Indipendenza e Socialismo
EUSKAL HERRIA
PASSO DOPO PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA
Nº 111
Reclamando ciò che ci appartiene. No all'apartheid
Durante i mesi estivi, l'attività istituzionale è diminuita,
ma la mobilitazione popolare è rimasta molto attiva, un modo
di fare politica che continua ad essere uno dei tratti che definiscono
la sinistra indipendentista.
Durante l'estate, sono state molte le manifestazioni che hanno rivendicato
la restituzione dei posti nelle istituzioni che sono stati rubati
alla sinistra indipendentista dopo le elezioni municipali del 2003.
Nel corso di queste manifestazioni è stata denunciata l'azione
delle altre formazioni politiche; la messa fuori legge è stata
promossa dal Partido Popular e dal PSOE, ma sono molti i partiti che
hanno approfittato della messa fuori legge della sinistra indipendentista,
forze che hanno una rappresentanza maggiore di quella loro assegnata
dalle urne.
La sinistra indipendentista, fin dal primo momento, ha denunciato
questo furto di posti istituzionali e ha esercitato una pressione
continua; come conseguenza di questa pressione popolare, ai primi
di luglio, si è verificata un'iniziativa importante: un noto
rappresentante del Partito Nazionalista Basco (PNV) occupa indebitamente
il posto di sindaco di un piccolo paese e l'8 luglio ha proposto che
tre degli attuali consiglieri comunali del suo partito rinuncino ai
loro posti affinché questi siano occupati da coloro che erano
stati eletti e non avevano potuto accedere al loro incarico per essere
stati messi fuori legge.
L'iniziativa è stata accolta molto bene da gran parte della
società e da coloro che sono stati messi fuori legge; questi
ultimi, hanno tenuto una conferenza stampa a Lizartza, il loro paese,
il 10 luglio e hanno reclamato che questa stessa soluzione sia applicata
in tutti gli altri municipi di Euskal Herria. L'iniziativa, purtroppo,
non ha avuto successo: il Delegato del Governo (carica simile a quella
del Prefetto, in Italia, N.d.T.) nel Paese Basco aveva già
annunciato che l'avrebbe impugnata e, ciò che è peggio,
la direzione del PNV ha revocato l'iniziativa di Lizartza e sconfessato
il suo promotore.
Questa è stata la scintilla che ha provocato un'acutizzazione
della sensibilità popolare ed una moltiplicazione delle denunce
contro l' apartheid: il 12 luglio, i membri della lista AuB, messa
fuori legge, hanno denunciato apertamente il PNV "Questo partito
ha la chiave per mettere fine alla situazione di apartheid politico
ma non vuole compiere alcun passo pratico in questa direzione. Questo
partito si sente molto comodo, perché ha ottenuto di neutralizzare
l'opposizione. Si sta facendo un grave danno alla democrazia, dato
che non si rispetta il risultato delle urne".
Il 13 luglio, è Batasuna a replicare al PNV: "Non può
dire di essere contrario alla Legge che ci mette fuori legge e poi
incaricarsi di applicare la Legge che dice di respingere. Ci hanno
imposto una situazione antidemocratica e tocca a noi superarla".
Il 15 luglio, una rappresentanza di consiglieri di Batasuna, messa
fuori legge, manifesta davanti alla sede del partito Nazionalista
Basco, a Bilbao, per denunciare la sua mancanza di volontà
politica: "Il PNV preferisce continuare ad essere compartecipe
dell'apartheid. La decisione che ha assunto per invalidare l'iniziativa
di Lizartza è gravissima."
Il 16 luglio, una rappresentanza delle Piattaforme Elettorali messe
fuori legge, tiene tiene una conferenza stampa a Donosti e chiede
ai partiti "beneficiati" di restituire i posti che non spettano
loro: "A Lizartza si è dimostrato che, quando c'è
la volontà politica, si può trovare una soluzione".
Il 24 luglio, quindici persone che avrebbero dovuto essere i sindaci
delle loro rispettive località, tengono una conferenza stampa
e chiedono la dimissione dei quindici sindaci che stanno occupando
posti che non spettano loro.
il 26 luglio, la sinistra indipendentista avverte che denuncerà
l'apartheid in una manifestazione istituzionale che si celebrerà
a Bilbao, per celebrare "25 anni di democrazia"; in questo
stesso giorno, nell'ambito delle fiestas di Ordicia, decine di persone
si concentrano nella Piazza del Municipio per denunciare l'apartheid.
