STOP definitivo, per sicurezza
Dopo che sono state rese pubbliche le relazioni
che i professori dell'Università di Saragozza, Antonio Casas Sainz,
e dell'Università di Oviedo, Joaquín García Sansegundo,
avevano realizzato per la Coordenadora de Itoiz, molte cose sono successe
intorno a questo bacino artificiale.
Nonostante la negazione dell'Amministrazione e, per ingiunzione di diversi
tribunali, ad iniziativa della Coordenadora, abbiamo conosciuto alcuni
dati sull'auscultazione della presa ed i pendii di Itoiz, dai quali si
deduce che tutto il pendio sinistro ha cominciato già a scivolare
fino ad ora ad una profondità maggiore di quella calcolata, in
un movimento progressivo, essendo l'unica maniera di eliminare il rischio
associato a questo scivolamento il procedere allo svuotamento controllato
e totale del bacino artificiale.
In base a questi dati abbiamo saputo anche che col terremoto del 18 di
settembre del passato anno la presa principale di Itoiz si mosse di 1,5
cm, benché la Confederazione Idrografica dell'Ebro (CHE), assicura
che tornó al suo posto dopo il movimento; che si sono scoperte
infiltrazioni tra 150 e 400 litri per minuto nella diga della presa e
che, nonostante le iniezioni di cemento realizzate, ancora si producono
perdite di acqua.
Attualmente, nell'ambiente del bacino artificiale di Itoiz continua l'attività
sismica e secondo l'Istituto Geografico Nazionale (IGN) l'ultimo terremoto
si verificò l’ 8 di maggio. Oltre ai terremoti, dalla fine
del passato anno si procono sempre di più nell'area circostante
al bacino artificiale alcuni rumori frequenti e prolungati.
Questa produzione di terremoti e rumori può confrontarsi con i
precedenti della catastrofe del 1963 in Vajont (Italia), quando si produsse
un gran distacco di terra sull’invaso del bacino artificiale generando
onde che saltarono al di sopra della diga, rimanendo questa intatta, e
spianarono vari nuclei di popolazione provocando la morte di più
di 2.000 persone.
Nonostante le spiegazioni sollecitate dalla Coordenadora de Itoiz, il
Governo di Navarra dice che non dispone di informazione alcuna su tali
episodi di rumori.
Il presidente della CHE venne alla Delegazione dal Governo in Pamplona
a presentare cinque relazioni dalle quali si deduceva che non c'era relazione
diretta tra il riempimento del bacino di Itoiz e la sismicità ed
in base ai quali andavano a continuare col piano di messa in carico del
bacino artificiale di Itoiz.
Dette relazioni sono:
Relazione dell'IGN che non scarta la sismicità indotta, ed in quanto
alla geologia dice che stiamo davanti a problemi normali, quando la cosa
certa è che sia formata da una complessa struttura di scavalcamenti.
In ogni caso afferma che stiamo davanti a ". una zona molto fratturata,
poco adatta per sopportare grandi tensioni tettoniche, con quello che
piccole variazioni di questi parametri elastici, come quello che potrebbe
produrre il riempimento di un bacino artificiale, potrebbero supporre
una rottura nell’equilibrio delle tensioni."
Una petizione della CHE-MIMAN all'Istituto Geologico e Minerario della
Spagna (IGME) affinché relazioni sui difetti esistenti nella zona.
Relazione di Ingegneria del Suolo S. A., impresa contattata dalla CHE
affinché li consigli nella messa in carico del bacino artificiale.
Detta impresa afferma che il pendio sinistro di Itoiz è naturalmente
"un pendio stabile", e che quando qualunque apparato di auscultazione
registra dati o movimenti anomali è perché l'apparato funziona
male.
Relazione di Miguel Herraiz Sarachaga, geofisico dell'Università
Complutense di Madrid, sulla sismicità indotta per bacini artificiali
in generale, senza apportare niente al caso di Itoiz.
