con 3 kg di semi di girasole, si ottiene un litro
d'olio e 2 kg di residuo. Un kg di semi vale da un produttore tra 0,20 e 0,30
€ al kg circa, per litro d’ olio tra 0,55 e 0,85 € . Se si rivende ad un
allevatore il residuo tra 0,30 e 0,45 € al Kg, si ottiene un carburante
gratuito, senza piantare girasoli, lottando al tempo stesso contro gli OGM e
l'effetto serra!!!
Sapendo che un ettaro produce , in base alle regioni
e al modo di coltura, 2,5 tonnellate di grani , ovvero 1,6 tonnellate di residuo
per 800 litri d'olio, quanti km percorre un veicolo che consuma 10 litri ogni
100 km?
(Risposta: 8000 km e 1000 giorni d'alimentazione per
una mucca)
Fabbricazione
di bio-materiali: i mattoni in gambi di girasole
Nel ciclo biologico di una pianta, c'è il seme che
si trasforma in pianta, la quale produrrà a sua volta altri semi. Per la
raccolta del girasole, si utilizza solo la parte superiore che contiene i semi.
Nel ciclo della combustione motore, l'olio ottenuto
da tali semi restituirà nell'atmosfera l'anidride carbonica (CO2) assorbita
dalla pianta durante la sua crescita. Ciò resta nel ciclo biologico.
Tutto ciò che resta (foglie, gambi, radici) marcirà
al suolo, arricchendolo. Ma nel processo di decomposizione naturale, una gran
parte di CO2 assorbita dalla pianta ritorna nell'atmosfera.
Se si utilizzano i gambi secchi, la parte interna dei
quali racchiude un isolante termico naturale, per fabbricare dei mattoni con la
calce, si arresta il processo di decomposizione. SI MINERALIZZA IL CO2!!!
Non solamente non si emette più del gas d'origine
fossile nell'aria, ma lo si "intrappola" nei muri.
I mattoni (50x20cm) sono realizzati con 3/4 (in
volume) di gambi di girasole tagliuzzati e
1/4 di calce bianca.Utilizzare la calce bianca naturale, non aggressiva. Dopo
aver ridotto i gambi in piccoli pezzi di 3 cm, si prepara la mistura in una
betoniera e la si versa in forme di legno. Successivamente occorre pressare con
una mazza e lasciare seccare qualche settimana. Sono molto leggeri e resistenti
a 5 tonnellate di pressione, ovvero 10 ton/m e costituiscono un buon isolante.
Protetti dall'umidità e dagli insetti grazie ad un
intonaco di calce e sabbia, si possono realizzare dei muri portanti per case in
bio-materiali.
Se si realizza una struttura in legno, si possono
disporre le casseforme direttamente in opera per fasce di 50 cm ed alla fine smontarle.
I gambi si possono anche utilizzare tra il pavimento
ed il soffitto come isolante termico in 10 cm cosparsi di calce per evitare i
roditori.
E' interessante precisare che contrariamente alla
canapa, sempre più utilizzata come bio-materiale e sempre più cara, una o due
tonnellate di gambi di girasole si scambiano facilmente con un agricoltore...
Blocco
20x20x50 cm
di bio materiale a base
di gambi di
girasole e calce, vibrato
e pressato. Materiale sano, leggero (0,5 di densità), galleggiante molto
isolante, resistente.
Per qualche anno, la società Tecnol (Escalquens 31)
commercializzava, tra gli altri, un olio lubrificante per motore a benzina e
diesel dal nome Hélianthe. A base di girasole oleico, questo lubrificante era
bio-degradabile al 99% in 21 giorni. Ma per produrlo, questa impresa dipendeva
da uno dei 5 fornitori mondiali di additivi, per incorporare a questo olio un
additivo antimuffa.
