Tag Archives: Analisi sostanze

Rave party sorvegliati speciali: un'altra crociata talebana.

Dopo le ultime figuracce riguardo  i dati taroccati sul consumo di sostanze in italia, il Dipartimento Antidroga di Giovanardi e Serpelloni non ha trovato di meglio da fare che lanciare l’ennesima crociata talebana contro i Rave party, cioè i free party auto-organizzati, diventati il nemico numero uno del governo, come al solito ignorando evidenze statistiche e dati epidemiologici che dimostrano da qualsiasi punto di vista che in questi eventi spontanei gli incidenti ed i problemi sanitari siano assolutamente trascurabili rispetto alla “movida” del business di locali, pub, discoteche, feste della birra, notti rosa e festival supersponsorizzati da marche di alcolici.

Forse non è casuale che proprio in estate venga lanciato questo anatema, in tempi di crisi le lobby dei locali e stabilimenti balneari che lottizzano le coste e di notte diventano discoteche di tendenza temono la concorrenza sleale dei free-party, salvo poi scoprire proprio in questi giorni l’evasione di milioni di euro nella riviera romagnola.

Quindi, in nome della solita legalità dei più forti, dal sito Droganews, il Dipartimento Politiche Antidroga presenta il progetto
“Rave Party Prevention”:

“I rave party sono un fenomeno in forte espansione. Molto frequentati dai giovani, sono tuttavia eventi ad alto rischio: per l’ordine pubblico, poiché si svolgono senza permessi e disturbano i residenti; per la salute di chi vi partecipa, a causa dell’alto volume della musica trasmessa e delle elevate quantità di sostanze stupefacenti e alcol che vi circolano e vengono consumate.
Per questo, il Dipartimento Politiche Antidroga ha realizzato il progetto “Rave Party Prevention”, in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni, il Sistema di Nazionale di Allerta Precoce e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) del Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di individuare tempestivamente questi raduni, soprattutto quelli clandestini che si svolgono nel nostro Paese. Particolari controlli saranno svolti sulle comunicazioni relative ai luoghi, agli orari e alle modalità di svolgimento degli eventi che avvengono sui vari territori. La Polizia postale, una volta venuta a conoscenza del rave imminente, ne darà comunicazione alle autorità territoriali e alle Forze dell’Ordine competenti. Queste ultime interverranno presso gli organizzatori che, qualora non siano disposti a rispettare le norme di sicurezza e le legge vigenti, saranno messi in condizioni di non poter realizzare l’evento. Nel caso in cui, invece, non sia possibile impedire lo svolgimento del rave, le autorità si attiveranno per prevenire il rischio di overdose e, al termine, procederanno al sequestro delle attrezzature e all’individuazione dei responsabili, procedendo nei loro confronti secondo quanto previsto dalla legge. Un ulteriore obiettivo che il DPA si propone di raggiungere attraverso questo progetto è quello di studiare proposte per una nuova regolamentazione di tali eventi.”

A questo punto speriamo davvero che il governo, oltre a sprecare risorse per spiare siti internet, blogs e sms sui cellulari, si impegni sul serio ad attivare servizi di riduzione del danno per per prevenire il rischio di overdose”, così come dichiarato in questo surreale comunicato.
A tal proposito condividiamo del tutto le riflessioni di Pietro Yates Moretti pubblicate su ADUC-Droghe:

Rave party, droghe e polizia morale all’italiana
“Contro i rave party clandestini arriva la polizia morale all’italiana. Saranno monitorati siti Internet e messaggini sui cellulari per individuare e scoraggiare i ritrovi “clandestini”. Ovviamente è inutile spiegare ai promotori di questa iniziativa stile Teheran che, se volessero evitare i malori e decessi per overdose, basterebbe mettere a disposizione operatori sanitari per informare i partecipanti sui rischi da consumo di droghe, controllare le sostanze che circolano in quei raduni e assistere immediatamente chi si sente male. Se invece di reprimere, si garantisse la possibiltà di svolgere il rave party in sicurezza senza il timore di finire in carcere, probabilmente nessuno sentirebbe il bisogno di organizzarli e parteciparvi in clandestinità. Sinceramente, se le mie figlie finissero a un rave, preferirei di gran lunga che lo facessero sotto gli occhi vigili di medici, piuttosto che nella clandestinità tipica e inestirpabile del regime proibizionista sulle droghe.”…..…

Read More »