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“Sottovuoto”- Romanzo Psichiatrico di Alice Banfi – Presentazione, 14 Giugno, Bologna

Segnaliamo questa presentazione – dibattito sul tema del “pregiudizio psichiatrico” del romanzo
–> “Sottovuoto” di Alice Banfi – vedi presentazione di Eugen Galasso

proprio mentre in questi giorni un gruppetto di deputati cerca di annullare la legge 180 (legge Basaglia),  con un progetto di legge che di fatto:
– vuole reintrodurre luoghi in cui le persone malate vengono rinchiuse per essere curate obbligatoriamente
– vuole prolungare il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), dai 7 giorni attuali (rinnovabili) ai 15 (rinnovabili) chiamandolo con un maquillage ipocrita, Trattamento Sanitario Necessario, (è sempre obbligatorio, ma non si dice più).

–>FIRMA L’ APPELLO per fermare l’attacco alla legge Basaglia!

Il CENTRO DI RELAZIONI UMANE, Bologna, presenta:

“Sottovuoto” di Alice Banfi
– Presentazione e dibattito –

con l’autrice, Alice Banfi
e Giorgio Antonucci, Piero Colacicchi, Maria D’Oronzo, Eugen Galasso.

ore 19.00

presso “Osteria di Sana Pianta”, cortile della Cineteca,
via A. Gardino 65, Bologna…

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Tekno Benefit 4 Emilia, Sabato 9 Giugno, Officina TSUNAMI, Bologna

Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo evento con la postazione chill-out & info point!!

L’underground si unisce per il “BENFIT 4 EMILIA” artisti e DJs insieme a favore della gente dell’Emilia colpita dal sisma.Il ricavato sara’ devoluto in materiali per la ricostruzione cosi’ da dare un segno concreto e non i soliti “bla bla” di stato.
VI ASPETTIAMO PER AGIRE INSIEME !!

LINE UP provvisoria :
– Dj DA FRIKKYO_ Acid Techno_Olstad Sound
– MATRAX _Hard Tekno _Tomahawk
-TEKNODONUTS_Tekno _Tomahawk
-O.T.F.
and many more…
ENTRY : 5 EURO (tessera Ass.Urban Reset inclusa)
IT’S NOT A RAVE, RESPECT DA PLACE !

Officina Tsunami
via Larga 35/2 ,bus 14c fermata E.Ferrari,
BOLOGNA
IN AUTO : Uscita 11 della tangenziale in entrambe le direzioni, proseguite su via Larga per circa 1 km
(Officina Tsunami si trova davanti al LIDL)
INFO : officinatsunami@inventati.org

P.S.
Il nostro contributo andra’ soprattutto alle popolazioni di quei paesi maggiormente colpiti,ma di cui i media non hanno parlato e che quindi stanno ricevendo meno aiuti di altri.
Presto forniremo la lista completa dei comuni e a evento terminato faremo rendiconto di quanto raccolto e informeremo in maniera trasparente e documentata l’utilizzo del ricavato. Collaborano all’iniziativa anche l’ass.LE FUCINE VULCANICHE con cui,oltre agli aiuti materiali porteremo anche sostegno “morale” tramite iniziative di ricreative in loco .

(E’ stata cancellata la raccolta di altro genere beni di prima necessita’,per oggettive difficolta’ gestione della cosa nella serata,ci scusiamo per il disguido).

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CANAPISA 2012 Street Parade Antiproibizionista, Sabato 26 maggio, Pisa

–> Info Street e lista partecipanti
APPELLO CANAPISA 2012

E’ dal 2001 che l’Osservatorio Antiproibizionista porta avanti un lavoro di ricerca, divulgazione e diffusione di pratiche di riduzione del danno, finalizzate allo sviluppo di una cultura consapevole e critica nell’affrontare la realtà del consumo di sostanze proibite e la repressione attuata dalle politiche ultra proibizioniste “made in Italy” in materia.

Lo scenario che abbiamo di fronte, dopo cinquanta anni di proibizionismo planetario, è quello di un campo minato dove non ci si può muovere per paura di fare la mossa sbagliata e vedersi rovinare la vita solo perché si è scelto di consumare sostanze proibite.

Mentre da una parte c’è un consumo diffuso in tutta la società, molte volte non problematico, dall’altra viviamo circondati da controlli di polizia pronti a stravolgere la vita dei malcapitati, anche ad uccidere come nei casi di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino e di molti altri.

