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2005-01-09
100.000 baschi percepiscono un salario inferiore alla soglia della povertà
·In Araba, Bizkaia, Gipuzkoa e Nafarroa il SMI si situa in 598
euro al mese nel 2005
Secondo i dati di Eurostat, circa 100.000 baschi ricevono solo il Salario
Minimo Interprofessionale, cosa che li situa un 30 percento sotto la
soglia della povertà in Araba, Bizkaia, Gipuzkoa e Nafarroa.
La differenza salariale rispetto a Lapurdi, Nafarroa Beherea e Zuberoa
segue inalterabile.
BILBO
L'incremento del Salario Minimo Interprofessionale (SMI), che il Governo
spagnolo concordò alla fine di dicembre del 2004 coi sindacati
UGT e CCOO e la Confindustria spagnola, benché dopo questa si
distaccò, non è sufficiente per superare la barriera che
delimita la soglia della povertà. In più, il SMI è
un 30 percento inferiore a quella soglia, il che vuole dire che tutte
quelle persone che percepiscono nel 2005 il salario minimo interprofessionale
spagnolo saranno comprese nei livelli di povertà.
L'incremento concordato nello Stato spagnolo fu del 4,5 percento in
totale, tuttavia è solo la metà dell'aumento medio di
quanto si produce nell'UE dei quindici, secondo la Federazione di Associazioni
Imprenditoriali europee. Secondo i dati di Elkartzen che prende come
riferimento la definizione dell'OCSE che calcola la soglia della povertà
in base alla media del 50 percento delle entrate salariali dell'insieme
dei lavoratori occupati, per evitare la povertà il salario mensile
garantito dovrebbero situarsi sui 778 euro al mese in Araba, Bizkaia,
Gipuzkoa e Nafarroa. Tuttavia, il Governo del PSOE ha stabilito il SMI
in 513 euro al mese in quattordici paghe o in 598 euro al mese in dodici
salari, come si misura da parte di Eurostat, il che significa che è
abbastanza lontano dalla soglia della povertà, ma ancora non
arriva nemmeno alla metà dei paesi europei più avanzati
in materia sociale.
Quasi il Lussemburgo triplica il Salario Minimo Interprofessionale spagnolo.
I Paesi Bassi e Belgio lo duplicano, mentre il salario minimo in Gran
Bretagna, Irlanda e lo Stato francese sorpassano abbondantemente la
quantità che hanno pattuito PSOE, UGT e CCOO per il 2005.
Il Governo spagnolo, presieduto da José Luis Rodríguez
Zapatero, incluse la promessa di raggiungere i 600 euro in quattordici
paghe mensili nel 2008. Se si confronta l'evoluzione che sta avendo
questo salario minimo dentro l'Europa si può concludere che quell'obiettivo
fissato tra quattro anni è, ad ogni modo, insufficiente. La media
europea dei paesi più avanzati si trova nei 900 euro mensili
del salario minimo.
La novità più importante dell'accordo raggiunto tra il
ministro spagnolo del Lavoro e dei Temi Sociali, Jesús Caldera,
ed i rappresentanti sindacali di UGT e CCOO si trova nello stabilire
una clausola di garanzia salariale in caso che l'evoluzione dei prezzi
di consumo deviino dalle predizioni annuali, una formula simile a quella
che si pattuisce in alcuni accordi.
La Confindustria spagnola accettò l'accordo in prima istanza,
poiché include bonifichi alle quote della Previdenza sociale
per gli impresari per evitare l'impatto economico che potrebbe avere
l'incremento, ma dopo si è ritirata dallo stesso.
Bisogna tenere conto che una parte importante degli accordi settoriali
prendono come riferimento l'importo del salario minimo interprofessionale,
soprattutto per tutti quei lavoratori che realizzano lavori in imprese.
Serve anche per il calcolo dalle prestazioni per disoccupazione e gli
assistenziali, per le retribuzioni delle lavoratrici domestiche e nel
fissaggio dei limiti alle indennità del Fondo di Garanzia Salariale.
Determina i limiti di riferimento dei compensi minimi nelle cooperative,
nella retribuzione dei lavoratori con invalidità permanente parziale
che si reintegrino alle imprese, nelle sovvenzioni dei costi salariali
per posti occupati da lavoratori con invalidità in centri speciali
di impiego e nel calcolo che si fa per abbonare il reddito basilare
per quanti si trovano entro la povertà o l'esclusione sociale.
Salario vitale
L'importanza del SMI è vitale per molte persone. Conviene ricordare
che "nessuno può percepire per il suo lavoro una rimunerazione
che, nel suo insieme ed in calcolo annuale, sia inferiore al SMI"
ed in quelli i cui salari stiano di sopra, sono un riferimento per concetti
come complementi salariali e riferimenti dei salari base. Questo tipo
di garanzie sono quelle che hanno fatto fare retromarcia alla Confindustria,
perché considera che si ripercuote in forma diretta sui risultati
delle imprese.