Da due anni, il produttore di tale additivo di
origine petrolifera, davanti al crescente successo di questo olio vegetale, ha
chiuso la sua fornitura. Oggi, la piccola impresa deve riprendere tutte le prove
motore con un nuovo additivo prima di poter commercializzare nuovamente il suo
prodotto.
3. I MOTORI AD OLIO
I
motori d'origine
L'olio di girasole si mischia perfettamente al
gasolio. E' possibile dunque in un primo momento far funzionare un motore diesel
con 50% d'olio e 50% di gasolio senza alcun intervento sul motore. Il vantaggio
degli oli grezzi vegetali è che essi hanno un tasso di viscosità più alto di
quello del gasolio, il che significa una durata di vita del motore di circa una
volta e mezzo più lunga, dovuta ad una migliore lubrificazione e ad un'usura
meno rapida dei pezzi (nel caso di una buona utilizzazione). In totale, un po'
più di 6 milioni di km sono stati percorsi da differenti utilizzatori.
L'indice di cetano (punto d'auto-infiammazione) è
però più debole di quello del gasolio (es. girasole: 30, gasolio: 48), il che
pone il problema dell'avviamento a freddo. Per risolverlo, bisogna comprendere
che esistono due tipi di motore diesel: motore a iniezione indiretta e motore a
iniezione diretta.
Motori Diesel ad iniezione
indiretta
E' caratterizzato da un sistema di
preriscaldamento atto a facilitare la combustione del carburante.
L'iniettore
è posto in una cavità chiamata precamera di turbolenza in modo da accrescere
la turbolenza della miscela, la quale è posta prima dei cilindri ed
equipaggiata di candele di preriscaldamento. Quando il motore è freddo, le candele consentono il riscaldamento
dell'atmosfera prima dell'arrivo del carburante attraverso gli iniettori. La
pressione necessaria in tal caso per una buona esplosione è "debole"
(tra 120 e 130 bar). Questo sistema
permette di fabbricare dei motori più leggeri, di minor cilindrata, meno
rumorosi e con una velocità di rotazione di 4000-4500 giri/min. Ben adattato
alle automobili, è'
il più corrente e si trova sulla maggior parte delle autovetture diesel di
vecchia generazione.
Motori
Diesel ad iniEzione diretta
Come dice il nome, l'iniezione diretta consiste nell'iniettare
direttamente il carburante nella cavità dei cilindri.
Non c'è
sistema di preriscaldamento e la pressione agli iniettori è più forte (circa
200 bar), per facilitare l'esplosione. La
camera di combustione è costituita da una cavità posta nella testa del
pistone. La forma variabile, a seconda dei costruttori, deve favorire la
turbolenza per ottenere una buona miscelazione di aria aria e carburante e un
ritardo di accensione corto. Il carburante è polverizzato da un iniettore a più
fori verso le pareti molto calde del pistone per accelerarne la vaporizzazione.
Questo
sistema permette di ottenere il miglior rendimento, ma i motori hanno un
rapporto peso-potenza, sono rumorosi e il loro regime di rotazione è al massimo
di 3000 giri/min. L'iniezione diretta è generalmente utilizzata nei motori
diesel di camion, macchine da lavoro pubbliche, trattori, gruppi elettrogeni,
macchine agricole. E' pur vero che le autovetture diesel di ultima generazione sono dotate
di motore ad iniezione diretta, sebbene più sofisticato.
Le
regolazioni
I motori non necessitano di trasformazioni, ma di
regolazioni per facilitare l'esplosione dell'olio.
MOTORE A INIEZIONE INDIRETTA.
Due tappe sono primordiali nell'obiettivo 100% olio:
1)
Tarare gli iniettori a 185 bar di pressione
da un meccanico che disponga di una pompa per tarare. Egli verificherà, dopo il
loro smontaggio, la loro qualità. Se essi polverizzano male il gasolio a 120
bar, bisogna cambiare le teste degli iniettori con delle nuove, successivamente
aumentare la pressione (si può anche acquistare l'apparecchio per tarare la
pressione degli iniettori) e infine rimontarle nell'ordine. L'aumento di
pressione non genera alcun danno al motore. Certi motori possono arrivare fino a
200 bar.
