Alcune Riflessioni Sul Forum Sociale Mondiale (2001-2005)
Una volta terminato il V Forum Sociale Mondiale e ad una prima valutazione
di urgenza, ci sorgono importanti dubbi sulla viabilità di queste
situazioni come strumenti effettivi di lotta sociale contro l'imperialismo
e la globalizzazione, per questo, ed in mancanza di una riflessione
più profonda e maturata, realizziamo un piccolo ripasso su cinque
anni di storia dei differenti Forum e tentiamo di anticipare alcune
conclusioni.
Molte erano le speranze ed aspettative che si aprivano per ottenere
un altro mondo più giusto e solidale, con la bandiera di"
Un altro Mondo È Possibile" il movimento anti-globalizzazione
che già veniva lavorando in distinte iniziative di risposta alle
politiche neoliberiste (Seatle) G7, Maastrich... ), si conforma in maniera
organizzata in un grande movimento di risposta frontale al neoliberismo
e la globalizzazione. Così nell'anno 2.001 e rispondendo al forum
economico mondiale di Davos (Svizzera), sorge la risposta sociale con
il I Forum Sociale Mondiale realizzato nella città Brasiliana
di Porto Alegre.
2001:
La partecipazione secondo i dati dell'organizzazione fu quantificata
in 4.500 delegati/e di 117 Paesi e si realizzarono 400 attività
relazionate con diversi temi, alcuni mezzi d’informazione parlarono
di 35-40.000 persone che passarono per il Forum.
Come ho detto precedentemente, sorge la speranza di aprire uno spazio
nuovo di lotta sociale per un altro mondo più giusto e solidale.
Si diceva che stavamo all'inizio di un movimento internazionale capace
di affrontare con successo la globalizzazione neoliberista.
2002:
La partecipazione secondo i dati dell'organizzazione fu quantificata
in 12.274 delegati/e di 123 Paesi e si realizzarono più di 600
attività, officine, conferenze..., , alcuni mezzi parlarono di
45-50.000 persone che passarono per il Forum.
Si può dire che questa II edizione del Forum passava la sua grande
"prova del fuoco" realizzandosi a pochi mesi da quello "storico"
11-S e la risacca che portava con sé. Malgrado molta gente dicesse
che il Forum Sociale Mondiale era già una grande internazionale
senza padrone affinché potesse essere di tutti/e, sorsero le
prime contraddizioni e tensioni per l'atterraggio e la partecipazione
della socialdemocrazia e di personalità in forum annessi (parlamentari,
giudici....) che non avevano niente a che vedere con lo spirito e la
filosofia iniziale del FSM.
Come elemento positivo di questo II Forum, va sottolineata l'approvazione
di un documento risoluzione nell'assemblea dei movimenti sociali ed
organizzazioni sindacali che esponeva il diritto di Autodeterminazione
dei Paesi tra altre rivendicazioni.
2003:
La partecipazione secondo i dati dell'organizzazione fu stabilita in
20.763 delegati/e di 130 Paesi e si realizzarono più di 1.200
attività, alcuni mezzi parlarono di 70-75.000 persone che passarono
per il Forum.
In questo III FSM si comincia a visualizzare una degradazione graduale
rispetto allo spirito iniziale di impegno attivo nella lotta contro
la globalizzazione, dietro il gigantismo partecipativo si nascondeva
la dispersione di dialoghi e la mancanza di proposte, inoltre si dava
una grande disfunzione partecipativa tra il protagonismo individuale,
intellettuali, e le riflessioni di organizzazioni che hanno un riscontro
sociale.
Si può dire che questo fu il Forum delle molteplici riflessioni
e denunce ma a sua volta mostrava le sue carenze in fatto di proposte
concrete di soluzione. In quel momento si cominciò anche a discutere
l'idoneità periodico-annuale dei Forum e si decise di trasportare
il IV FSM nella città dell'India di Mumbai, sempre a condizione
che il V FSM si realizzasse di nuovo in Porto Alegre.