Il proibizionismo con il suo espandersi ha prodotto una sorta di apartheid, che in Italia si concretizza, anche a causa degli sbandierati allarmi securitari, nell’incarcerazione e nella persecuzione di massa messa in campo nell’applicazione della Legge Fini-Giovanardi.

Inoltre si continua a parlare di togliere le patenti a tutti i consumatori, di togliere i bambini alle madri e di licenziare coloro che usano sostanze proibite, insomma di togliere tutti i più elementari diritti a coloro che abitualmente sono chiamati “drogati”, quando le politiche sociali in Italia praticamente non esistono più, mentre aumentano le strutture e i sistemi per contenere le persone.

Non è con la repressione, con le carceri, con le cliniche, con la forza che si affronta un fenomeno di tale entità e portata storica. Fino ad ora questa strada ha portato solo disastri. Mentre la gente continua a morire nelle carceri, all’esterno il consumismo di sostanze legali ed illegali si sta diffondendo a dismisura e tutto ciò avviene in una ignoranza spaventosa dovuta ad anni di proibizionismo, che con il suo porre muri di gomma, ostacoli e paure si pone a perfetto emblema di una società totalitaria avanzata: libertà per chi ha molto denaro e prigione per chi non detiene abbastanza ricchezze. Società imperialista in cui gli affari vengono prima di tutto e dove farmaci e droghe, come due facce della stessa medaglia, non a caso rappresentano i mercati più fiorenti al mondo. Per questo, come era immaginabile prevedere, a Vienna 2012 (Conferenza Mondiale sulle Droghe) la tanto attesa fine del mondo proibizionista purtroppo non è ancora arrivata, nonostante nel corso dell’ultimo anno, a livello internazionale, diversi sono stati i tentativi anche istituzionali di dichiarare fallite le politiche proibizioniste!

Canapisa, oltre a rappresentare una forma di resistenza collettiva alle politiche proibizioniste, per istinto di sopravvivenza propone e pratica delle possibili alternative al sistema culturale, sociale ed economico del pensiero unico. Per questo dal 2005 entra a far parte del Progetto Rebeldia, condividendo  non solo un semplice spazio, ma laboratori di idee e socializzazione, nel quale negli anni si sono verificate diverse interessanti contaminazioni politico-culturali che hanno dato vita ad un movimento di trasformazione sociale della città. La politica di proibizionismo degli spazi adottata dal Comune di Pisa, come dimostrano ad esempio lo sgombero di via La Pergola, la mancata assegnazione diretta di spazio al Progetto Rebeldia e il bando per la Leopolda, è un tentativo di annientare ogni forma di pensiero critico e di opposizione sociale di tutti i movimenti cittadini di rivendicazione di spazi abitativi, sociali e culturali di libera aggregazione. Al bisogno di cambiamento le istituzioni rispondono rigidamente con un restringimento dei diritti e degli spazi di libertà, escludendo i progetti non convenzionali, non autorizzati e non omologati. Da tutti i fronti vengono poste barriere!

Canapisa può essere interpretata come il tentativo locale di resistere ad un mondo sempre più claustrofobico e senza vie d’uscita.

Nel dar vita alla dodicesima edizione di Canapisa i propositi dei promotori sono quelli di riconnettere e socializzare esperienze, saperi,  ricchezze materiali ed immaginarie e rivendicare DIGNITA’ E RISPETTO per tutte e per tutti.

Si denuncia quindi con forza il lascito concesso dallo Stato alle  organizzazioni mafiose nella gestione del mercato nero delle droghe e gli enormi profitti esentasse di queste ultime. Il risultato è di fatto la persecuzione di migliaia di consumatrici e consumatori, repressione di forme di socializzazione e diffusione di una falsa informazione sulle sostanze legali e illegali in un contesto di totale assenza di strategie concrete di riduzione  del danno.

E’ importante lottare contro la formazione di pregiudizi culturali e  istituzionali, che giustificano terapie forzate, negando la libertà individuale di scegliere o rifiutare determinate cure. Sostenere Canapisa è scegliere la logica del bene comune piuttosto che quella della persecuzione di massa di  individui colpiti soltanto per il loro stile di vita. Viene naturale, è una questione di logica.

IL PROIBIZIONISMO HA FALLITO!

SCENDI IN PIAZZA PER DIRE BASTA!

