Transessualità e prigione
Inviato da: SalHaketa il 20 Dic 2005 - 02:57 PM
Varie transessuali femminili
sono da mesi prigioniere in moduli di uomini in C.P Villabona (Asturie).
Una di esse è da un mese e mezzo in Sciopero della Fame.
Scriviamo questa nota informativa
su richiesta di Mª Jesús Zavorra LAMAR, prigioniera transessuale
che dalla sua entrata in prigione, il passato mese di febbraio, si trova
reclusa in un modulo maschile del C.P di Villabona (Asturie).
Mª Jesús vuole denunciare che a dispetto della sua identità
ed apparenza, completamente femminili, il non avere cambiato ancora
"genere" della sua documentazione ufficiale, come il non avere
potuto realizzare un cambiamento chirurgico della sua genitalità,
la condannano ad una classificazione penitenziaria come "uomo"
che suppone un'intensificazione delle discriminazioni che soffre già
come prigioniera e come transessuale, come una "moltiplicazione"
della sua condanna giudiziaria, dato che sta compiendo in un modulo
penitenziario che non è quello che corrisponde alla sua identità
sessuale.
Insieme a Mª Jesús Zavorra, Fany SUÁREZ SILES, Elián
Paredes Vaca e Cindy CARBALLIDO BASTIDA sono le quattro prigioniere
transessuali del Modulo III, maschile, del C.P Villabona.
Per protestare per questa situazione, Fany SUAREZ iniziò alla
fine di ottobre passato uno Sciopero della Fame col quale vuole denunciare
la situazione in cui si trovano tanto lei, quanto le sue compagne transessuali.
Sono le stesse compagne quelle che ci hanno trasmesso la loro preoccupazione
per lo stato di salute di Fany che avrebbe perso abbastanza peso e si
sentirebbe abbastanza debole come risultato della sua protesta.
È anche specialmente doloroso il caso della stessa Mª Jesús
Zavorra che nel 1997, in un anteriore soggiorno in prigione, vinse giudiziariamente
il suo diritto ad essere trattata come una prigioniera ed essere reclusa
in un modulo di donne (Atto 519/97 del JVP delle Asturie). In più,
frutto della sua lotta individuale per il riconoscimento dei suoi diritti,
tanto ella come l'Associazione di transessuali della quale è
presidentessa "Sono come Sono" svolsero un importante ruolo
nell'approvazione delle circolari 0/2000 e 1/2001 della Direzione Generale
di Istituzioni Penitenziarie su "Entrate" di interni transessuali
che testualmente dicono:
Una volta realizzati gli esami medici pertinenti si procederà
indipendentemente all'entrata della persona nel centro o dipartimento
che corrisponda in funzione della sua identità sessuale apparente,
della sua documentazione ufficiale.
Il fatto che Mª Jesús, Fany, Elìan e Cindy si trovino
ancora in un modulo maschile non va solo contro questa circolare della
stessa DGIP, ma inoltre attenta contro il diritto che hanno ad essere
loro stesse a definire la loro identità sessuale.
Il fatto che una persona con apparenza esterna ed identità femminili
si trovi in moduli penitenziari maschili suppone una permanente violazione
di molti altri diritti riconosciuti dalla legislazione vigente al tempo
che suppone un rischio permanente per la sua integrità fisica
e psicologica: sono perquisite e controllate da funzionari maschili,
condividono la cella con carcerati maschili, sono donne all’aria
in moduli di uomini... È evidente che questa situazione si fa
ogni giorno più aggressiva per loro, e temiamo che, come già
succedesse nel 1997 con Mª Jesús, l'incremento di questa
tensione possa arrivare a generare situazioni di autolesionismo e/o
tentativo di suicidio. La stessa Mª Jesús ci ha trasmesso
la sua intenzione di iniziare uno Sciopero della Fame agli inizi del
prossimo anno se la sua situazione attuale non sarà risolta.
È per tutto questo che trasmettiamo la denuncia di Mª Jesús
e delle sue compagne e facciamo nostre le loro domande al JVP delle
Asturie ed alla Direzione Gral. di II.PP: chiedono di essere trasferite
a un modulo di donne e/o avere un compimento o trattamento alternativo
fuori della prigione. Consideriamo che la prigione è uno spazio
di dominazione patriarcale nel quale le donne, l@s transessuali, l@s
omosessuali ed altre identità che non sono quelle di un tipo
concreto di "mascolinità maschilista", soffrono una
discriminazione "maggiorata" che attenta ai diritti delle
persone, utilizzando la prigione come orchestra che potenzia la dominazione
sessista del patriarcato nella nostra società. È per ciò
che rendiamo pubblica la denuncia di Mª Jesús, nel suo nome
e quello delle sue compagne, ed esigiamo il compimento di tutti i loro
diritti come persone e come transessuali femminie tanto dentro come
fuori di prigione. E fermo ciò, esigiamo la loro immediata uscita
dai moduli maschili.
A Bilbao, 20 dicembre di 2005
SalHaketa Bizkaia
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