SOSPESO IL CONCERTO DI FERMIN MUGURUZA E MANU CHAO PREVISTO PER GIOVEDÌ A MURCIA


Le critiche dell’Associazione Vittime del Terrorismo (AVT) provocano la sospensione in due giorni del secondo concerto del loro tour congiunto

GARA

MURCIA

I promotori del concerto che Manu Chao e Fermín Muguruza avrebbero dovuto tenere giovedì prossimo, a Murcia, hanno ieri deciso di sospendere l’evento, giustificandosi con il fatto che l’esibizione del musicista basco «ferisce la sensibilità di non poche
persone». L’organizzazione afferma di «aver tentato fino all’ultimo di fare sì che Manu Chao venisse a Murcia senza Fermín Muguruza, ma il rifiuto di Chao di esibirsi senza il musicista basco non ci dà altra opzione che la sospensione».

Così, il tour Jai-alai Katumbi Express che stanno realizzando Chao e Muguruza e che li ha portati ad esibirsi con grande successo a Baiona, Iruñea e Madrid, fra le altre città, vede sospeso il suo secondo concerto in due giorni. Entrambe le
sospensioni sono motivate dalle critiche che la AVT ha realizzato rispetto allo spettacolo che i musicisti stavano per realizzare oggi a Malaga. La AVT ha dichiarato, riguardo al concerto nel capoluogo Andaluso, che Muguruza «è un militante dichiarato di
Batasuna e ciò calpesta la dignità di una vittima del terrorismo».
Nonostante queste cancellazioni, è previsto che Manu Chao e Fermín Muguruza completino il tour Jai-alai Katumbi Express sabato prossimo, a Rubí, nel municipio di Barcellona. Questo ha assicurato, ieri, un responsabile del comune, che ha dichiarato che non sospenderà il concerto che i due musicisti devono tenere sabato in quella località e ha assicurato che «ci saranno modifiche al programma solo se Manu Chao lo desiderasse».

Chao e Muguruza si sono esibiti sette mesi fa nella sala Moloko di Murcia, senza che si accendesse alcun tipo di polemica.

I due musicisti prevedono di diffondere oggi un comunicato congiunto, nel quale spiegheranno la loro posizione rispetto a questi avvenimenti.



editoriale del quotidiano GARA del 02.09.2003

CACCIA ALLE STREGHE INDIPENDENTISTE DI SINISTRA

A migliaia di cittadini andalusi e di Murcia è stato impedito di assistere ad un concerto che, in tutta Europa, ha avuto una grande accoglienza da parte del pubblico e della critica. Dal 1° febbraio, Jai-alai Katumba Express ha fatto saltare , ballare, cantare e godere centinaia di migliaia di persone dall’Olanda (50.000 in un solo concerto) fino a Tenerife (300.000 al Son Latino, nell’ultimo fine settimana), dai Mondiali di Atletica di Parafi fino a Iruñea.

Ma i concerti di malaga e Murcia sono stati sospesi.

Non perché non ci fosse chi avrebbe voluto andarci, a Murcia si erano già venduti quattromila biglietti, ma perché insieme a Manu Chao sale sul palco Fermín Muguruza, un cantante indipendentista e di sinistra, che ha sempre reso pubblico il suo impegno. L’Associazione delle Vittime del terrorismo ha innalzato i suoi lamenti al cielo perché lo spettacolo di Malaga avrebbe avuto luogo nel polisportivo Martín Carena, consigliere comunale del PP ucciso da ETA ed il consigliere addetto alle feste di murcia ha poi annunciato che non avrebbe permesso che Fermín Muguruza si esibisse in alcuna struttura municipale.

Non è la prima volta che l’ideologia di un artista o i testi di un gruppo sono motivo di crociate contro di essi. Il pubblico di gruppi baschi come Soziedad Alkoholika e Su Ta Gar ha già subito la cancellazione di spettacoli, dopo che determinati mezzi di comunicazione avevano orchestrato campagne per demonizzarli come «terroristi» e «filoetarra».

Municipi baschi governati da PP e PSOE e qualcuno dal Partito Nazionalista Basco (PNV) impediscono a bambini e bambine delle loro località di assistere alle esibizioni del gruppo di pagliacci “Takolo, Pirritx eta Porrotx” perché una delle sue componenti era consigliera comunale di Batasuna.

Questa persecuzione contro musicisti, pagliacci ed artisti, questa riedizione della Caccia alle Streghe di McCarthy e della tanto spagnola Santa Inquisizione di Torquemada, dispone della compiacenza dei portavoce del cosiddetto «costituzionalismo».

La sospensione dei concerti di malaga e Murcia non è solo un’aggressione contro Manu Chao e Fermín Muguruza, ma è un insulto all’intelligenza delle migliaia di persone che avevano liberamente deciso di assistere a questi spettacoli, senza assolutamente ignorare chi sarebbe salito sul palco.

Coloro che chiamano sé stessi «tolleranti» e «democratici» hanno l’abitudine, ogni tanto, di correggersi, tagliando le corde di una chitarra, staccando un microfono o rubando il naso rosso ad un pagliaccio. Non cercano di impedire che l’artista dica ciò che pensa, ma che continui a pensare.