2)
Aumentare
la durata di preriscaldamento di circa 30 secondi dopo l'avviamento. Questa operazione dipende dal
tipo di temporizzatore di preriscaldamento. Alcuni sono regolabili, altri no. In
questo ultimo caso, bisogna dunque informarsi presso un meccanico o un
elettrauto per installare un diodo che la prolunghi.
MOTORI A INIEZIONE DIRETTA.
Essendo più alta la pressione di iniezione, non c'è
bisogno di aumentarla. Occorre comunque controllare la qualità di
polverizzazione. Di fronte al problema di avviamento a freddo con dell'olio, il
quale ingrasserebbe alla lunga pistoni e cilindri, si installerà un secondo
serbatoio di piccola taglia contenente del gasolio. Una valvola di comando
(manuale o elettrovalvola) sul circuito d'alimentazione permette così di
avviare a gasolio, giusto il tempo che il motore salga di temperatura
(da 2 a 5 minuti), e di cambiare in seguito per connettersi sul serbatoio
principale contenente l'olio. Affinché il circuito si riempia nuovamente di
gasolio, si effettuerà ancora il cambio 5 minuti prima di spegnere il motore.
E' preferibile aggiungere una seconda valvola per il ritorno carburante al fine
di evitare il mescolamento olio-gasolio nei serbatoi.
Nel tempo, la ricerca si orienta verso una miscela
olio-alcool (es: patata ) in una
proporzione da 5 a 10% per abolire definitivamente il
gasolio all'avviamento.
Nota: uno stoccaggio prolungato di olio aumenta il
tasso di cetano.
Controlli
comuni a tutti i motori
Alcune verifiche sono importanti:
-
La marca della pompa a iniezione. Le marche CAV ROTODIESEL e LUCAS ROTODIESEL
sono da evitare (o solamente per una miscela di 30% olio con del gasolio). Solo
le pompe BOSCH o LUCAS sono compatibili al 100%. In più, si possono aumentare
le prestazioni del motore, facendo un’
anticipo di 2,5° alla pompa di iniezione.
-
Il filtro gasolio deve essere cambiato tra 1000 e 5000 km. L'olio di
girasole è un detergente che ripulisce il serbatoio dall'ingrassamento dovuto
al gasolio. Di conseguenza il filtro si ottura rapidamente. Per questo, si avrà
cura di conservare un filtro di ricambio fino a che si percepiscono abbassamenti
di regime del motore (il che significa che il carburante non arriva bene alla
pompa). Verificare regolarmente lo stato del filtro.
-
Controllare la compressione (tra 20 e 21 bar minimo).
-
Una pompa supplementare sarà necessaria su certi motori. Essa è
posizionata all'uscita del serbatoio per aiutare l'olio (più grasso del
gasolio) ad arrivare fino alla pompa a iniezione. Pompa 500 g di pressione
presso Bresh-fréres, 348 chemin des terriers, 06600 Antibes (0492913010).
Si può trovare sulle Golf GTI. Costo dai 45 ai 75 €.
-
L'olio di girasole si solidifica a - 17°. In caso di grande freddo,
bisogna evitare di pompare eccessivamente con il rischio di danneggiare la pompa
. Si può utilizzare un bicchiere di super nel serbatoio (che rompe le molecole
d'olio), o ancora installare una resistenza (costo circa 110 €)
che riscaldi il gasolio, prima del filtro. E' possibile trovarla presso i
riparatori di pompe di alimentazione.
-
Può succedere che certe parti (guarnizioni) composte di elastomeri o
polimeri si deteriorino a contatto prolungato con l'olio
(rigonfiamento).Rimpiazzarle eventualmente con
altre, meno elastiche ma che assorbono meno carburante.