MANIFESTAZIONE ANTIPROIBIZIONISTA CANAPISA

* Fino alla fine del mondo proibizionista *

SABATO 26 MAGGIO 2012

ORE 17 PIAZZA SAN ANTONIO – PISA

Osservatorio Antiproibizionista

Canapisa Crew
http://osservatorioantipro.org/?page_id=385

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IL MANUALE DEL TEKNUSO – Prima puntata: "NO MARKET! THAT'S A PARTY!"

IL MANUALE DEL TEKNUSO
– Prima puntata –
CONSIGLIO NUMERO UNO: NO MARKET! THAT’S A PARTY!

by

Lab57 – Laboratorio Antiproibizionista Bologna – , Teleimmagini?, Xm24, Bologna

I NOSTRI PROTAGONISTI, FREQUENTATORI ABITUALI DI RAVE, SI RITROVANO
ALL’ INTERNO DI ALCUNE SITUAZIONI TIPICHE DI UN PARTY ILLEGALE.
DALL’ ALTRO LATO ALTRI FREQUENTATORI CHE INVECE HANNO LA FUNZIONE DI ANTAGONISTI, RAPPRESENTANO LE CATTIVE ABITUDINI (MERCIFICAZIONE, SESSISMO, FASCISMO, ABUSO DI SOSTANZE ECC..

OGNI SCENA TERMINA IN MANIERA CONSONA AI CONSIGLI CHE IL LAB57 VUOL DARE A CHI VIVE E A CHI SI VUOL AVVICINARE AL MOVIMENTO RAVER.
IL TAGLIO è DEL FILM MUTO, CON CARTELLI COME DIALOGHI.

Questa prima puntata di un Manuale dei consigli per il perfetto Teknuso è intitolata ‘No Market!That’s a party’ e vuole denunciare l’esagerato clima di mercificazione che spesso porta i rave ad essere posti legati al mero consumo e rapporto acquirente/venditore. Riteniamo infatti che le sostanze siano un mezzo per aprire le proprie menti e non mera merce di consumo.

liberamente scaricabile da
http://archive.org/details/IlManualeDelTeknuso-ConsiglioNumeroUnoNoMarketThatsAParty
con licenza Creative Commons license: Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0

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Dodicesima MILLION MARIJUANA MARCH, 5 Maggio, Roma

Dodicesima MILLION MARIJUANA MARCH http://www.millionmarijuanamarch.info/

Per info e adesioni: giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

NELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA’ NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL’USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3)DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL’UMANITA’.

DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI, IN PARTICOLARE A ALDO BIANZINO, DI CUI ESIGIAMO LA RIAPERTURA DEL PROCESSO PER OMICIDIO.

Inizio ore 16,
da PIAZZA DEI PARTIGIANI a PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’ Fino alle 23.00.

(attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, non saranno ammessi camion non preautorizzati )

Per ciclofficine, singoli musicisti acustici, giocolieri, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l’appuntamento e’ sul viale sotto il palazzo ACEA.

