Askapena difende il rispetto dell'autodeterminazione come soluzione di conflitti


Davanti al massacro di Beslan. Il rispetto dell'autodeterminazione e sovranità dei paesi mezzo di soluzione ai conflitti.
Noi di Askapena vogliamo allertare l'opinione pubblica sui pericoli che implica una politica informativa che affronta i conflitti più drammatici aperti nel mondo come se il fatto realmente importante fosse giocare sul conto dei morti e feriti che si producono.
Il conflitto provocato da Israele in Palestina o quello provocato dall’invasione dell'Iraq o attualmente il massacro di Beslan ci sono presentati come uno stillicidio costante di morti e feriti.
Il massacro provocato dal Governo di Putin serve a mostrare che lo sterminio del Paese Checheno è la formula di Putin davanti alla richiesta di indipendenza. La stessa cosa della politica di assassinio e tabula rasa del Governo Israeliano in Palestina o degli USA in Iraq o dell’imbroglio in Kurdistan.
Tuttavia in questi momenti vogliamo sottolineare che affrontare le cause di questi conflitti ed appoggiare soluzioni di giustizia e democrazia è la vera sfida che i cadaveri dei bambini di Beslan dovrebbero suggerirci se non vogliamo domani trovarci di nuovo davanti a fatti simili. 45.000 bambine/i checheni morti è quello che fino ad ora ha provocato la Russia. 45.000 bambine/i dei quali esistono appena immagini, non si tenta di costruire macabri bilanci nei quali il peso di sofferenza delle parti sia ciò che da o toglie ragione alle parti.
Ogni Paese ha diritto alla sua autodeterminazione ed indipendenza e la negazione di quel diritto lascia solo ai Paesi le opzioni della sottomissione o la lotta. Risulta realmente preoccupante che ci ricordiamo solo di Chechenia, Iraq o Palestina davanti a massacri di queste caratteristiche e più preoccupante ancora che l'unica risposta sia quella del lamento o la condanna.
In Chechenia c'è un Paese che lotta per la sua indipendenza, come in Iraq, Palestina, Kurdistan e tanti e tanti altri. Non possiamo permettere che sia il livello di drammaticità delle espressioni di violenza che accompagnano i conflitti a determinare l'attenzione informativa e della società in generale.
Il Diritto all'Autodeterminazione dei Paesi è non solamente un diritto fondamentale dei Paesi, bensì il meccanismo per la sua soluzione democratica. Meno lamenti e condanne e più pressione internazionale nella difesa di questo diritto è quello che i cadaveri dei bambini di Beslan devono provocare in tutte/i coloro che vogliono sinceramente superare non solo le conseguenze più drammatiche di questi conflitti, bensì i conflitti in sé stessi.

Dichiarazione di Walter Wendelin, portavoce di Askapena.
Euskal Herria 6 Settembre 2004

 

 

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