Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 107.
Una nuova vittoria popolare nelle urne
Il 13 giungo, anche in Euskal Herria, si sono svolte le elezioni per
il Parlamento Europeo. Queste elezioni, in nessuna delle precedenti
occasioni, avevano destato troppo interesse, dato che la cittadinanza
non riesce a vedere la relazione fra i suoi interessi ed il Parlamento
Europeo. Questa volta, il disinteresse è stato molto superiore
e ha avuto la sua espressione in un’elevatissima astensione,
vicina al 60%.
La peculiarità della campagna elettorale in Euskal Herria
In Euskal Herria, la campagna e la giornata elettorali, hanno avuto
un significato diverso. Il Governo socialista, recentemente inaugurato,
ha avuto fra le mani l’opportunità di segnare le distanze
rispetto all’estrema destra del Partido Popular. Il nuovo Governo
ha sprecato l’opportunità. Facendo ricorso alla Legge
sui Partiti ed utilizzando un apparato di Giustizia completamente
politicizzato e sottomesso all’Esecutivo, è tornato a
mettere fuori legge la lista che raccoglieva la sensibilità
della sinistra indipendentista. Si dà la circostanza che la
stessa lista presenta lo stesso programma nello Stato francese e lì
non è stata messa fuori legge.
Herritarren Zerrenda (La Lista del popolo), non intendeva soppiantare
alcun partito politico. Era una formazione congiunturale, costituita
per queste elezioni e che raccoglieva la sensibilità di sinistra
e favorevole all’autodeterminazione di un ampio spettro sociale
basco. Le sue coincidenze ideologiche con Batasuna, messa fuori legge,
erano evidenti, poiché questo ampio settore sociale condivide
tali sensibilità. Nessuna coincidenza organica ha potuto essere
provata o dimostrata.
Una volta che il Governo ha sollecitato l’Avvocatura dello Stato
affinché presentasse ricorso contro la lista di HZ, la sua
messa fuori legge era questione di giorni. Nonostante tutto, HZ ha
accettato la sfida e ha affrontato una campagna elettorale dalle connotazioni
molto speciali:
Dimostrare al popolo basco, al Governo spagnolo ed al mondo che la
sinistra indipendentista continua ad essere viva.
Dimostrare che non si può uccidere politicamente e per decreto
tutto un settore sociale, impegnato ad essere un soggetto politico.
La sfida era ambiziosa. Bisognava realizzare una campagna con un margine
di tempo molto ristretto (il Tribunale Costituzionale ha deciso la
definitiva messa fuori legge il giorno stesso nel quale la campagna
elettorale iniziava, per ridurre il margine di manovra di HZ).Non
si disponeva di spazi per la propaganda, né di risorse economiche,
riservati solo alle liste legali. Come nelle due precedenti occasioni,
le manifestazioni di campagna elettorale erano illegali e chi vi partecipava
si esponeva a prevedibili misure repressive.
Campagna elettorale nonostante tutto
I quindici giorni di campagna elettorale hanno permesso di eseguire
una radiografia precisa dei diversi agenti sociali.
Partiti ed organismi sociali baschi
Prendono posizione contro la messa fuori legge: il Presidente del
Governo Autonomo Basco, Ibarretxe, ha esortato a votare la lista che
meriti la fiducia di ciascuna persona, compresa HZ (28 maggio). "Il
PSOE continua ad essere prigioniero del Patto Antiterrorista"
(Partito Nazionalista Basco); "il PSOE continua con la politica
più dura del PP" (Eusko Alkartasuna); "Questo evidenzia
che il PSOE agisce come il PP" (Izquierda Unida); "la misura
rende evidente la mancanza di democrazia ed il carattere totalitario
dello Stato spagnolo" (Acción Nacionalista Vasca); "i
partiti democratici possono presentare una protesta congiunta contro
questa decisione" (Aralar); "il cambiamento di Governo in
Spagna non ha portato la necessaria rigenerazione politica" (Sindacato
ELA). "La sinistra indipendentista prende nota della misura;
se cercano la guerra, ci avranno di fronte; se cercano una soluzione,
che contino su di noi" (Batasuna).
Alcune azioni di protesta: Aralar tiene una conferenza stampa per
fare notare che diversi dei suoi attuali candidati,, in passato sono
stati candidati anche in liste oggi messe fuori legge (26 maggio).
