Gara > Idatzia > Euskal Herria 2006-06-26 Tre mesi di cessate il fuoco permanente di ETA Un detenuto ogni tre giorni, un atto politico proibito ogni cinque ed un incidente di traffico per la dispersione ogni nove. Questi sono alcuni dei dati del bilancio repressivo dei tre mesi trascorsi dall'inizio del cessate il fuoco permanente di ETA. In questo tempo si sono prodotti 35 arresti, di essi 21 in regime di isolamento, e tredici sono finiti in prigione. Altri 23 sono stati citati all'Udienza Nazionale, uno di essi, Arnaldo Otegi, due volte, e si sono vietati 20 atti politici. E, in quanto alla politica carceraria, si è ampliata la condanna a cinque carcerati baschi. IRUÑEA Detenzioni e prigione Appena erano passati tre giorni dal cessate il fuoco di ETA quando
l'Ertzaintza fermò ed isolò Dani Yaniz, poi libero, e
Koldo Danborenea, in prigione, per alcuni fatti dell'anno 2004. Sono
seguite altre quattro retate: quella che implicò l'arresto di
Ibon Meñika e poi di Sandra Barrenetxea da parte della Guardia
Civil in maggio; quella realizzata dalla Polizia francese con la cattura
di Jon Oihenart, Ainara Goñi e Beñat Trounday lo stesso
mese; quella che mandò in prigione Zigor Merodio e Kizkitza Gil
de San Vicente dal primo giorno di giugno; e quella della passata settimana
che sfociò nell'isolamento di quattordici baschi. Politica penitenziaria La riforma legale intrapresa per mantenere i carcerati politici baschi
in prigione dopo aver scontato integralmente le loro condanne ebbe come
prime vittime Unai Parot ed Iñaki de Juana. Ma è stato
dopo il 24-m quando si è applicata con maggiore profusione. Joxe
Inazio Gaztañaga, Txomin Troitinño, Joseba Artola, Jesús
Bollada e Patxi Gómez hanno subito l'applicazione di queste formule
di doppie condanne che avvicinano a tutta la vita la reclusione. Estradizioni e consegne La nuova situazione non ha modificato nemmeno la collaborazione repressiva
tra stati. Dopo una lunghissima lite, i tribunali messicani diedero
il visto all'estradizione dei sei baschi carcerati il passato 7 di aprile,
appena due settimane dopo il cessate il fuoco. Madrid aveva opzione
di non eseguire la misura, ma lo fece. Il 18 maggio arrivavano a Barajas
in un aeroplano militare, e di lì, in prigione. Citazioni giudiziali Senza arrivare ad essere fermati, almeno altri 23 cittadini baschi
sono dovuti passare per l'Udienza Nazionale. Uno molto conosciuto, il
portavoce di Batasuna, Arnaldo Otegi, l'ha fatto due volte: la prima,
appena una settimana dopo l'annuncio del cessate il fuoco, fu inviato
a Soto del Real fino a che pagò una cauzione di 250.000 euro;
la seconda, percorse la strada con altri sette mahaikides che si accusava
di partecipare ad una conferenza stampa. Questa volta ebbero solo misure
cautelative contro Joseba Permach. Divieto ad atti politici Pochi sono stati gli atti della sinistra indipendentista basca che si sono liberati dalla fustigazione. In questo hanno gareggiato giudici e responsabili polizieschi. Grande-Marlaska vietò il 5 di aprile un atto convocato da Batasuna nel Kursaal, ordinò alla Polizia di impedire una conferenza stampa di Batasuna in Iruñea, proibì una manifestazione dei firmatari dell'Accordo Democratico di Base nella capitale navarrese, e proscrive anche oggi la conferenz<a di Arnaldo Otegi prevista in Barcellona; Javier Balza, consigliere dell’Interno di Lakua, proibì vari concentramenti di Segi e fece che l'Ertzaintza irrompesse in assemblee della sinistra indipendentista basca in Ordizia, Villabona o Getaria; e Vicente Ripa, delegato del Governo spagnolo in Nafarroa, vietò tre atti di Aberri Eguna, Iruñea, Irurtzun e Lizarra, ed un altro di Udalbiltza in questa ultima città. Anche poliziotti locali si sono lanciati su questa strada; in Gasteiz, per esempio, espulsero da un plenum simpatizzanti di Gasteiz Izan, e tentarono di impedire una conferenza stampa di Segi. E si è chiusa una herriko taverna: quella di Zamudio. Cariche poliziesche Il cessate il fuoco di ETA non è servito neppure per ritirare dalle strade basche le immagini di manganelli e proiettili di gomma. L'Ertzaintza dissolse così una manifestazione di Segi in Gasteiz il 19 di marzo, ed un'altra nel campus di Ibaeta il 2 giugno. Inoltre, due giovani di Irún denunciarono che furono minacciati con pistole alla testa per aver tentato di collocare uno striscione di questa organizzazione giovanile. Ed in Iruñea, la Polizia spagnola prese il centro della città per impedire il concentramento di giovani indipendentisti baschi il 26 di maggio. Il 18/98 prosegue Il maxiprocesso politico prosegue il suo corso senza novità. Nel caso del 18/98 sono già sette mesi di dissanguamento economico ed umano. Davanti a ciò, gli imputati hanno deciso di alzare la voce con due "presidi" davanti all'Udienza Nazionale. Controlli polizieschi Il loro numero è cresciuto sostanzialmente dal 24-m. Askatasuna
indicò due mesi dopo che ne aveva scoperti già più
di 200. Questa pratica si accanì specialmente nella manifestazione
del 1 di aprile in Bilbo e quella del sabato in Baiona. E raggiunse
perfino, in forma chiaramente illegale, parlamentari eletti come Ane
Auzmendi, di Ezker Abertzalea, che ha presentato una denuncia per ciò.
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