ESCALATION DI ZAPATERO CONTRO LA SINISTRA BASCADi Marco Santopadre
Alcuni ordigni sono esplosi questa notte presso la stazione ferroviaria di Barakaldo, in Biskaia (la provincia di Bilbao) provocando seri danni. Secondo la polizia, gli ordigni sarebbero stati collocati da alcuni giovani incappucciati che poi si sarebbero dati alla fuga. Intanto Arnaldo Otegi, dirigente del partito indipendentista basco di sinistra Batasuna, continua a rimanere in stato di isolamento nel carcere madrileno di Soto del Real dopo che mercoledì notte è stato arrestato dalle forze di sicurezza spagnole al termine di un interrogatorio durato ben 8 ore da parte dei giudici del Tribunale Speciale antiterrorismo, l’Audiencia Nacional. Arnaldo Otegi è stato arrestato con l’accusa di appartenere all’organizzazione clandestina ETA e specificamente per aver contribuito, in qualità di leader politico di Batasuna, al finanziamento di questa organizzazione attraverso la rete di bar e sedi sociali sparse in tutto il territorio basco. Otegi dovrà restare in prigione sino al pagamento di una cauzione di 400.000 euro, una somma spropositata per un leader politico che dal suo partito riceve uno stipendio di soli 900 euro al mese. E, in ogni caso, anche una volta a piede libero dovrà presentarsi regolarmente al giudice e non oltrepassare i confini dello Stato Spagnolo. Un dirigente di Batasuna, il basco “francese” Xabi Larralde, ha dichiarato durante una conferenza stampa organizzata oggi a Baiona che Batasuna non può pagare la cauzione perché il partito "non ha patrimoni". In queste ore però migliaia di cittadini baschi stanno versando denaro su un conto corrente bancario aperto da Batasuna proprio per far fronte alla cauzione che potrebbe essere pagata già nel pomeriggio di oggi. Ieri i giudici avevano emesso un mandato di cattura internazionale contro un altro ex deputato di Batasuna, Jon Salaberria, che però non si era presentato all’Audiencia Nacional ed è attualmente latitante. Per la sinistra indipendentista basca la mossa di Madrid è un colpo durissimo a quel dialogo con l'Eta che il governo socialista dice di voler aprire per porre fine al sanguinoso conflitto. Joseba Permach, a nome di Batasuna, in una conferenza stampa tenuta ieri a Donostia, ha detto che l'arresto di Otegi, deciso in realtà prima dell'autobomba dell'ETA dell’altro ieri, rappresenta “un colpo alle ansie di pace e democrazia del popolo basco”. L'arresto di Otegi conferma che “il Paese Basco si trova sottoposto ad un autentico stato di emergenza” che viola ogni principio democratico. Lo scrive oggi il quotidiano basco Gara, vicino alla sinistra indipendentista, in un editoriale nel quale avverte il premier Josè Luis Rodriguez Zapatero che tutti i suoi predecessori al governo sono caduti “in un modo o nell'altro come conseguenza del conflitto” in Euskadi. Il giornale critica l'arresto di Otegi, “leader di una formazione politica con un appoggio sociale molto importante” messo in prigione senza nessuna prova. Ieri migliaia di simpatizzanti di Batasuna sono scesi in piazza in diverse città concentrandosi davanti alle sedi del Partito Socialista, mentre tutta la sinistra basca ha dato appuntamento per una manifestazione a Bilbao per domani pomeriggio davanti alla sede centrale del partito socialista basco e per una manifestazione nazionale sempre a Bilbao sabato 4 giugno. Invece il ministro della giustizia, il socialista Juan Fernando Lopez Aguilar, ha affermato l’arresto di Otegi è “un altro passo” per “farla finita con l'ETA” ed ha chiesto “rispetto” per le decisioni della magistratura, definita “indipendente”. Il procuratore generale Candido Conde Pumpido ha lasciato intendere che la prigione per Otegi è una risposta all'attentato di mercoledì a Madrid. Naturalmente il Partito Popolare si e' detto soddisfatto per l'arresto di Otegi ma ha affermato che adesso la conseguenza logica è che sia messo fuorilegge anche il Partito Comunista delle Terre Basche (Ehak) che a suo dire sarebbe la copertura legale di Batasuna. Già mercoledì, dopo l’esplosione dell’autobomba in un quartiere di Madrid, si era notata una riduzione della conflittualità e della distanza tra PP e Zapatero. La nuova escalation contro Batasuna appare soprattutto una concessione al PP ed all'Associazione delle vittime del terrorismo (Avt) che per il 4 di giugno hanno convocato una manifestazione contro qualsiasi trattativa con quelli che definiscono “separatisti baschi”. Una manifestazione che potrebbe portare in piazza parecchie decine o centinaia di migliaia di esponenti dei movimenti più reazionari e nazionalisti spagnoli e che potrebbe mettere in seria difficoltà l’esecutivo socialista tacciato di “aver ceduto al terrorismo”. Un partito indipendentista basco attivo nelle province amministrate dalla Francia, Abertzaleen Batasuna (Ab), ha espresso "sostegno totale" ad Arnaldo Otegi. Anche il governo basco, retto dai partiti nazionalisti moderati, si e' detto sorpreso per la decisione di porre agli arresti Otegi, affermando che esiste il sospetto che sia stata “motivato da una ragione politica”. La portavoce dell'esecutivo di Juan Josè Ibarretxe, Miren Azkarate ha chiesto alle autorità spagnole di chiarire “con rapidità e senza lasciar adito a nessun dubbio, quali siano i motivi che hanno portato a mettere in prigione un significativo dirigente politico”. Critiche alla prigione per Otegi sono giunte da quasi tutto lo spettro politico, e la Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) ha detto che essa equivale ad “arrestare Gerry Adams”. Per il movimento sociale per il dialogo e l'accordo Elkarri “e' inammissibile che si mettano in prigione gli oppositori politici”. “L'arresto del leader del disciolto partito Batasuna servirà solo a far fare passi indietro allo sforzo di porre in marcia un processo di pace” nel Paese Basco, ha detto oggi il presidente del Sinn Fein Gerry Adams. Il leader repubblicano irlandese ha invitato le autorità di Madrid a “porre fine alle politiche di criminalizzazione ed esclusione già attuate da differenti esecutivi spagnoli e rivelatesi fallimentari”. “Apprendo con estrema preoccupazione e sconcerto dell'arresto del portavoce della Sinistra Indipendentista basca Arnaldo Otegi” E' quanto ha dichiarato Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi. “L'arresto del leader politico basco -continua Bulgarelli- rischia di minare alle fondamenta l'avvio di un processo di risoluzione negoziata del conflitto tra Spagna ed Euskal Herria chiesto a gran voce sia dal popolo basco che da quello spagnolo. E' quanto mai assurdo che proprio nel momento in cui si creano le condizioni minime per l'avvio di una trattativa che rimuova la violenza dallo scenario politico basco, la magistratura spagnola, su input dell'esecutivo socialista, ordini la detenzione del principale rappresentante di una delle parti in causa”. “L'incriminazione di Arnaldo Otegi e di altre decine di dirigenti della sinistra basca -aggiunge l'esponente dei Verdi- e' la conseguenza di un teorema politico che nulla ha a che fare con la giustizia e con lo stato di diritto. Un teorema secondo il quale chiunque abbia avuto o abbia responsabilità politiche di direzione del movimento indipendentista debba essere considerato automaticamente responsabile di reati di terrorismo”. Il conflitto che oppone il popolo basco agli Stati spagnolo e francese, che tanti lutti e sofferenze ha generato da entrambe le parti, e' un conflitto di natura politica che può essere disinnescato e risolto esclusivamente in forma politica, attraverso una trattativa e una negoziazione che non escluda nessuna delle parti. Mi auguro quindi che siano ascoltati i molteplici appelli per la liberazione immediata di Arnaldo Otegi come segno di buona volontà da parte di un governo Zapatero che, coraggiosamente, solo alcuni giorni fa aveva sollecitato e ottenuto un mandato delle Cortes di Madrid per avviare una trattativa per risolvere pacificamente il conflitto”. “E’ evidente -conclude
Bulgarelli- che le trattative si compiono tra 'nemici' e che per ottenere
un qualche risultato occorre che ognuna delle parti conceda qualcosa
agli avversari. Credo altresì che sia necessario abrogare quel
mostro giuridico che è la Legge sui Partiti e cominciare l'avvicinamento
ad Euskal Herria dei 720 prigionieri politici baschi dispersi in ogni
angolo dello Stato Spagnolo e dello Stato Francese (in aperta violazione
della stessa legge di Madrid). Ciò aiuterebbe non poco ad abbassare
la tensione e a permettere a tutte le forze in campo di fare un passo
indietro e sedersi finalmente attorno al tavolo del negoziato”. |