Elkarri, ha riunito a Donostia 50 persone che hanno tenuto un concentramento
di protesta contro la messa fuori legge (26 maggio).
I sindacati ESK, LAB, STEE-EILAS, EHNE e HIRU prendono apertamente
posizione in difesa dei diritti della lista messa fuori legge (4giugno).
Dall’esterno di Euskal Herria
PP e PSOE si congratulano per la messa fuori legge. Bisogna evidenziare
alcune voci discordanti: Miguel Buen, segretario generale del Partito
Socialista di Gipuzkoa, considera "indispensabile la partecipazione
di tutti, dal PP alla sinistra favorevole alla sovranità"
(25 maggio).
Vi sono anche espressioni di internazionalismo solidale per le quali
desideriamo esprimere gratitudine:
Corriente Roja, di Izquierda Unida, considera un gravissimo attentato
l’azione di Zapatero. Una rappresentanza di questa corrente
si è recata a Bilbao per partecipare alla manifestazione di
massa del 29 maggio: "Siamo venuti per compiere un esercizio
di solidarietà con il popolo basco e, in particolare, con la
sinistra indipendentista, davanti all’ennesimosopruso".
Anche Izquierda Castellana è venuta a Bilbao e, la sua storica
rappresentante, Doris Benegas, ha preso la parola al raduno che ha
chiuso il corteo: "Avete fra voi molti Castigliani, che oggi
marciano con voi, perché sono parte del vostro popolo. Non
smettete di resistere, perché la vostra lotta è la nostra"
(Doris Benegas, 29 maggio)
La Asamblea de jóvenes de Vilanova (Països Catalans) indice
una manifestazione contro la messa fuori legge.
Il Movimiento Patriótico Manuel Rodríguez, del Cile,
invia un messaggio di appoggio solidale.
La Lista messa fuori legge
Mobilitazioni popolari in molti paesi e città di Euskal Herria.
Il 29 maggio, si svolge a Bilbao una grandissima manifestazione di
appoggio a HZ; numerose presenze e notevoli assenze, fra le quali
quella del sindacato ELA.
I rappresentanti di HZ, che nello Stato francese è legale,
tengono una conferenza stampa a Baiona (24 maggio), per denunciare
l’atteggiamento intollerante dello Stato spagnolo; presentano
la lista a Parigi, senza alcun problema (26 maggio).
HZ convoca tutti i soggetti politici, sociali e sindacali per analizzare
la situazione in un’assemblea generale, da svolgersi il 28 maggio;
conosciuta la decisione del Tribunale Costituzionale, considera che
si sia consumato uno sproposito ed annuncia che parteciperà
alle elezioni, con la stessa lista, in tutta Euskal Herria.
Propone azioni per superare l’esclusone e chiede di incontrare
i presidenti di Navarra e di Euskadi; i partiti baschi eludono l’assunzione
degli impegni proposti ed i Presidenti delle due Comunità Autonome
rifiutano di riunirsi con chi è stato messo fuori legge. HZ
denuncia che PNV, IU ed Aralar boicottano la ricerca di una risposta
concordata (3 giugno).
La Torre Eiffel di Parigi, è testimone di una manifestazione
di denuncia contro la messa fuori legge, della quale sono state protagoniste
70 persone che hanno occupato il monmento: presenza di bandiere basche
e di un grande striscione che chiedeva "Liberté"
(5 giugno).
Simultaneamente ed operando in clandestinità, migliaia di persone
lavorano affinché in ogni casa giungano le schede per il voto
messe fuori legge.
Un riconoscimento speciale per l’impegno internazionalista di
Nós- Unidad Popular
Questa formazione politica galiziana compie un balzo internazionalista
di grande coerenza: accetta che 3.000 persone, agendo con le credenziali
di questa formazione, siano presenti come rappresentanti di lista
nei seggi di tutta Euskal Herria. Questo impegno esemplare garantisce
il conteggio dei voti, fornendo una copertura legale.
In queste condizioni, assolutamente antidemocratiche, si svolgono
le elezioni e 120.000 persone danno il loro voto all’unica lista
nazionale. Ma degli incidenti del 13 maggio e dei risultati, parleremo
nel prossimo Bollettino.