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Euskal Herria >
PROPOSTA DAVANTI A LE ELEZIONI SPAGNOLE
La lista proautodeterminación avrebbe dodici deputati solo uguagliando
i risultati precedenti.
·Extrapolando dati delle passate statali ed autonomistiche, PP-UPN
avrebbe 7 o 8 seggi, ed il PSOE, 5. L'unione offerta dalla sinistra
indipendentista basca parte da un blocco di circa 820.000 elettori
Il blocco per l'autodeterminazione proposto dalla sinistra indipendentista
basca di fronte alle elezioni di marzo nello Stato spagnolo si trasformerebbe
senza dubbio nella prima forza in Euskal Herria. Secondo l'estrapolazione
degli ultimi risultati elettorali, tanto quelli degli statali del 2000
come quelli delle autonomistiche di 2001 e 2003, in termini puramente
quantitativi questa unione raggiungerebbe tra gli undici ed i dodici
deputati, lasciando a PP-UPN in 7 o 8, al PSOE in 5, senza contare l'effetto
moltiplicatore di una proposta di questo tipo. Sarebbe la prima forza
in tre herrialdes e seconda in Nafarroa.
Ramón Sola
IRUÑEA
Un esercizio aritmetico di politica
virtuale consistente in sommare i voti delle formazioni a favore dell'autodeterminazione
che hanno concorso alle ultime elezioni conclude che la coalizione proposta
dalla sinistra indipendentista basca l'altro ieri in Bergara sommerebbe
undici o dodici deputati a Madrid solo ripetendo i suoi attuali appoggi,
vicino a 820.000 negli ultimi eventi autonomistici celebrati, in maggio
di 2001 in Arava, Bizkaia e Gipuzkoa, ed in maggio di questo anno in
Nafarroa.
Simile risultato si ottiene a partire dall'estrapolazione dei risultati
delle ultime elezioni statali, celebrate nel 2000. Applicando alla sinistra
indipendentista basca il voto calcolato come nullo nelle passate autonomistiche
in quelli generali si limitò ad astenersi, e sommando gli appoggi
ottenuti allora da PNV ed EA in solitario, sembra improbabile che altre
formazioni come IU entrino in questa formula, la candidatura pro-autodeterminazione
sommerebbe un seggio in Araba, cinque in Bizkaia, quattro in Gipuzkoa
ed uno in Nafarroa, dove non rimarrebbe molto lontano da strapparne
un altro ad UPN.
Al margine del semplice risultato di seggi, rimarrebbe chiaro che i
difensori dell'autodeterminazione sono la prima forza con differenza
in Arava dove il PP vinse nel 2000, Bizkaia e Gipuzkoa, e passerebbero
ad essere secondi in Nafarroa, superando l'opzione del PSOE.
Il risultato in deputati di questo blocco di forze indipendentiste basche
e progressisti guadagnerebbe ancora un posto in più se l'estrapolazione
si fa in base ai risultati delle ultimi autonomistiche. La somma degli
appoggi di PNV, EA ed Eh il 13 maggio di 2001 salì a 76.312 voti
in Araba, a 395.198 in Bizkaia ed a 271.020 voti in Gipuzkoa rispettivamente.
E di quegli accumulati in Nafarroa il passato 25 di maggio tra il voto
nullo propugnato da AuB e gli appoggi alle liste di Aralar, PNV-EA e
Batzarre raggiunse i 76.000.
Con queste cifre e l'applicazione della Legge D'Hont, l'unione esposta
in Bergara darebbe come frutto dodici deputati favorevoli all'autodeterminazione
nel Congresso dei Deputati: uno per Nafarroa, (coi risultati attuali
il secondo rimane appena a 4.000 voti vista), due per Arava, uno più
di quelli riusciti secondo l'estrapolazione delle ultime statali, quattro
per Gipuzkoa e cinque per Bizkaia. In questi due herrialdes, gli indipendentisti
baschi otterrebbero una nitida "maggioranza assoluta" su PP
e PSOE nella ripartizione di seggi.
Questo calcolo puramente aritmetico e senza valore scientifico non tiene
in conto altre questioni che potrebbero giocare in favore della lista
unita, come il logico effetto moltiplicatore del quale normalmente beneficiano
questo tipo di coalizioni. In realtà, nell'estrapolazione basata
nelle precedenti statali bisogna ricordare che allora EA e PNV concorsero
ancora a parte. E potrebbe vedersi anche favorito per l’ "effetto
calamita" creato abitualmente da questo tipo di alleanze, come
rimase manifesto nei comizi di ottobre del 1998, dopo la firma dell'Accordo
di Lizarra - Garazi.
Inoltre, le cifre delle ultime elezioni in Nafarroa, base per l'estrapolazione
in quell'herrialde, rimasero condizionate per l'illegalizzazione. L'interlocuzione
basca avrebbe perfino davanti a Madrid più forza che IU
Nell'ipotesi che la proposta della sinistra indipendentista basca prosperi,
il giorno dopo delle elezioni il blocco basco che accorrerebbe a Madrid
a reclamare l'autodeterminazione sarebbe sicuramente di fatto la quarta
forza nella principale camera legislativa statale, quando non la terza.
In realtà, ci sono attualmente solo tre gruppi che abbiano più
deputati che gli undici o dodici prevedibili: il PP che conta con maggioranza
assoluta di 183 scanni; il PSOE che ha 125; e CiU che conta con 15 e
per il quale si prevede un calo importante nella linea dei risultati
delle recenti elezioni in Catalunya.
La lista indipendentista basca supererebbe così IU che a dispetto
del suo carattere di formazione con ampio insediamento nell'insieme
dello Stato non dispone più che di otto scanni nella chiamata
Camera Bassa spagnola. Lì, oggigiorno la formazione basca con
più rappresentatività è il PNV che ha sette deputati.
EA conta solo su uno. Ambedue rimangono in franca minoranza davanti
ai dieci riusciti in marzo di 2000 per PP-UPN ed i sei del PSOE nei
quattro herrialdes. -