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Arresti rete sud ribelle - Comunicato Federazione Regionale Verdi Veneto

Gli arresti di 20 attivisti della Rete No Global un tentativo di repressione nei confronti di tutto il movimento dei movimenti

L'arresto di 20 attivisti della Rete No Global su ordine della Procura di Cosenza si configura come una grave provocazione non solo nei loro confronti ma anche nei confronti di tutto il movimento contro la globalizzazione neoliberista sceso in piazza sabato scorso a Firenze. Lo hanno giustamente sottolineato fin da subito tutte le componenti che costituiscono l'ossatura del "movimento dei movimenti" nelle interviste e nelle conferenze stampa fatte in queste ore.
E' chiaro, infatti, come la dinamica e la motivazione degli arresti siano il tentativo di dare corso ad una provocazione che viene da lontano, sin dalle giornate di Napoli e Genova, nei confronti di questo movimento cercando, in particolare, di dividerlo, di isolarne parti con lo strumento della cariche durante quelle giornate, della demonizzazione mediatica in questi mesi e della repressione oggi. Sotto accusa è il movimento nella sua interezza, quanti intendono praticare un nuovo mondo possibile nella quotidianità e con gli strumenti collettivi della lotta politica che ritiene più efficaci; sotto accusa è la possibilità di praticare dissenso e conflitto; sotto accusa è la stessa ragione di esistere di questo movimento, colpito repressivamente come nessun altro movimento di massa in questi anni nel nostro Paese. Abbiamo appreso che Paolo Cento e altri nostri parlamentari si sono da subito attivati in favore degli arrestati e pensiamo che anche i partiti del centro sinistra, in particolare i Verdi, debbano condividere la posizione assunta subito da tutto il movimento dei movimenti, che condanna il tentativo di criminalizzazione messo in atto e chiede l'immediata scarcerazione dei 20 attivisti arrestati.

I Verdi del Veneto esprimono solidarietà agli attivisti incarcerati, denunciano l'operazione repressiva in atto come un tentativo pesante di criminalizzare una parte importante di questo movimento come sono i disobbedienti e la stessa possibilità di esprimere collettivamente oggi in Italia dissenso e conflitto per rivendicare diritti e percorsi di costruzione di un nuovo mondo possibile.

Sulla pelle di Francesco Caruso e degli altri 19 attivisti si sta giocando una partita che restringe gli spazi di libertà e democrazia per tutti noi: ne dobbiamo essere consapevoli e, proprio, per questo invitiamo tutti gli attivisti verdi a partecipare a sit-in, mobilitazioni, incontri promossi sin dalle prossime ore nelle piazze del Veneto. Questo è un attacco al diritto di espressione del dissenso di tutti! Gli attivisti arrestanti devono essere rilasciati.smontiamo questa provocazione!

Paolo De Marchi, per la Federazione regionale Verdi del Veneto 15 novembre 2002

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