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GARZÓN DICHIARA L’ILLICEITÀ DI UDALBILTZA E MANDA IN
PRIGIONE GLI OTTO ARRESTATI Afferma che le piattaforme elettorali formano una struttura al servizio di «ETA-Ekin» Gli otto arrestati nell’operazione contro Udalbiltza (Assemblea dei municipi e degli eletti nelle istituzioni basche, N.d.T.), dopo essere stati interrogati da Baltasar Garzón, sono stati ieri incarcerati a Soto del Real con l’accusa di «appartenenza a ETA». Inoltre, nell’ordine di carcerazione il magistrato della Audiencia Nacional (Tribunale speciale spagnolo, N.d.T.) dichiara l’illiceità di Udalbiltza «come parte integrante di ETA-Ekin», dato che ritiene che l’istituzione nazionale e gli arrestati «hanno creato una struttura che permetterebbe alla banda di concorrere alle elezioni».
GARA Il titolare del Tribunale di Istruzione n. 5 della Audiencia Nacional spagnola, Baltasar Garzón, ha ieri decretato la carcerazione per gli otto arrestati nell’operazione poliziesca contro Udalbiltza, che accusa del reato di «appartenenza a ETA». Nonostante abbiano respinto le accuse, Karmele Urbistondo, Lander Etxebarria, Larraitz Sanzberro, Oskar Goñi, Mirian Campos, Txema Jurado, Leire Idoiaga e Eider Casanova sono stati incarcerati a Soto del Real.
Dopo la deposizione degli otto cittadini baschi,
assistiti da avvocati di loro fiducia, Garzón ha
emesso un dispositivo di 62 pagine nel quale, inoltre,
dichiara l’illiceità di «Udalbiltza-Kursaal come parte
integrante dell’organizzazione terrorista ETA-Ekin». Nella disposizione, il giudice decreta anche la reclusione per il dirigente della Sinistra indipendentista Ibon Arbulu, contro il quale ha spiccato un ordine di cattura internazionale. Inoltre, Garzón ha deciso di togliere parzialmente il segreto sull’inchiesta al fine di trasmettere quanto disposto alla Procura Generale dello Stato e affinché, secondo quanto sottolinea, «possa essere inclusa nei documenti di impugnazione di candidature alle elezioni che la Procura sta preparando», in riferimento alle liste di AuB e alle piattaforme locali della sinistra indipendentista. Precisamente, accusa gli arrestati nell’operazione poliziesca e la stessa Udalbiltza di «creare una struttura che permetterebbe alla banda terrorista di partecipare» alle elezioni del 25 maggio «in sostituzione di Batasuna, messa fuori legge». Nella sua risoluzione, il magistrato dice che «è proprio il rischio di perdere il controllo o l’influenza in diversi municipi» di Araba, Bizkaia, Gipuzkoa e Navarra «ad aver generato da parte di tutta la struttura terrorista guidata da ETA-Ekin lo sviluppo, per le prossime elezioni, di un progetto destinato a neutralizzare quel rischio obiettivo». Il progetto, indica, «si concretizza nella piattaforma "nazionale" AuB e nelle molteplici piattaforme locali create nei mesi da febbraio a marzo, come anche i tredici partiti politici» che, secondo quanto aggiunge, persone «vincolate strettamente» alla sinistra indipendentista «hanno tentato di costruire» per il caso in cui AuB e le piattaforme locali fossero state neutralizzate.
«Tutte queste iniziative -prosegue- formano un insieme
inscindibile e si integrano in un unico programma, la
cui unica finalità è mantenere la presenza
dell’organizzazione terrorista nelle istituzioni». Nel suo provvedimento, Garzón, ribadisce la tesi esposta in dispositivi precedenti e sostiene che Udalbiltza «dipende direttamente da Ekin» e che Ibon Arbulu e Xabier Alegria, attualmente in carcere, «sono responsabili di Ekin, perché è un requisito indispensabile per poter controllare, al fine di realizzare il progetto di ETA, il corso delle attività di Udalbiltza-Kursaal». Indica che «l’integrazione di Udalbiltza-Kursaal in ETA-Ekin è chiaramente avvalorata in numerosi documenti». In base a questa premessa fa la stessa lettura per gli otto membri dell’istituzione nazionale basca che incarcera. «È parte di questa stessa struttura e pertanto è fuori dalla legge, il che ora si differenzia da terzi in buona fede che abbiano potuto avere relazioni con detta struttura e con i suoi responsabili senza conoscerne la vera natura». La risoluzione annuncia un’indagine «più esaustiva» su «un reato di malversazione di fondi pubblici» che sarebbe stato commesso nei «bilanci di municipi del Paese Basco e di Navarra controllati da HB-EH-Batasuna e Sozialista Abertzaleak». Il giudice anticipa che «questo dirottamento di fondi costituirebbe anche un reato di collaborazione con banda armata».
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