Un dato determinante in questo senso è che il costo salariale
fino al mese di ottobre aumentò di un 3,3 percento, tuttavia
i benefici imprenditoriali stanno crescendo al di sopra del 18 percento.
Tuttavia, gli impresari rifiutano, per il momento, di assumere la clausola
di garanzia salariale su un SMI che è insufficiente per equipararsi
ai paesi europei. In 18 stati della nuova Unione Europea esiste il sistema
di garanzie di un salario minimo interprofessionale come riferimento.
Nella maggioranza di essi lo stesso si negozia tra i governi ed i sindacati,
e contiene meccanismi affinché anno dopo anno si incrementi secondo
l'indice del costo della vita.
Secondo Eurostat, circa 100.000 lavoratori baschi ricevono il Salario
Minimo Interprofessionale e si stima che altri 80.000, soprattutto pensionati
e lavoratori con bassi salari, sono soggetti al calcolo dello stesso
per aggiornare i complementi.
Non raggiungono la media
Un dato importante di cui si deve anche tener conto, è che,
benché la differenza tra il SMI spagnolo coi paesi avanzati dell'UE
sia molto alta, in quei paesi il salario minimo non raggiunge il 50
percento delle entrate salariali della media in settori economici come
l'Industria ed i Servizi.
Solamente Irlanda e Malta superano il 50 percento della media di guadagno
lordo mensile di entrambi i settori, dato che il resto dei paesi si
trova lontano dalla soglia della povertà. Il SMI spagnolo raggiunge
solo il 37 percento del salario lordo medio mensile in entrambi i settori.
Più indietro, appaiono solo gli Stati Uniti, Lettonia, Gran Bretagna,
Repubblica Ceca e Polonia, e davanti Ungheria, Lussemburgo, Portogallo,
Olanda e Slovenia.
Il nuovo Trattato Costituzionale europeo non equipara il SMI
Il Trattato Costituzionale Europeo non propone né stabilisce
nessun tipo di meccanismo affinché i 25 stati dell'Unione Europea
mettano in moto qualche sistema che possa equiparare il salario minimo
interprofessionale e finirla con le forti differenze esistenti. Non
esiste, pertanto, un SMI europeo. Secondo il testo del trattato, ogni
stato sarà colui che determina l'ammontare, il modo di calcolo
dello stesso, e la sua revisione. -
I baschi del nord percepiscono un 105 percento più di quelli
del sud
J. BASTERRA
BILBO
I dati ufficiali sull'evoluzione del Salario Minimo Interprofessionale
mette in rilievo la differenza tra baschi dovuta alla frammentazione
territoriale.
I cittadini di Ipar Euskal Herria ottengono il salario minimo francese
che è un 105 percento più alto di quello di Hego Euskal
Herria che si orienta sullo spagnolo. La differenza salariale mensile
tra uno ed un altro raggiunse i 601 euro al mese, una quantità
per nulla disprezzabile perché suppone una differenza annuale
di 7.212 euro. Quella tendenza si manterrà durante il 2005, perché
le variabili basilari non sono cambiate tra tutti e due gli stati, nonostante
il piccolissimo miglioramento che ha introdotto il Governo spagnolo
del PSOE per questo anno.
La differenza tra baschi si è mantenuta praticamente invariabile,
poiché un cittadino di Lapurdi, Zuberoa o Nafarroa Beherea ricevette
al mese nel 2004, dosato su dodici paghe annuali, un totale di 1.173
euro, mentre un altro di Arava, Bizkaia, Gipuzkoa e Nafarroa rimane
solamente con alcune entrate di 534 euro al mese fino a Luglio ed a
partire da quella data furono 572 euro.
Dal 1999 al 2004, la differenza media tra i salari minimi di Ipar e
Hego Euskal Herria si situò sui 622 euro al mese, cioè
7.464 euro all'anno. Il tema è importante, perché chi
riceve quei salari sono le persone che meno possiedono o i nuovi e giovani
lavoratori che incominciano un'attività lavorativa.
Secondo i dati di Eurostat, il salario minimo nell'insieme dell'Unione
Europea, in quegli stati che applicano questo concetto, è aumentato
dal 1999 al 2004 tra un 10 percento ed un 40 percento in euro e tra
un 4 percento ed un 35 percento dosato in potere di acquisto tra i differenti
stati.
Giornata completa
I dati statistici dimostrano, d'altra parte, che nello Stato spagnolo,
Gran Bretagna, repubblica Ceca, Irlanda, Paese Bassi, Malta, Polonia
e Portogallo la percentuale di lavoratori a giornata completa che percepisce
il salario minimo varia tra un 0,8 percento ad un 4 percento. Negli
Stati Uniti, all’ 1,5 percento, benché in Romania ed Ungheria,
Stato francese, Lussemburgo e Lettonia ci siano in tassi tra l’8,9
percento e il 15,4 percento.
La percentuale di donne che percepisce il salario minimo è abitualmente
"più elevata" di quella degli uomini, salvo in Ungheria
e Polonia, mentre è simile in Lettonia. Nel resto, le donne sono
quelle che più hanno bisogno di quel salario.