Indipendenza e Socialismo
La Proposta de un nuovo Statuto Basco ha scatenato una vera tempesta politica. Nel Bollettino n° 85 abbiamo già analizzato le strategie che aveva adottato ciascuna forza politica. Oggi daremo conto dei movimenti in corso, dato che tutti i soggetti stanno muovendo le loro pedine. Tutti prendono posizione secondo la linea che avevamo segnalato.
Partido Popular (PP) Il 24 ottobre, il Governo fa una "dichiarazione di guerra":
"Adotterà le iniziative giuridiche e politiche che riterrà
necessarie per garantire l’ordine costituzionale e statutario".
fa appello a tutta la società spagnola affinché partecipi
attivamente a questa crociata, poiché il progetto "legittima
il terrorismo di ETA, è contrario alla Costituzione ed allo
Statuto, è incompatibile con l’ambito dell’Unione
Europea, esclude gran parte della società basca, porta la stessa
verso l’isolamento, l’impoverimento, l’abisso"
Partido Socialista Obrero Español (PSOE) 24 ottobre. Il Governo ed il PSOE si incontrano d’urgenza,
ritenendo di trovarsi di fronte ad un’emergenza nazionale. Il
giorno seguente è il segretario generale di questo partito
ad annunciare il suo impegno in questa crociata: "Condivideremo
con il PP le iniziative necessarie a frenare la Proposta, dato che
il loro impegno per l’unità della Spagna e per la Costituzione
è oggi più fermo che mai". Imprenditoria 28 ottobre. La Confederación Española de Organizaciones
Empresariales (CEOE) raccoglie l’appello del Governo spagnolo
e si arruola per partecipare alla crociata dal punto di vista delle
imprese: "La Costituzione fornisce la stabilità necessaria
al buon funzionamento dell’economia... nessun imprenditore sarà
disposto ad investire se gli si propongono avventure azzardate". Sindacalismo spagnolol 14 novembre. CCOO e UGT, sindacati di ambito statale, si uniscono alla crociata contro la Proposta: "Vi sono ragioni politiche, economiche, sociali e di ogni genere per opporsi fermamente. Utilizzeremo tutte le carte che la Costituzione consente per frenarla". Chiesa 17 novembre. La Conferenza Episcopale Spagnola aderisce alla crociata: "È inammissibile pretendere di alterare unilateralmente l’ordinamento giuridico" (Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale) Il Vescovo di Donostia si è smarcato, chiarendo che il discorso del Presidente riporta una posizione personale.
Governo Basco 26 ottobre. Risponde alla dichiarazione di guerra dello Stato. Cerca
di spiegare, inutilmente, che il Progetto di Nuovo Statuto non è
per la rottura: "Coloro che sostengono questa grande menzogna
cercano di evitare che si discuta normalmente". È da notare la contraddizione all’interno della quale si muove Izquierda Unida. Per un verso, fa parte del Governo Basco e promuove la Proposta; per l’altro, la Direzione Federale indicava "È stato un errore che il nostro compagno di IU basca partecipasse alla presentazione della proposta" La sinistra indipendentista: La Dichiarazione di Iruñea Il 1° ottobre, questo movimento riunisce in una manifestazione politica ad Iruñea migliaia di persone e, in questo ambito, presenta la "Dichiarazione di Iruñea", nella quale stabilisce la sua posizione. "Ha iniziato a svilupparsi un importante dibattito politico
nel quale si menzionano il rispetto alla decisione della cittadinanza
e l’importanza della decisione che assuma Euskal Herria… L’8 ottobre, migliaia di persone manifestano in Alava per riaffermare la loro appartenenza a Euskal Herria e contro il progetto di separazione promosso dal PP. Sindacalismo basco 27 ottobre. LAB, sindacato favorevole alla sovranità, annuncia che si impegnerà a fondo nel dibattito aperto "dato che segna la fine del ciclo costituzionale ed autonomista" 28 ottobre. ELA, sindacato maggioritario, auspica un accordo di base fra quanti sostengono l’autodeterminazione.
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