Nella
figura di seguito è riportata la trasformazione eseguita su una Golf GTI.
Notare la pompa supplementare che spinge l'olio. Quest'ultimo passa in seguito
in una resistenza che lo riscalda se la temperatura è al di sotto dei 10°, ma
diventa indispensabile in caso di gelo. Il piccolo motore della pompa
supplementare è collegato con il polo positivo all'entrata della pompa di
iniezione e il polo negativo al di sotto della pompa. Se l'olio è ben filtrato
il filtro non è necessario, altrimenti ci vuole un filtro da 30 microns.
Motore
diesel a iniezione indiretta modificato per il funzionamento ad olio di girasole
Risultati
circa le prestazioni e l'inquinamento
A livello di consumo, è fondamentalmente lo stesso
rispetto al gasolio (più o meno secondo i tipi di gasolio). La velocità non
varia. La coppia motore aumenta, dato che la
combustione dell'olio ha una progressione maggiore che nel gasolio. La
durata di vita del motore si accresce.
E' possibile riutilizzare il gasolio in qualsiasi
momento, senza ritoccare la pressione degli iniettori. Se la pressione è più
alta, si ha meno inquinamento.
Per l'inquinamento, bisogna comprendere che l'olio
per autotrazione produce 6 volte l'energia necessaria per ottenerlo, dalla
semina fino al serbatoio (contro le 2,6 volte dell'EMC). Tutto il processo ha un
bilancio energetico favorevole, quindi meno inquinante di altre produzioni di
energia, a condizione che esso sia prodotto localmente senza trasporto in
cisterna.
In più, tutto il CO2 prodotto dalla combustione sarà
riassorbito l'anno successivo dalla pianta.
Non c'è piombo, benzene, ossido di solfuro,
responsabile delle piogge acide.
C'è più ossigeno, quindi una migliore combustione,
ovvero 2/3 di particelle non bruciate in meno.
Infine, per il monossido di azoto, le marmitte
catalitiche ne riducono nettamente il rilascio. Altrimenti, possiamo far bollire
noi stessi i gas di scappamento nell'acqua, il che permette di recuperare
l'azoto per farne concime.
Un odore di frittura sostituisce l'odore nauseabondo
del gasolio, il quale può essere ridotto con i sistemi citati precedentemente.
Globalmente,
l'olio di girasole è nettamente meno nefasto per l'uomo e per l'ambiente.
Le
ricerche
Il sistema Pantome, dal nome del suo inventore
canadese, permette di far funzionare un motore con 70% d'acqua e 30% d'olio,
grazie ad un sistema tramite bollitore che vaporizza l'acqua e crea un gas
sintetico con il gas di scappamento. Esso permette di ridurre l'inquinamento
fino al 99% e divide il consumo d'olio per 5. Sito: http://www.multimania.com/quanthome/page
Il motore Stirling, dal nome del suo inventore
scozzese (1815) produce elettricità e acqua calda. Un gas di lavoro interno fa
funzionare un pistone per variazione di temperatura, senza esplosione, quindi
senza inquinamento. Può funzionare col sole e/o a bio-gas e/o in una caldaia
fatta funzionare ad olio. Sito: www.cogitoweb.com/stirling.
Il motore ad aria compressa , inventato da Guy
Nègre (Nizza), incontra una forte ostilità dei petrolieri. Ricerche sono in
corso per un ibrido aria-olio. Mentre si viaggia al girasole, un compressore
ricarica le bombole.
Un’officina
di ricerca a Brignoles ha messo a punto un adattamento sui motori attuali, una
biopropulsione funzionante sia a benzina, o gasolio o GPL, sia ad aria compressa
che recupera la tecnica delle locomotive in fondo alle miniere. Con una
serbatoio da 300l. a 300 bar aziona i pistoni di una macchina che può
realizzare, a velocità media, una distanza di 200 km ogni 2,25 euro di
elettricità (il filtraggio dell’aria avviene al momento della compressione ed
è disinquinante). Un motore Stirling aziona un altro Stirling a processo
inverso, può produrre dell’aria liquida per caricare i serbatoi di aria
compressa. Questo per evitare di servirsi dei compressori delle stazioni di
servizio che non sono abbastanza potenti e sono dipendenti dai monopoli
distruttori del pianeta.
