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9-10 OTTOBRE 2015
SOSTANZE PSICOTROPE E STATI NON ORDINARI DI COSCIENZA:
LE BUONE PRATICHE
DALLA RIDUZIONE DEI RISCHI E DEL DANNO
ALLA RELAZIONE DI PROSSIMITA’.
Queste giornate nascono dall’esigenza formativa di alcuni operatori sociali in ambito psichiatrico del territorio, membri altresì di InclusoMe, Associazione o.n.l.u.s che da otto anni promuove azioni atte a costruire percorsi di integrazione sociale per le persone che soffrono il disagio psichico e stimola momenti di confronto, riflessione e formazione degli associati che la abitano.
La formazione prevista dai nostri servizi non ritiene che competenze di base relative ai farmaci e alle sostanze debbano essere di pertinenza degli operatori.
Dalla nostra esperienza possiamo invece affermare che in molte occasioni i saperi acquisiti da alcuni di noi, attraverso l’autoformazione e le esperienze personali che ci contraddistinguono come singoli, hanno portato un valore aggiunto al nostro intervento che si è tradotto in riduzione del danno per le persone che accompagnamo.
Questa urgenza formativa nasce anche in relazione alle “Doppie Diagnosi” che in questi ultimi anni prendono sempre più piede e trovano nel nostro territorio, servizi e gruppi di lavoro impreparati.
In questi anni ci siamo confrontati con diverse realtà territoriali e nazionali, l’esperienza dei Medici Senza Camice di Roma, il loro lavoro con l’Università Popolare della Salute che al contempo è un luogo di (auto)formazione e laboratorio di costruzione collettiva dei saperi sulla Salute, ci ha stimolato a voler ricercare un momento di incontro qui a Perugia, che è stato pensato e delineato dal confronto con Maurizio Venezi psichiatra, psicoterapeuta e omotossicologo,Massimiliano Minelli e il Gruppo di Antropologia dell’Università degli Studi di Perugia, Medici senza Camice/Università Popolare della Salute, Associazione InclusoMe, Circolo Island, operatori del settore dipendenze e psichiatria.
Due giorni di riflessione, recupero di saperi e scambio di esperienze sugli stati non ordinari di coscienza e le sostanze psicotrope.
Venticinque anni di politiche sulle droghe progressivamente sempre più repressive, proibizioniste e moraliste hanno lasciato sui nostri territori i segni di una guerra che si è combattuta sui corpi dei consumatori e rafforzato una cultura di base che considera nocive le sostanze illegali e percepisce come poco pericolose se non innocue quelle che rientrano in un quadro di legalità.
Queste politiche di guerra alla droga hanno progressivamente tagliato risorse ai progetti di riduzione del danno e ristretto la possibilità di accedere ai programmi terapeutici, individuando nel carcere il luogo di «cura» per i consumatori di sostanze e per i tossicodipendenti (Legge Fini-Giovanardi 49/2006), favorendo la virata del consumo dalle sostanze illegali a quelle lecite e «terapeutiche” (metadone e psicofarmaci).
Partendo dai dati di realtà che le sostanze ci sono, che molte persone anche giovanissime le assumono e che il proibizionismo ha creato danni diffusi e molto più seri di quanto qualsiasi sostanza potesse fare, vorremmo tornare a parlare di sostanze psicotrope senza
pregiudizio verso le stesse e verso gli stili di vita di chi decide di farne esperienza.
Senza condannarne né incoraggiarne l’uso, crediamo che informazioni affidabili sulla natura, sugli effetti, sulle controindicazioni legate alle diverse sostanze, possano favorire una presa di consapevolezza sui rischi legati al consumo e abuso e sui comportamenti e gli stili di vita che possono generare danni anche irreversibili.
Favorire lo sviluppo di una coscienza critica attraverso la conoscenza delle sostanze psicotrope, senza creare né dei né demoni, rispettando l’autodeterminazione personale, è di per sé lo strumento più efficace nella riduzione del danno.
Con lo stesso approccio vogliamo esplorare gli stati alterati di coscienza, siano questi spontanei, culturalmente modellati da specifiche pratiche sociali e tecniche del corpo o indotti da sostanze psicotrope.
La volontà è di sondare queste esperienze in un’ottica multi-prospettica e multidisciplinare che favorisca chiavi di lettura plurali per comprendere fenomeni così complessi e che nella nostra società vengono letti in modo prettamente patologico e deviante.
Gli stati non ordinari di coscienza possono essere accolti come esempi delle molteplici strutturazioni che la mente può disegnare, possono essere sporadici, persistenti, spontanei o indotti, di sicuro rappresentano un fenomeno largamente diffuso che viene letto a seconda della variazione culturale e del contesto sociale in chiave patologica, deviante, terapeutica, mistica…
Sappiamo che la nostra società, attraverso la psichiatria classica, tende ad invalidare se non ad eliminare tali esperienze attraverso i trattamenti farmacologici, spogliando queste esperienze dei significati che portano e relegandole alla definizione di stati allucinatori patologici, indesiderati e quindi da eliminare.
Addentrarci nei luoghi aperti di possibilità di significati e segni che lo stato alterato di coscienza può assumere, può fornirci strumenti pratici per avvicinarci senza pregiudizio e paura a quanti si trovino a vivere tali esperienze e riuscire più agevolmente a costruire relazioni di prossimità e di sostegno alla persona.
Obiettivo centrale di questi due giorni di incontro e confronto sarà quello di acquisire strumenti di analisi e orientamenti pratici di base da riportare nei nostri ambiti specifici di appartenenza, professionali e privati e capire se ci sono i presupposti per ricostituire un gruppo di interesse che voglia approfondire tali tematiche attraverso una formazione costante traducibile in azioni concrete sul territorio.
9 Ottobre
Circolo Island via Cortonese (Pg) ore 18.30 :
Buone pratiche sulla riduzione del danno e dei rischi
Silvia Serangeli (Perugia)
Leggi sulle Droghe in Italia tra passato e futuro. Indicazioni pratiche sulla riduzione del danno in ambito legale.
Avvocato SOL (Sportello Orientamento Legale circolo Island) e rappresentante legale A.C.A.D. (Associazione Contro gli Abusi in Divisa) Umbria.
Simona Materia (Perugia) Consumo in Carcere tra sopravvivenza e medicalizzazione.
Presidente Antigone Umbria.
Massimo Lorenzani – Coordinatore del Lab57
– Laboratorio Antiproibizionista Bologna – http://lab57.indivia.net/
Riduzione dei rischi e del danno: cosa possiamo fare nella pratica.
Operatore e Formatore specializzato in interventi di riduzione dei rischi, da oltre 15 anni interviene con un’ Unità Mobile nei contesti giovanili di aggregazione fornendo un servizio di informazione, riduzione dei rischi, primo soccorso e test rapido delle sostanze nei luoghi dove si riscontra un elevato consumo di sostanze.
A seguire cena di autofinanziamento e successivo spostamento presso l’agriturismo Torre Burchio di Bettona dove si pernotterà, per quanti parteciperanno alla seconda giornata.(22.00…
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