Il 27 luglio, al Palazzo Euskalduna di Bilbao si svolge la manifestazione
istituzionale di cui sopra: rappresentanti istituzionali eletti messi
fuori legge si presentano nel salone della cerimonia ed esprimono,
con degli striscioni, il grave deficit dei "25 anni di democrazia"
spagnola; uno di loro accede alla tribuna degli oratori e si colloca
davanti al Deputato Generale con un cartello su quale si legge "No
all'apartheid. Autodeterminazione".
Il 28 luglio, il Tribunale Superiore di Giustizia del paese Basco,
commina multe ad un Parlamentare ed a tre ex consiglieri della sinistra
indipendentista per avere manifestato pubblicamente contro la messa
fuori legge durante la cerimonia di insediamento dei consigli municipali
(14 giugno 2003).
Il 29 luglio, coloro che sono stati messi fuori legge si recano al
municipio di Lekeitio per denunciare l'apartheid al quale sono sottoposti;
i consiglieri del PNV, con il sindaco in testa, abbandonano l'aula
consiliare. Nello stesso giorno, la piattaforma messa fuori legge
ad Oiartzun, tiene una conferenza stampa: denuncia l'attuale composizione
del municipio ed il suo atteggiamento, per avere censurato tre manifestazioni
di carattere festivo in relazione con il problema della messa fuori
legge. .
Il 30 luglio, Batasuna tiene una conferenza stampa ed esige le dimissioni
di 417 consiglieri che occupano illegittimamente posti che non spettano
loro, Nello stesso giorno, 15 persone partecipano alla riunione del
consiglio comunale di Getxo per sostenere le mozioni che avevano presentato
come consiglieri eletti democraticamente; espongono cartelli e sono
espulsi dall'
aula. Il 4 agosto, la protesta contro l'apartheid ha accompagnato
le autorità che si recavano in chiesa alla vigilia delle fiestas
cittadine. Il 6 agosto, membri della piattaforma Gasteiz Izan, messa
fuori legge, si recano in Municipio, dove il Consiglio stava celebrando
una manifestazione ufficiale: denunciano con slogan e con un cacerolazo
la loro condizione di illegalizzati.
12 agosto: nei giorni che precedono le fiestas di Bilbao, la città
appare tappezzata con manifesti di denuncia, i rappresentanti dei
partiti beneficiati dall'apartheid sono raffigurati su manifesti con
sembianze di "avvoltoi". Il sindaco, del PNV, molto irritato
per i manifesti, ordina che siano strappati e l'ordine è eseguito
in presenza (massiccia) delle forze di polizia, per proteggere gli
operatori della nettezza urbana incaricati di rimuovere i manifesti.
I rappresentanti della piattaforma Herria Aurrera, messa fuori legge,
annunciano che saranno presenti a tutte le celebrazioni festive in
qualità di rappresentanti eletti nelle istituzioni e così
sarà. 13 agosto: coloro che sono stati messi fuori legge tengono
una conferenza stampa, ad Iruñea e tornano a chiedere ai consiglieri
ladri di dimettersi; esiste un meccanismo possibile, ma ciò
che manca è la volontà. 16 agosto: un grande manifesto
è collocato a Gernika, in occasione delle fiestas; il testo
denuncia il PNV come svergognato e ladro, dato che accetta l'apartheid
imposto alla seconda forza politica per numero di voti ottenuti. Ad
Ondarroa i manifesti di denuncia hanno circondato il sindaco mentre
assisteva ad una cerimonia ufficiale, durante le fiestas di la Alameda.
Ad Arexabaleta, 50 persone si sono concentrate al momento d'inizio
delle fiestas e, nel pomeriggio, hanno tenuto una manifestazione.
A Bilbao, alcuni giovani si sono mostrati con cartelli di denuncia
mentre il sindaco partecipava ad una cerimonia festiva e sembrava
molto rilassato: a quel punto, gli sono saltati i nervi e si è
scagliato contro la pacifica protesta. A Donostia, gli slogan contro
l'apartheid hanno accompagnato la comitiva ufficiale, mentre si recava
alla cerimonia della Salve, in occasione delle fiestas. Anche a Burlata
sono stati molti i manifesti di denuncia al momento d'inizio delle
fiestas; in seguito, è stata anche organizzata una manifestazione.