Questa
soluzione è preferibile alle macchine elettriche di origine nucleare che i
partigiani del potere separato sviluppano in alcune città.
Noi vogliamo la responsabilità assoluta sulla nostra
vita e sulla quella del pianeta
Esistono delle micro-alghe che producono una
quantità d'olio 15 volte superiore al girasole.
4. Autoproduzione di biocarburante
Messa in pratica
1)
Saldare ad una ruota di scorta della macchina una uscita di un albero
scanalato di trattore su una placca di metallo (v. foto di seguito)
2)
Mettere la macchina sul cric per liberare il differenziale
3)
Collegare la ruota all'albero scanalato ed alla trituratrice (v.schema di
seguito)
4)
Girare in prima a 120 giri/min.
5)
Triturazione
Alla ruota di scorta della macchina è stata saldata una uscita di un albero scanalato di trattore su una placca di metallo
Particolare
del collegamento tra l’albero scanalato (fissato alla ruota) e il cardano
Visione
d’insieme del collegamento tra la ruota della macchina e la trituratrice,
attraverso albero scanalato e cardano
Nomenclatura pezzi principali Pressa da olio |
|
1 |
Buco per
chiavetta canindus Ø6 x 50 |
2 |
Vite senza fine-Passo 24
Profondità 10 Larghezza 17 Acciao temperato recupero da
un trapano |
3 |
Maschera di copertura del
movimento rotatorio |
4 |
Movimento rotatorio Ø55 Ø33
Spessore 13 |
5 |
Traversa Ø30 Ø33 Spessore 28 |
6 |
Staffa girata per circolazione
conica Ø72 Ø30 Spessore 30 |
7 |
Contro staffa recupero tubi
riscaldamento |
8 |
Tubo inox di recupero
(demolitore) Ø56 Ø60 |
9 |
Entrata dei semi di girasole
Ø56 |
10 |
Tubo tramezzo Ø21 Ø16 L110 +
filettato Ø14 |
11 |
Staffa recupero di tubi Ø60
riscaldamento |
12 |
Corpo della pressa 20 linee di
7 buchi Ø1mm |
13 |
Staffa filettata passo 2 mm Ø50
tenuta da 4 viti Ø7,5 L35 |
14 |
Fessure di pressatura Ø14 Ø7 |
|
Pressa fessure
filettatura esterna Ø33 |
|
Fresa di pressatura 6
scanalature coniche P=3 L=22 l=10 |
|
|
Bibliografia:
Stampa:
Keizamut France - solle - F.32100 BEAUMONT. Tel.062.28.02.18
Tesi:"Production
d'huile énérgetique e alimentaire en filière courte"
di
SCHEIDECKER Vincent
Al
momento, esiste un vuoto legislativo concernente il girasole come carburante,
essendo omologato solo il biocarburante ottenuto dalla colza, nonostante il
girasole sia usato puro, sia più semplice da coltivare e non abbia bisogno di
trattamenti.
Gruppi
di tre persone possono produrre 500.000 litri l'anno con 1500 tonnellate di
semi. Questo svilupperebbe un'economia autogestita locale per i disoccupati e
gli ecologisti, fermerebbe la desertificazione rurale e eliminerebbe tutti gli
intermediari.
Ciò
diminuirebbe l'uso del petrolio che rappresenta un grave pericolo per il clima
del pianeta.
Esempio:
per una Golf Diesel:
motore
da 4500 giri/min = 60 cavalli reali
motore
da 1600 giri/min = esce 540 giri/min
alla ruota
Potenza
sviluppata 7,5 KW elettrica poiché si hanno circa 25 cavalli alla ruota
1
cavallo = 0,736 KW
Consumo:
2 l/h d'olio su buon motore.