2004:
La partecipazione stando ai dati dell'organizzazione fu posta in 74.126
persone di 117 Paesi e si realizzarono più di 1.200 attività,
alcuni mezzi parlarono di 100.000 persone che passarono per il Forum.
Realizzare il FSM in India, suppose per noi una parentesi nella fustrazione
che veniva accompagnando le edizioni prevedenti. La realtà del
continente Asiatico, NON ha niente a che vedere in quanto ad espressioni
identitarie ed i modi di concepire le lotte sociali in relazione alle
dinamiche che si pongono da Europa ed America latina, questo Forum di
Mumbai utilizzò nelle attività sviluppate 13 lingue ufficiali
con le sue traduzioni corrispondenti (marathi, tamil, telugu, bengalese,
malayalam, coreano, bahasa, indones, tailandese, giapponese, inglese,
francese e spagnolo), ugualmente esporre come filosofia di lavoro le
attività Autogestite promosse un grande coinvolgimento delle
differenti organizzazioni partecipanti.
Anche e parallelamente al Foro ufficiale si sviluppò nella stessa
città il Forum Alternativo" Mumbai Resistence", in
questo Forum comunicarono approssimativamente 8-10.000 persone e le
riflessioni che lì si posero come i dibattiti realizzati furono
di una profondità e contenuti in molti casi più interessanti
che nello stesso Forum ufficiale, di qui sorse anche la necessità
urgente di riorientare il carattere del Forum Sociale Mondiale e fu
uno spazio di impegno chiaro nel lavoro per l'Autodeterminazione dei
Paesi.
L'assemblea dei movimenti sociali del FSM anche essa diede forma così
alle conclusioni che si formularono nelle differenti riunioni realizzate,
il manifesto che venne reso pubblico raccoglieva tra altre questioni
la difesa per il diritto di Autodeterminazione dei Paesi e concretizzò
una giornata di risposta mondiale contro la gerra e l'occupazione dell'Iraq.
2005:
La partecipazione in base ai dati dell'organizzazione fu quantificata
in 155.000 partecipanti di 135 Paesi, essendo Euskal Herria riconosciuta
a livello di iscrizione come tale, e dicono che si realizzarono 2.500
attività (media di 500 giornaliere), ripartite nei 11 assi tematici
esposti, si può dire che in Porto Alegre si visualizzò
uno sbarco di giovani nell'accampamento della gioventù e secondo
i dati offerti calcolarono in più di 30.000 i/le partecipanti.
Il V Foro in Porto Alegre modificò lo spazio fisico in relazione
ai tre precedenti realizzati in questa città, così il
recinto dell'Università Cattolica della Puc si trasferì
in un tentativo chiaro di copiare lo schema di Mumbai (biocostruzione)
ad uno spazio aperto e prefabbricato al margine della baia, il risultato
fu abbastanza negativo, peggiore infrastruttura, più dispersione
ed in molti casi condizioni deplorevoli per lo sviluppo del lavoro con
una certa normalità, la cosa più preoccupante è
stata la regressione generata in relazione ai contenuti, questo Forum
si è trasformato in una forma simile ad una grande fiera campionaria
o quello che è peggio in un mercatino gigante senza distinzioni
di ideologie siano esse reazionarie o no.
La manifestazione che abitualmente da inizio alle attività dei
Forum Sociali Mondiali anche in questa occasione subì un'importante
modificazione, non c'era in testa striscione (senza spiegazioni), e
si strumentalizzò in una gran marcia per la pace (qualche mezzo
locale parlava di 200.000).
Per noi, è evidente che si sta compiendo una regressione qualitativa
nelle dinamiche generali e contenuti da trattare, esiste poca implicazione
operaia e classista, le realtà indigene non sono affrontate con
l'attenzione di cui necessitano, mancano espressioni politiche latine
interessanti di centroamérica, Bolivia, Messico.., per contro
vi si da uno smisurato e preoccupante protagonismo al denominato movimento
pacifista.
