GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO DEL 18 OTTOBRE

Si riapre con estrema vivacità la stagione dei conflitti sul lavoro: dal rinnovo dei contratti nazionali, allo sciopero generale contro il Patto per l’Italia, convocato per il 18 ottobre. Tutto accade mentre si profila una nuova guerra all’Iraq che per la popolazione irachena, già duramente colpita da una guerra senza fine e da un embargo che ha provocato decine di migliaia di morti per fame e malattia, sarà un nuovo disastro umanitario, mentre per la “comunità internazionale” sarà vettore di aggravamento della recessione economica, con l’impennata dei costi del petrolio, l’instabilità dei mercati, la crisi generalizzata dei consumi. Come è accaduto la scorsa primavera, risulta centrale per il movimento dei movimenti non solo riaprire il vasto ed eterogeneo fronte di opposizione alla guerra, che in questa occasione potrebbe contare su di un rinnovato e neanche troppo silenzioso dissenso della società civile internazionale, ma anche saldare i nessi che uniscono questo terreno a quello della ripresa delle lotte sociali per i diritti e per la loro estensione. Non è opinione solo nostra, infatti, che il movimento per intero e la sua capacità, il 16 aprile solo in parte evocata, di generalizzare lo sciopero e di trasformarlo in uno sciopero di cittadinanza costituirebbero il valore aggiunto della scadenza sindacale.
Riteniamo perciò necessario attraversare il movimento storico dei lavoratori con un altro protagonismo, rappresentato dalle figure del lavoro che tutele non ha, dal lavoro migrante alle aree giovanili legate al lavoro atipico, per dare vita ad uno sciopero sociale che parli il linguaggio dei diversi conflitti (quelli del movimento sindacale e quelli del movimento dei movimenti) e che sia in grado di promuovere l’estensione dei diritti. Allo stesso modo riteniamo che la generalizzazione dello sciopero possa costituire il punto di partenza per l’apertura di un nuovo ciclo di lotte sul lavoro che sappia imporre come centrale la questione del reddito, legandola alla discussione già avviata su ipotesi redistributive a partire dal welfare municipale (utilizzo delle risorse comunali per sanare le situazioni disagiate), sulla questione della formazione permanente, sulla questione dei servizi. E’ nostra intenzione aprire da subito il dialogo tra chi, nelle reti cittadine di movimento, ha posto la sua attenzione su questi temi, avviando contestualmente il confronto sulle pratiche con cui affrontare la soluzione dei nodi problematici. Un confronto tra soggetti collettivi e singolarità del movimento, tra migranti e nuove figure del lavoro da un lato, e sindacalismo di base e confederale dall’altro, per attivare uno spazio pubblico tematico e non generalista, che dia vita a sperimentazioni comuni durante la giornata del 18 ottobre e nei mesi a seguire.
Per quanto riguarda la manifestazione del 18 a Vicenza proponiamo a tutti di costruire uno spezzone del Movimento dei Movimenti che attraversi il corteo del Sindacato con i contenuti che da tempo ci contraddistinguono, cominciando la giornata di lotta con la costruzione di una piazza tematica che affronterà questioni come:
* la costruzione di iniziative per opporsi al processo di ristrutturazione dei rapporti di lavoro e di precarizzazione del lavoro migrante e non;
* la costruzione di iniziative contro la guerra all’Iraq, il perdurare dell’occupazione della Palestina, l’utilizzo di forze armate italiane con compiti di attacco in Afghanistan;
* l’opposizione alla legge razzista Bossi-Fini e ai suoi strumenti repressivi (CPT);
* l’informazione sullo smantellamento della scuola pubblica operato dalla riforma Moratti;
* l’informazione sull’attacco al sistema sanitario nazionale;
* la mobilitazione per il referendum sull’estensione dell’articolo 18;
* reddito di cittadinanza per tutte e tutti.

Promuovono: - montecchiosocialforum – coordinamentostudentesco – sportello degli invisibili – exlanerossi

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