SARA FERNÁNDEZ, VITTIMA ANNUNCIATA


by xxx Tuesday December 02, 2003 at 12:25 PM
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ennesima vittima della criminale politica carceraria del neofranchismo spagnolo


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30/11/03 |

Editoriale del quotidiano GARA

Sara Fernández, originaria di Irun è morta e Izaskun Urkijo, di Gasteiz, è rimasta gravemente ferita quando il veicolo nel quale viaggiavano verso la prigione di Valdemoro, per visitare rispettivamente i prigionieri politici baschi Iñaki Etxeberria ed Iker Zubia, è uscita di strada.

Sara Fernández diventa così la quattordicesima vittima, tra familiari ed amici di prigionieri, della politica di dispersione carceraria. La terza, di quest'anno, dopo Argi Iturralde ed Iñaki Balerdi, madre e fratello del carcerato Juan Karlos Balerdi, deceduti in febbraio mentre viaggiavano verso la prigione di Almeria. Il padre del prigioniero, Joxe, è rimasto gravemente ferito.

Proprio in seguito a questa tragedia, il Collettivo dei Prigionieri Baschi, il 4 e 5 ottobre scorsi ha, per la prima volta, intrapreso uno sciopero delle comunicazioni, così che, quel fine settimana, i loro parenti, invece di viaggiare verso le prigioni, potesse riunirsi a Lasarte-Oria, per un omaggio alla famiglia Balerdi e, contemporaneamente, denunciare la dispersione.

In occasione di quella manifestazione, il cui slogan era esplicito «Questo fine settimana non morirò in viaggio», Etxerat (l'associazione dei famigliari dei prigionieri politici) rese pubblici alcuni dati significativi: attualmente, i 700 prigionieri politici baschi sono dispersi in 86 prigioni di otto stati differenti, il che obbliga i loro parenti a percorrere settimanalmente, in totale, 809.000 chilometri, vale a dire, l'equivalente di venti giri al mondo. Circa 2.700 parenti ed amici di carcerati realizzano tutti i fine settimana viaggi di centinaia o migliaia di chilometri, per incontrare per soli quaranta minuti i loro cari. E lo fanno con qualunque condizione meteorologica e quasi sempre con poco tempo a disposizione.

In queste condizioni, non è vero, e chi lo afferma mente cinicamente, che Sara Fernández è morta vittima della "fatalità"; è morta in quello che sarebbe da considerare un "incidente premeditato", conseguenza inevitabile di una politica di dispersione che vuole punire non solo il detenuto, ma anche i suoi parenti. Sara Fernández è stata vittima, senza dubbio, della violenza esercitata da una delle parti implicate nel conflitto politico che sconvolge Euskal Herria. Anche se il Governo spagnolo e chi asseconda la sua politica non avranno il coraggio di rivendicarlo pubblicamente.

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