Valutiamo con preoccupazione che il Foro Sociale Mondiale attraversi
un'importante crisi di identità, mantenuto da un'inflazione di
partecipazioni molto personalizzate che impossibilitano la concretizzazione
di proposte minime per fare fronte alle politiche neoliberiste, ai differenti
imperialismi e alla globalizzazione. Intuiamo che questa preoccupazione
non colpisce solo noi, prova di ciò è che il prossimo
anno 2.006 per la prima volta dal suo inizio non si avrà Forum
Sociale Mondiale e si riprenderanno le dinamiche continentali, e bisognerà
vedere se il prossimo dell'anno 2.007 previsto per essere realizzato
nel continente africano, riuscirà a concretizzarsi.
ATTIVITÀ DI LAB:
· Partecipazione ad un seminario internazionale" Il Movimento
Sindacale di fronte all'offensiva neoliberista nel mondo", (CTC-UNT-CTA-CUT-Cte.Sin.Clasista...).
· Partecipazione ad un incontro internazionale sindacale organizzato
dalla Federazione Sindacale Mondiale e con presenza di organizzazioni
affiliate ed amiche, animarono l'incontro differenti dirigenti del Segretariato
dello stesso FSM.
· Partecipazione a differenti attività organizzate dai
sindacati del Venezuela, Colombia, Argentina etc.
· Incontri con diversi dirigenti sindacali coi quali manteniamo
relazioni, scambiando materiali e le esperienze più recenti.
· Partecipazione insieme ad Iñaki Gil de San Vicente nel
seminario" Costituzione europea: di fronte all'Europa degli stati
ed il capitale, l'Europa sociale e dei Paesi", parteciparono 45
persone.
· Partecipazione insieme al resto di organizzazioni dell'I.A
alla conferenza
Processo di pace e negoziazione nel Paese Basco", parteciparono
approssimatamene 85 persone.
* Partecipazione insieme a tutta la delegazione dell'I.A a differenti
dinamiche di
manifestazioni, stand, distribuzione di materiale etc.
ALCUNI COMMENTI
· Si sono viste in Brasile critiche aperte alle politiche sociali
del governo di Lula, inoltre nella riunione che tenne il Presidente
brasiliano col Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale le
domande che gli rivolsero furono in tono abbastanza critico, sottolineando
l'intervento del prete e militante storico per i Diritti Umani Francois
Houtart che criticò apertamente la presenza di Lula nel Forum
Economico di Davos in Svizzera, il belga gli venne a dire: che non può
servire due" signori." Lula gli rispose che con la sua partecipazione
dal 2.003 sta aiutando a cambiare l'agenda di Davos.
Quello che se mi sembra evidente è che se esce acclamato, più
o meno, da due Forum antagonistici, qualcosa non va bene nelle politiche
sociali del governo del Brasile.
· Nell'incontro sindacale della FSM sorsero riflessioni interessanti:
- Più dell’ 80 percento della classe lavoratrice mondiale
non è affiliata a nessuna organizzazione sindacale.
- Grande retrocessione in Europa in relazione a diritti sociali conquistati
in precedenza (Germania, Francia, Spagna..).
- Crisi profonda del movimento sindacale.
- Necessità di rinnovare la Federazione Sindacale Mondiale, cercando
una maggiore partecipazione" criterio progressista."
- Sui differenti commenti che si trasferiscono intorno all'unificazione
di internazionali sindacali (CIOLS-CES), due domande a cui rispondere:
pretendono di fare una ONU sindacale?, in quel caso dovrebbero avere
capacità tutte le organizzazioni dalle più radicali fino
ai più riformisti passando per il resto. Per caso pretendono
di fare una internazionale di carattere restrittivo?, le due possibilità
non avrebbero viabilità per i postulati che difende il FSM.
- Necessità di potenziare una Federazione Sindacale Mondiale
combattiva ed aperta ad altre centrali, anche se implicate in altre
internazionali.
2.005-02-4