Angelo García Yagüe, capo del Servizio Geologico di Opere
Pubbliche del MOPU in 1975, realizzò la" Relazione geologica
sulla presa di Itoiz. Fiume Irati." In lui constatò che il
pendio sinistro del bacino artificiale era scivolato, senza fare il benchè
minimo riferimento all'esistenza di falle nel sottosuolo di Itoiz. Per
ciò, ora non c’è da stupirsi che dica che non ci sono
dati che indichino la presenza di un difetto nel sottosuolo di Itoiz.
Per il resto, il ministro dell’Ambiente Cristina Narbona, per la
prima volta da quando sta in carica, ha parlato pubblicamente di Itoiz.
Quando un giornalista di" El Mundo" manifestò: mi arrivano
"notizie molto allarmanti sulla presa di itoiz; sta lasciando cadere
il pendio della staffa sinistra, ci sono terremoti continui da quattro
o cinque mesi, ci sono relazioni scientifiche che dicono che sono dovuti
al riempimento del bacino artificiale...", il ministro rispose: "È
un tema che mi occupa al massimo. Abbiamo chiesto alla Scuola di Geologi
e quella di Ingegneri civili che facciano due nuove relazioni, elaborate
da persone che non abbiano niente a che vedere con questa attuazione,
affinché sia garantita l'indipendenza di criterio. Il nostro obbligo
è avere il maggiore numero di relazioni ed i migliori meccanismi
di seguimento e vigilanza di questo bacino artificiale che è finito,
si sta riempiendo e deve gestirsi con assoluta prudenza. È un tema
che seguo molto da vicino col presidente della CHE. Stiamo parlando di
cose di enorme portata ed ogni prudenza sarà necessaria."
Cioè, il ministro non negò nessuna delle premesse del giornalista,
e dalla sua risposta si deduce che non considera sufficienti né
concludenti né indipendenti le relazioni della CHE alle quali abbiamo
fatto riferimento.
Se poi rimaneva alcun dubbio che l'inizio del riempimento del bacino artificiale
di Itoiz sia la causa dei terremoti, il 25 aprile nel Congresso dell'UE
di Scienze della Terra, scientifico-investigatori dell'Instituto Jaume
Almera di Barcellona, ascritti al Consiglio Superiore di Investigazioni
Scientifiche (CNR) dipendenti del Ministero di Educazione e Scienza, e
specialisti del Dipartimento di Geologia dell'Università di Oviedo
presentarono le prime conclusioni di uno studio che vengono realizzanondo
sulla sismicità indotta dal riempimento del bacino artificiale
di Itoiz, per il quale collocarono tredici stazioni sismiche temporali
e specifiche nell'ambiente del bacino artificiale.
Tra le loro conclusioni richiama l'attenzione che: Localizzano ed identificano
una zona epicentrica, dove si sono prodotti la maggioranza dei terremoti,
molto stretta situata a meno di 3 km. da Itoiz e ad una profondità
di 6 km. Tale zona epicentrica coincide col tracciato dei difetti concordati
dai professori Casas Sáinz e García Sansegundo e, in profondità
coincidono con quella del difetto nel sottosuolo del bacino artificiale
di Itoiz. Stiamo davanti ad un caso di risposta rapida di sismicità
indotta dal primo riempimento di Itoiz.
Dette conclusioni superano quelle dell'IGN che al massimo arriva a continuare
a dire: "ancora non può affermarsi né smentire che
stiamo davanti a sismicità indotta, o davanti ad un relazione causa-effetto
del riempimento del bacino artificiale con la sismicità prodotta."
E mentre l'IGN ha registrato 240 terremoti, l'Instituto Jaume Almera ha
registrato 356 repliche.
Quindi, in questa situazione e per reclamare anche per le strade lo svuotamento
controllato, totale e definitivo del bacino artificiale di Itoiz, abbiamo
convocato la manifestazione che avrà oggi luogo, in Iruñea.
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