“Al peggio non c’è mai fine” recita un vecchio detto popolare, siamo cresciuti con il proibizionismo e dovremmo esserci abituati se non fosse diventato sempre più aggressivo e invasivo, socialmente devastante.
Siamo cresciuti governati da spregevoli personaggi ma fortunatamente non ci siamo abituati e mai avremmo immaginato che dopo il pentapartito e Andreotti saremmo sprofondati nel Berlusconismo con i suoi improponibili figuranti che ci hanno regalato la Fini/Giovanardi, una delle peggiori leggi al mondo in materia di droghe prodotta dal parlamento a più alta concentrazione di inquisiti al mondo, per poi infine affogare con un governo non eletto di massoni e banchieri. Ora il cerchio è completo, dalle collusioni mafiose alla massoneria degli economisti cravattari, se la feccia dell’umanità fosse preziosa il nostro parlamento sarebbe una miniera.
Che senso ha spiegargli che la 49/2006 tristemente nota  come Fini/Giovanardi non è altro che la tassa sul consumo di sostanze “illecite” affidata in gestione alle narcomafie che ottengono così il rafforzamento del monopolio dell’importazione, produzione e distribuzione delle sostanze vietate già  garantito dalla precedente 309/90, varata quella da Bettino Craxi noto e indiscusso campione di onestà, qualcuno crede non lo sappiano? Come erano stati accumulati gran parte di quei capitali  portati illecitamente all’estero e rientrati con il famoso “scudo fiscale” varato da Berlusconi e graziato da Monti? Non sono forse i proventi esentasse del narcotraffico e dei traffici mafiosi in genere che hanno garantito  quella liquidità alle banche che ha impedito all’Italia  l’effetto Grecia? E le banche sono controllate da chi? L’enorme flusso di denaro accumulato dalle organizzazioni criminali che fine fa? Si autoricicla o la finanza fa la sua parte? E un governo che fa pagare ai ceti medi bassi la crisi causata dalle banche, allungano di anni l’età per il raggiungimento della pensione rallentando il turn over e la possibilità di lavorare per i giovani, che mira ad aumentare il divario fra le classi favorendo gli speculatori e cancellando i diritti come l’articolo 18 con il placido di tutti da Bersani a Alfano può mai essere interessato alla liberazione della cannabis? Bisogna tradurre il lessico della propaganda di questo governo, quando dicono “liberalizzare” significa privatizzare, ossia prendere dei beni comuni, sottrarli alla collettività per affidarne il profitto a pochi “privati”.
Quando noi diciamo “liberalizzare la marijuana” intendiamo esattamente il contrario, ossia riconsegnare all’umanità un bene comune, sganciare dal mercato un pezzo del patrimonio botanico del pianeta attualmente affidato dal proibizionismo al profitto delle narcomafie e vorremmo che la coltivazione di questa pianta fosse un diritto naturale come è per il basilico o i pomodori.
Questo governo che fa pagare la crisi a tutti  aumentando l’iva e i carburanti  e di conseguenza il prezzo delle merci e dei generi alimentari, che sperpera 20 miliardi di euro per acquistare i cacciabombardieri  F35 e altrettanti vorrebbe spenderne per un’opera inutile e dannosa come la TAV in Val di Susa tentando goffamente di imporla alle popolazioni con la prepotenza degli eserciti  un merito però lo ha: è riuscito oltre che ad applicare il programma di Berlusconi a far gettare la maschera a Bersani e al PD, ora è finalmente chiaro ai più che non c’è differenza sostanziale tra il loro liberismo e quello della PDL e l’astensionismo crescerà ancora, inesorabilmente.
Il gatto e la volpe, nel gioco delle parti fingono di contrastarsi ma poi pasteggiano allo stesso tavolo, uno , il PDL  vara la Fini/Giovanardi a fine legislatura nel 2006 inserendola nel decreto urgente  per le olimpiadi di Torino, l’altro il Pd fa finta di volerla contrastare e  si impegna ufficialmente a cancellarla appena sarà al governo, solo perchè da lì a poco ci sarebbero state le elezioni perse poi dal PDL, una volta eletti, nulla fanno nonostante fosse nel programma, e neanche  dopo nella legislatura successiva dove erano però all’opposizione, tentano di sollevare il problema, mai neanche un’interpellanza e possiamo scommetterci che nulla faranno neanche in futuro, ma perché insistono nel chiamarsi Partito democratico? Non sarebbe più onesto e non offensivo dell’ intelligenza collettiva chiamarsi semplicemente PARTITO?
Eppure gli effetti  letali  della 49/2006  sono tangibili, la lista delle vittime si allunga ed è di pochi giorni fa la notizia  della falsificazione delle prove utilizzate per ottenere l’archiviazione dell’accusa di omicidio trasformata in omissione di soccorso a carico delle guardie carcerarie della prigione di Capanne a Perugia per la morte di Aldo Bianzino.
Aldo fu arrestato per delle piante di Cannabis in giardino il 12 ottobre 2007, fu trovato morto dopo neanche due giorni il 14 ottobre nella cella numero 20 della sezione 2b maschile del carcere Perugino, l’autopsia evidenziò il distaccamento del fegato dalla sua sede con la fuoriuscita di circa un  terzo di litro di sangue e un grosso ematoma nel cervello.
Lo spappolamento violento del fegato fu giustificato con le manovre effettuate nel tentativo di rianimarlo con il massaggio cardiaco, anche se non si capisce come si possa frantumare il fegato effettuando un massaggio anche violento sul cuore che notoriamente è distante dal fegato, mentre il grosso versamento nel cranio fu giustificato con dei fotogrammi di una TAC che evidenziavano un aneurisma celebrale che avrebbe causato la morte naturale, solo che i fotogrammi della TAC appartengono a un altro cranio, che non è quello di Aldo.

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