|
SENZA IMPEGNO NON SI POTRÀ FERMARLI Il giudice Garzón ha decretato l’ingresso in prigione per le otto persone arrestate nell’operazione contro Udalbiltza (Assemblea dei municipi e degli eletti nelle istituzioni basche, N.d.T.), con un’ordinanza nella quale dichiara l’illiceità dell’assemblea dei municipi e degli eletti baschi, che accusa di essere strumento di ETA, «che appoggia mediante la presentazione di candidature alle prossime elezioni amministrative, in sostituzione di Batasuna, messa fuori legge». Il procuratore della Audiencia Nacional (Tribunale speciale, N.d.T.), Enrique Molina, ha immediatamente consegnato copia di questa ordinanza alla Procura Generale dello Stato, affinché la si potesse includere nel documento di impugnazione delle candidature che, secondo quanto annunciato ieri, sarà presentato nella giornata di oggi. Come nel gioco degli scacchi: tre rapide mosse per battere definitivamente l’avversario. Quanto accaduto ieri nel piccolo spazio che occupano gli edifici della Audiencia Nacional e del Tribunale Supremo non potrebbe essere più indicativo della sincronia fra i poteri dello Stato spagnolo e smentisce completamente le voci che, dopo gli arresti e la chiusura delle sedi di Udalbiltza, si affannavano a svincolare questa operazione dal processo di impugnazione delle candidature della sinistra indipendentista. Solo dalla più assoluta ingenuità o volendo mentire si può ignorare la successione perfettamente oliata di fatti: l’opportuna operazione contro Udalbiltza, accusata di aver coordinato la presentazione di piattaforme locali e le candidature di AuB (piattaforma elettorale della sinistra indipendentista basca, N.d.T.); le inusuali istruzioni affinché gli arrestati fossero immediatamente messi a disposizione della magistratura, come in effetti è avvenuto, mentre la Procura dello Stato annunciava che non avrebbe presentato, fino ad oggi, il suo ricorso per annullare le candidature della sinistra indipendentista; la diligenza con la quale il procuratore della Audiencia Nacional, dopo aver appositamente tolto il segreto istruttorio dall’inchiesta, immediatamente dopo aver raccolto la deposizione delle persone arrestate ha trasmesso l’ordinanza affinché potesse far parte degli incartamenti dell’impugnazione. Il meccanismo messo in moto dal PP e dal PSOE per liquidare qualsiasi attività avviata per ottenere un futuro di libertà per Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.) vuole essere inarrestabile. Vista la sfacciataggine con la quale agiscono, pare che non vi sia ostacolo che non siano capaci di saltare. Solo la volontà e l’impegno possono fermarlo, anche se, per questo, sarebbe necessario che nessuno tentasse di trarre benefici da questi attacchi, perché portano solo danni e ipoteche sul presente e sul futuro di questa società.
|