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INTERVISTA
"Il 18/98 può essere un precedente per l'Europa"
·María Luisa Daddabbo - Rete di Avvocati Democratici dell'Italia
Come integrante della Rete di
Avvocati Democratici dell'Italia, María Luisa Daddabbo fa notare
che processi come questo 18/98 possono supporre un precedente repressivo
in Europa. Questa celebre giurista italiana sottolinea l'importanza
della risposta sociale e ricorda che "il terrorismo suppone creare
terrore nella società, e ciò non è quello che succede
in questo caso."
Euskal Herria Watch raggruppa giuristi provenienti da differenti paesi
che seguono in modo molto diretto i processi aperti nell'Udienza Nazionale
contro organismi, mezzi di comunicazione o imprese di Euskal Herria.
Furono presenti al giudizio contro Jarrai, Haika e Segi, e seguiranno
da vicino le udienze del processoo 18/98. María Luisa Daddabbo,
avvocato italiano specializzata in diritto criminale e membro della
Rete di Avvocati Democratici e di Legale Team, parlò con GARA
il passato sabato in Durango.
Che cosa sa di questi processi
18/98+ e che cosa nota?
In Italia, come associazioni
di giuristi ed avvocati stiamo seguendo tutto quello che sta accadendo
in questi giudizi. Quello dei giovani risultò una specie di prova
generale. Dopo quella udienza, come associazione europea di avvocati
democratici concludiamo che questo tipo di giudizi è molto pericoloso,
perché diventa una interdizione della libertà di associazione,
di autoorganizzazione e di espressione. Una cosa che ci interessa come
avvocati democratici, in Italia ed in Europa, è l'utilizzo di
queste leggi e della legislazione antiterrorista per tagliare i diritti
civili e politici, per reprimere le attività pubbliche e la militanza
delle persone. Sono importanti perché suppongono una specie di
prova, di esperimento, che si sta sviluppando qui perché storicamente
l'attuazione dei movimenti sociali baschi è molto ampia e dinamica.
Crede allora che possa rappresentare
un precedente per altri processi in Europa?
Sì, può essere
un precedente affinché tribunali di altri paesi possano applicare
queste misure alle organizzazioni che contestano lo Stato, il Governo,
la sua politica sociale, economica.... Per quel motivo è importante
seguire questi processi e comunicare come osservatori internazionali,
per garantire anche, per quanto possibile, i diritti della difesa e
segnare da vicino quello che fanno i tribunali o la Procura.
Conosce qualche processo giudiziario
somigliante nel suo paese?
In Italia non esiste una Udienza
Nacional; è un tribunale speciale, ed io credo che quella sia
già una contraddizione con lo Stato di Diritto. Non può
esserci una differenziazione tra un tribunale ordinario ed altro speciale
per il motivo dei delitti giudicati o delle persone che sono accusate.
D'altra parte, in Italia si stanno celebrando anche ora giudizi politici
contro alcune organizzazioni, militanti di sindacati ed organismi, per
delitti qualificati come resistenza all'autorità o manifestazione
non autorizzata. Le nuove norme antiterroriste introdotte anche in Italia
facilitano condanne di 10 o 20 anni per cause come "associazione
criminale" legate, per esempio, a manifestazioni non autorizzate.
I giudizi si stanno sviluppando ora, e vedremo come si concludono.
La risposta sociale può
essere determinante?
È fondamentale, poiché
quella che segna la differenza di fronte ad un altro tipo di processi
è la solidarietà con la quale sono accusati da parte della
società civile e l'opinione pubblica. Con ciò rimane in
evidenza la motivazione sociale della loro attività politica,
e non si regge l'argomentazione dell'accusa. Il terrorismo, per la sua
propria definizione, suppone creare terrore nella società, e
ciò non è quello che succede in questi casi. -