Prezzo
per KW/h = 0,12 €
al KW/h di bio-elettricità.
Oltre
a ciò:
-
La soddisfazione di non creare rifiuti nocivi (radioattivi se l'energia è
prodotta da una centrale nucleare) col nostro consumo.
-
Recupero di concime.
-
Rivendita del residuo solido ottenuto dalla pressatura o il suo uso per
l'alimentazione zootecnica, evitando di usare prodotti transgenici.
-
Il sostegno agli agricoltori biologici.
-
La produzione allo stesso tempo di biocarburante e acqua calda.
Il
KW/h nucleare costa in media 0,14 € tasse incluse. Ma le tasse servono anche allo smantellamento delle
centrali. Il problema dello stoccaggio dei rifiuti a lungo termine rappresenta
un pericolo per le generazioni future.
Possiamo
uscire da questa situazione per il bene comune solo con la non partecipazione
individuale alla distruzione del pianeta.
5. Produrre elettricità con la ruota dell'auto multi-carburante e
uscire dall'uso del petrolio e del nucleare
Anziché
usare la trituratrice collegata alla ruota, sostituirla con un generatore da 7,5
KW, 220 V costo 1800 € circa. Così
insieme alla casa autonoma, voi potete la sera avere potenza elettrica (da 3 a
7,5 KW a 220v) . Questa tecnica può convenire ad un piccolo gruppo di
bio-musicisti. Attraverso un cardano di trattore (costo circa 90€)
si collega la macchina (ruota) al generatore. Se poi si collegano dei tubi a
livello del radiatore, potrete scaldare la vostra casa autonoma. La potenza
media di un motore di 5 CV fiscali è di 60 cavalli reali e così si può
realizzare una cogenerazione termoelettrica con la vostra auto che produce il
suo carburante.
Il generatore può essere collegato alla ruota
in alternativa alla trituratrice o contemporaneamente se vengono utilizzate
entrambe le ruote anteriori.
Notate
il bidone verde di olio motore
biodegradabile,
il braccio di collegamento, il pezzo scanalato saldato all'asse della ruota, il
cric idraulico rapido.
Per
le generatrici:
GROTHERM bio-generatrici, Route Nationale n. 20, BP 33 St Jory Toulose
31000, tel. 04.61.82.52.46
oppure
Andreux
SA 30130 Pont Sans Esprit 04.66.39.63.04
6.
autocostruzione della TRITURATRICE
Componenti
1.motore;
2.riduttore; 3.cone di ricezione dei semi; 4. corpo della pressa o trituratrice;
5.uscita olio; 6. testa di pressatura o triturazione; 7. uscita residuo.
Sezione
della trituratrice
Foto
della pressa ad olio autocostruita,uscita dell’olio
Foto
della pressa ad olio, uscita del residuo solido
Foto
della pressa ad olio, particolare di collegamento della pressa all’albero
scanalato e al cardano (collegato a sua volta alla ruota dell’auto, v. cap 4)
7. I
differenti oli vegetali per l'autonomia alimentare, della salute e in energia
rinnovabile ottenuta con una trituratrice
1
Gli oli carburanti e combustibili
Utilizzati
nei motori, bruciatori e centrali termiche.
Olio
di colza, di girasole, di copra, di corniolo, di palma.
2
L'utilizzazione degli oli nel settore chimico e tecnico
2.1
Chimica
Gli
oli utilizzati per la fabbricazione di sapone, dei detergenti, delle pitture,
dei lubrificanti.
Olio
di ricino, di frutti della passione, di mostarda, di coriandolo, di euforbia.
2.2
Farmacia
Gli
oli utilizzati per la fabbricazione dei prodotti farmaceutici (medicinali).
