Ritratto del polizitto della Federal
26 febbraio 2002
Mi avvicino ai ragazzi che per primi portano gli striscioni e le cacerolas
verso la Casa de Neuquen, ovvero la sede istituzionale a Buenos Aires
della provincia di Neuquen, nell'Argentina meridionale. Davanti alla Casa e
stato organizzato un cacerolazo in appoggio alla lotta degli operai della
fabbrica di ceramiche Zanon, da tempo in lotta per essere reintegrati tutti e
non una parte (88/300 come propongono i padroni) ai loro posti di lavoro.
Vengo bloccato da uno di quelli che qui chiamano per usare una parola
in senso dispreggiativo milicos, un agente della Polizia Federale, la
polizia della Provincia di Buenos Aires.
"Stai con quelli?", mi chiede.
"No, non conosco nessuno, sono appena arrivato, sono un fotografo italiano".
"Oh un fotografo", continua il PF nonostante io abbia sperato che si facesse i cazzi suoi,
"sei un fotografo...... e non fotografare quelli" (indicandomi con il dito i ragazzi con gli
striscioni).
"L'Argentina e un'altra", continua, "guarda che bella questa cittą, guarda che belle
donne che ci sono. Sono cosi belle le donne in Italia? Vai a chiedergli
piuttosto quanti di loro lavorano. Chiedigli se lavorano.... nessuno di loro
ha un lavoro!"
"Oh dio, anche qua?!?", penso.
"Fai vedere in Italia le foto di questa bella citta, lasciali perdere",
continua imperterrito.
"Io vado.", gli dico allontanandomi.
"Vai vai... e mi raccomando l'Argentina e ricca di posti bellissimi
che la gente nel mondo deve conoscere. Non abbiamo bisogno delle
cacerolas...."
Il vostro inviato a Buenos Aires,
garabombo
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