Proposta di piattaforma per una soluzione politica in Euskal Herria
Il contenzioso tra Paesi Baschi Spagna e Francia si basa su una violazione dei diritti democratici e politici. Il conflitto che assume anche forme violente continua ad essere irrisolto per la mancanza di un dialogo aperto senza condizioni tra tutti i soggetti politici coinvolti.
Gli
attacchi alla libertà di associazione, espressione, riunione, la violazione dei
diritti umani sono la manifestazione cruenta di un conflitto che ha cause storiche e politiche.
Nel
1998 l’accordo denominato Lizarra-Garazi, che aveva visto l’adesione della
maggioranza della forze politiche sociali e sindacali presenti nelle province
basche della CAV mentre in quella Navarra
e nelle province di Iparralde era minoritaria, aveva posto le basi per una
soluzione democratica. In esso si riconosceva la pluralità della società basca
e di conseguenza la necessità di coinvolgere tutte le espressioni politiche
presenti per trovare una soluzione al conflitto.
Il
fallimento di quella esperienza, non può modificare l’obiettivo che essa
esprimeva, la necessità del riconoscimento di un ambito di decisione, la
società basca, nella quale i cittadini e le cittadine in modo diretto e
attraverso le proprie forme organizzative potessero decidere sul proprio futuro
sociale politico ed economico. Le diverse iniziative tendenti a ricercare una
soluzione politica al conflitto che si sono realizzate in questi mesi, hanno
dovuto prendere atto di una soluzione politica cristallizzata.
Le
notizie di queste settimane che riferiscono di violenze siano esse da parte
della organizzazione armata basca ETA sia da parte dello Stato Spagnolo e Francese,
dimostrano l’urgenza di un coinvolgimento delle diverse realtà politiche e
sociali che chiedono a gran voce di intraprendere il cammino per un altro mondo
possibile caratterizzato dalla solidarietà, dalla giustizia sociale, dal
riconoscimento e rispetto dei diritti umani, individuali e collettivi, e
culturali, e dal primato della politica sull’economia. E’ innegabile che il
conflitto basco, spagnolo-francese, si mostra sempre più come un laboratorio
della conflittualità politico sociale in Europa, e che, come tale, va tenuto in
considerazione.
E’
per questi motivi che riteniamo importante un percorso politico che denunci la
situazione di mancanza di democrazia nel Paese Basco e che si ponga come
obiettivo il ripristino delle più elementari forme di diritto che, a partire
dall’ultimo atto perpetrato dallo Stato Spagnolo come la chiusura dell’unico
quotidiano scritto interamente in lingua basca, sono disattese da chi invece
dovrebbe garantirle.
Questa
piattaforma che si rivolge alla società civile e politica si basa su quattro
capisaldi che riteniamo imprescindibili per riaprire spiragli di dialogo:
Crediamo
che sottoscrivere questa piattaforma sia fare un gesto concreto per la pace nel
Paese Basco; auspichiamo che questa piattaforma possa essere ampliata grazie ad
altri contributi e che sia sottoscritta da ampi settori della società politica
e civile italiana affinché possa giungere allo Stato Spagnolo e al Popolo Basco
il desiderio che tutti noi abbiamo di un mondo diverso, più solidale, più
giusto e più equo nel rispetto delle culture dei Popoli
Piattaforma proposta dalla “Rete Plurale di Informazione per
la Democrazia nel Paese Basco”
Bologna 10 Marzo 2003