Olio
di calendula, di onagra, di frutti di rosa canina, di bacche di sambuco.
2.3
Cosmetica
Gli
oli utilizzati per la fabbricazione dei prodotti di bellezza (crema per il corpo
e i capelli, sapone, shampoo ecc.)
Olio
d'avocado, di jojoba, di mandorle, di cocco, di karité, di noci d'albicocca.
3
Gli oli alimentari
3.1
Gli oli per l'alimentazione umana
Gli
oli ottenuti dalla spremitura a freddo possono essere consumati direttamente.
Sono
ricchi in acidi grassi insaturi, contribuiscono a riequilibrare la nostra
alimentazione e conservano il sapore particolare del seme d'origine.
Olio
di noce, di girasole, di cartamo, d'arachide, di lino, di sesamo, di granelli
d'uva.
3.2
Gli oli per l'alimentazione del bestiame
Gli
oli vegetali utilizzati come agente anti-polvere nel foraggio. Una aggiunta di
oli ottenuti dalla spremitura a freddo al foraggio contribuisce a immunizzare
gli animali contro le malattie.
L'olio
di colza e l'olio di lino.
Conclusione
La filiera degli oli grezzi vegetali, di cui il
girasole fa parte, non è più allo stadio di sperimentazione. Alla domanda
classica: “Perché non è correntemente
utilizzato?” potremmo rispondere, che gli interessi finanziari sono enormi
e che le diverse lobbie petrolifere fanno pressione sull'apparato di Stato e
sull'informazione mediatica.
Oggi, c'è URGENZA. Chi si preoccupa mettendo al
mondo un figlio/a della merda nella quale vivrà quando avrà 20 anni? Quanti
trasformano il loro modo di vita di fronte alla mondializzazione e alla violenza
sorda e cieca di questo mondo nel quale qualche privilegiato continua ad
imperare mentre il resto del mondo muore di fame? Quanti, dopo la contestazione,
passano alla concretizzazione e all'azione? Davvero pochi purtroppo. L'olio di
girasole non è una panacea, ma è un'avventura straordinaria alla portata di
tutti. Ciascuno di noi può e deve intraprendere un processo di autonomizzazione,
cominciando dall'energia.
Quattro/cinque persone associate possono in un mese
organizzare un oleificio in un garage per circa 7750 €, anche meno in
autocostruzione della trituratrice. Per il momento, è solo la vendita dell'olio
che è tassabile e non la sua utilizzazione. E dopo...
Un gruppo elettrogeno ad olio per dei concerti, delle
automobili pulite, dei progetti a livello locale, dei luoghi di co-ricerca
sull'energia, l'acqua, l'abitazione sana, l'alimentazione, la diffusione
d'informazioni capaci di renderci autonomi, il cambiamento del rapporto sociale,
la solidarietà con gli individui e con il pianeta nei fatti, l'autonomia di
pensiero, il co-trasporto, la
creazione di zone ecologiche liberate...fare della propria vita un'opera d'arte.
Un altro mondo è possibile ed è nelle nostre mani.
Informazioni
e contatti
<www.multimania.com/ecologiesociale
<Dossier "Rouler à l'huile
de tournesol, pourquoi et comment mettre des fleurs dans son moteur",
disponibile presso Thomas PLASSARD, Ma Rouchet, 48400 FLORAC.
<Utilizzazione
dell'olio di girasole come carburante. Dossier Valenergol. Maggio 2001.
Siti: http://valenergol.free.fr
://biotechnoenergie.free.fr
://www.villesdiester.asso.fr
<
contatto edizioni TABY (Svezia): Francis Laplace, distributore, chemin de la
Madeleine PAU (64000).
<
Association Kokopelli, quartier St Martin 07200 AUBENAS (France)tel.0475935334. kokopelli.semances@wanadoo.fr
per delle antiche varietà di girasole ed ogni sorta di
pianta di tutto il mondo, non transgeniche e da proteggere!!!