A:: Oggetto: Data: dal quotidiano GARA del 15.09.2003 IL PAESE BASCO A CANCUN Nell’ultima fase di globalizzazione di questo sistema stanno
nascendo proposte e risposte popolari per il miglioramento dello sviluppo
umano più complesse e complete della precedente resistenza anticapitalista
dei Secoli XIX° e XX°. I danni sempre maggiori che questo modo
di produzione infligge al pianeta ed all’umanità, hanno
generato questa maturazione. In tutti i paesi, i movimenti sociali hanno
iniziato a sviluppare nuove tattiche e strategie per raggiungere quell’«altro
mondo possibile e necessario» che finora è stato solo la
speranza o l’utopia di pochissimi.È stato il terribile
sviluppo della capacità distruttrice e di impoverimento del sistema
ciò che ha Chi avrebbe immaginato, solo fino a pochi anni fa, l’eventualità di una risposta sociale tanto importante ed estesa ai piani criminali dell’allora quasi clandestina Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC)? Non è il frutto di una maturazione crescente di molti settori sociali, che stanno raccogliendo le nuove sfide lanciate dalle oligarchie mondiali ai popoli ed alla natura? La risposta popolare all’OMC si riassume ora nello slogan «Sovranità alimentare per tutti i popoli», ma sul fronte di lotta troviamo, insieme a popoli e nazioni oppressi, i sindacati, i movimenti delle donne, settori culturali, contadini, ecologisti, educatori… Dunque, cosa sta succedendo, realmente? Prima di Cancun, c’era stata un’altra riunione importante
dell’OMC, che rappresenta, con il Fondo Monetario Internazionale
(FMI), uno dei principali esecutivi mondiali del potere economico. È
stata l’Assemblea OMC di Seattle (1999), in occasione della quale
ha brillato, con tutta la sua potenza, il nuovo movimento «no
global», riuscendo, con manifestazioni di massa, a bloccare e
rendere momentaneamente inutilizzabile la potente istituzione. Lì,
nacque anche Indymedia, il più efficace strumento di comunicazione
popolare nazionale ed internazionale che Da allora, la fiamma delle mobilitazioni planetarie si è estesa
senza sosta contro le altre istituzioni Inoltre, bisogna sottolineare un’altra grande novità:
in questi ultimi anni, ogni tipo di lotta sociale e La sovranità è possibile solo se ciascun popolo ha la sovranità sul suo ecosistema, sulla sua biodiversità naturale e culturale, in definitiva, se può essere indipendente socialmente e politicamente. Giustamente, il nuovo internazionalismo popolare sta superando anche le arcaiche ideologie stato-nazionaliste e trova nella biodiversità culturale e naturale il suo asse elementare di riferimento. Contro tutto questo si ergono i centralismi degli stati, base di ogni
imperialismo. Da quelli grandi, Con l’unità di azione fra i movimenti sociali del mondo,
crediamo davvero che stiamo assistendo non solo ad un nuovo fenomeno
sociale di grande portata, ma anche alla vera possibilità di
cambiare in positivo i modelli di sviluppo dell’umanità.
Cominciando dall’autodeterminazione di tutti i popoli, grandi
e piccoli, che è anch’essa una condizione indispensabile
per rompere l’egemonia dei grandi monopoli transnazionali. Non
è concepibile un miglioramento sociale mantenendo in piedi stati
oppressori di interi A Cancun e dopo Cancun, speriamo che tutto questo risulterà
ancora più chiaro. Come abbiamo riassunto nel Primo Forum Sociale
del mese di giugno, a Gasteiz, un’altra Euskal Herria non solo
è necessaria, ma è possibile. Con gli altri popoli indigeni
e con tutti i movimenti popolari anticapitalisti, saremo e siamo contro
l’OMC, una delle più nefaste istituzioni delle quali si
sono dotate le poche centinaia di famiglie dell’oligarchia che
domina il pianeta. E i cui servi, non dimentichiamolo, sono anche in
casa nostra, per quanto nazionalisti baschi e democratici si |