No alla riforma lavorativa.
Inviato da: LAB Sindikatua il 23 Maggio 2006 - 12:49 PM
E’ passato un anno e mezzo da quando il Governo di Madrid, la
Confindustria ed i sindacati CCOO ed UGT firmarono un accordo di dialogo
sociale per rinnovare il lavoro con la supposta intenzione di migliorarlo
ed aumentarlo. Ora hanno firmato la quinta riforma lavorativa. Noi lavoratori/rici
di Euskal Herria ci troviamo davanti ad una nuova imposizione.
Questa nuova riforma ce la vogliono vendere come quella che genera più
lavoro e migliore. Ma sappiamo che invece di garantire la sicurezza
sul lavoro, la riforma è più flessibile con le imprese.
Ci troviamo davanti ad un nuovo attacco contro i diritti della classe
operaia che pregiudica l'impiego e favorisce gli e le impresarie. Con
questa riforma lavorativa non si ottiene un impiego stabile e di qualità;
nemmeno riesce a ridurre l'incredibile tasso di temporalità,
ed al contrario, facilita i licenziamenti ed aumentare i benefici degli
e delle impresarie.
Dobbiamo mobilitarci contro questa nuova riforma, denunciare l'atteggiamento
dei firmatari e smascherare quelli che vogliono venderci questa nuova
frode come un avanzamento.
La nuova riforma lavorativa si riassume in quattro punti principali:
- Facilitare i licenziamenti:
È la continuazione della riforma del 97. In detta riforma il
licenziamento era più economico quando si ripercuoteva su certi
collettivi: le donne, i giovani, le persone con menomazioni, i maggiori
di 45 anni... In questo caso, si accetta di pagare indennità
più economiche per quelle persone alle quali sia fatto un contratto
fisso prima del 31 di dicembre del 2007. 33 giorni lavorativi per anno
con un massimo di 24 mesi e 45 giorni lavorativi con una cima di 42
mesi.
E’ passato 9 anni da quando si approvò la riforma del 97
ed è chiaro che il calo del costo dei licenziamenti non aiuta
a ridurre i tassi di temporalità e che non è a beneficio
dei e delle lavoratrici.
- Benefici e riduzioni nelle
quotazioni per gli impresari ed impresarie:
Saranno dati loro bonifichi per fare contratti indefiniti ad alcuni
collettivi. Perfino in alcuni casi per 3 e 4 anni, in altri il tempo
che dura il contratto. Agli e alle impresarie è regalato denaro
pubblico e molte volte le indennità per licenziare gli e le lavoratrici
esce gratis.
Inoltre, la quotazione che gli e le impresarie devono pagare per la
disoccupazione è ridotta di uno 0,5 percento e quella che devono
pagare per Fogasa alla Previdenza sociale uno 0,2 percento. Oggigiorno
la prestazione di servizi esistente è insufficiente perché
non soddisfa le necessità di tutti i collettivi ed ora riduce
inoltre le quotazioni dell'imprenditorialità. Ad un termine medio-lungo,
può mettere in interdetto le prestazioni che si stanno dando;
allora di che si parlerà? Che il sistema non ha risorse sufficienti
per fare fronte alle prestazioni e che bisogna ridurle?
Per finire con questo punto è necessario menzionare che la quotazione
delle ETT (agenzie interinali, NdT) si diminuisce di un punto. Questa
misura va totalmente contro l'ipotesi obiettiva della riforma che fa
ottenere un impiego stabile.
- I contratti di lavoro:
Se il o la lavoratrice ha lavorato per 30 mesi nello stesso posto e
durante 34 ha avuto uno stesso contratto, l'impresa ha il dovere di
fargli un contratto fisso. Questa misura non è retroattiva, per
cui non influirà su quelli e quelle che si trovino in questo
momento in quella situazione. Inoltre, è molto facile commettere
frode dato che è sufficiente muovere quella persona da una macchina
ad un'altra per non dovere fargli un contratto fisso. Secondo il testo
il lavoratore o lavoratrice deve rimanere 24 mesi nello stesso posto
di lavoro.
D'altra parte, la legge non impedisce di completare un dato che era
coperto da un contratto temporaneo con un altro.
- Rinforzare l'Ispezione di Lavoro:
È conosciuta da tutti e tutte la frode esistente nella contrattazione
e fino ad ora l'Amministrazione non ha fatto tutto quello che stava
in suo potere per farla finita con ciò; in questo modo non doveva
affrontare la Confindustria.
Sembra che con la nuova riforma aumenti il numero di ispettori ed ispettrici
e che l'attività dell'Ispezione si porterà a termine mediante
campagne pianificate ed organizzate. È necessario cambiare il
modello di relazioni lavorative e l’Ispettorato del Lavoro dovrebbe
controllare la frode che si dà nella contrattazione mediante
controlli e multe.
Tenendo conto di tutto quanto spiegato, ci posizioniamo contro questa
nuova riforma lavorativa, dato che suolo favorisce la Confindustria.
Siamo in disaccordo coi contenuti perché non è efficace
nel momento di migliorare il lavoro ed inoltre stiamo davanti ad una
nuova riforma che ci si impone da Madrid.
Di nuovo è palese la necessità di avere capacità
legislativa. Questo tipo di riforme lascia vedere che è necessario
dotare di contenuto la Cornice di Relazioni Lavorative Basca e che i
governi di Gasteiz ed Iruñea non possono stare a guardare dall’altra
parte o cosa peggiore, fare politiche di impiego che sono puro marketing.