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Big
Brother Hullweck
"L'idea
è di controllare l'intera città, periferia compresa" per "creare terra
bruciata intorno alla delinquenza": non poteva essere più esplicito il
sindaco Hullweck nel presentare il progetto di videosorveglianza che dovrebbe
partire a metà novembre in città. Per adesso, comunque, si dovrà accontentare
di controllare solo il centro storico.
Il progetto approvato dalla giunta prevede che, oltre alle due telecamere
già in funzione a palazzo Trissino, e a quelle poste nelle vie d'accesso
al centro per controllare il passaggio delle auto, ne vengano installate
sette nei dintorni delle principali piazze del centro: piazza dei Signori,
piazza Matteotti, piazza Duomo, Piazza Castello, piazza S. Lorenzo, piazzale
della stazione e piazzale della Vittoria.
La spesa totale per l'installazione dell'impianto di video sorveglianza
è di 143mila euro: 131 mila a carico del comune, il resto proveniente
da finanziamenti regionali per progetti di "sicurezza". Insomma, più di
280 milioni di vecchie lire per creare anche a Vicenza un piccolo Grande
Fratello, fatto di tanti occhi elettronici collegati costantemente agli
uffici della questura. Occhi grandi quanto il palmo di una mano, ben nascosti
(in violazione delle norme sulla privacy), con un raggio d'azione di 360
gradi e dotati di zoom potentissimi, in grado di leggere la marca di un
pacchetto di sigarette a 200 metri di distanza...
Ma perché i vicentini dovrebbero accettare senza problemi questa sorveglianza
ossessiva, 24 ore su 24, e anzi esserne contenti? Le parole magiche in
questi casi sono ovviamente "sicurezza", "legalità", "tolleranza zero"…
L'obiettivo è combattere, anzi prevenire la microcriminalità, come ha
spiegato l'assessore alla sicurezza Sorrentino. Traducendo, si tratta
di temibilissimi vandali che fanno le scritte sui muri, rubano le biciclette
e fanno piccolo spaccio, e che si suppone si sposteranno per le loro attività
cento metri al di fuori del raggio d'azione delle videocamere…
Ma oltre a questo, ci sono altri aspetti della vita cittadina che il comune
intende videosorvegliare e videopunire, e che lasciano quantomeno dei
grossi dubbi sulle reali intenzioni dell'operazione, e su quale sia il
confine fra "legale" e "illegale" quando si parla di videosorveglianza.
Ad esempio le telecamere permetteranno di controllare la zona di campo
marzo, dove si ritrovano molti immigrati, che in quanto tali vanno evidentemente
considerati "preventivamente" criminali. Se Gentilini a Treviso gli ha
tolto le panchine, Hullweck è più democratico: lasciamoli sedere, ma filmiamoli!
E già che ci siamo, nella sua crociata contro la criminalità il sindaco
ha annunciato che si potranno controllare i cortei che spesso passano
in viale Roma e piazza Castello (cortei che la giunta vorrebbe vietare
per non creare disturbi ai commercianti). Per il sindaco non è per controllare
i partecipanti ma solo per vedere se il corteo non esce dal percorso prestabilito.
Ma, ci chiediamo, ci vuole la videosorveglianza per capirlo? Non bastano
le decine di poliziotti che a ogni manifestazione precedono e seguono
i cortei, spesso dotati di modernissime telecamere digitali per schedare
i manifestanti? Evidentemente in comune amano la precisione.
Uno
degli spetti più controversi della questione videosorveglianza è la privacy,
che rischia di essere compromessa dalla proliferazione dei sistemi di
videocontrollo, privati o pubblici che siano, della cui presenza i cittadini
sono spesso ignari. Basti pensare che i dati personali acquisiti nelle
riprese potrebbero essere utilizzati in qualsiasi modo, a nostra insaputa.
In attesa di una legge specifica sull'argomento, il garante della privacy
ha pubblicato un decalogo delle regole per non violare la privacy (si
può leggere su www.garanteprivacy.it).
Eccone alcuni punti:
Punto 1: "Tutti gli interessati devono determinare esattamente le finalità
perseguite attraverso la videosorveglianza e verificarne la liceità in
base alle norme vigenti".
Nella delibera della giunta le finalità sono piuttosto generiche, come
il controllo delle sedi di uffici pubblici, dell'Associazione Industriali,
di attività commerciali, oltre agli onnipresenti "grafomani e graffitari".
Punto 4: "Si devono fornire alle persone che possono essere riprese indicazioni
chiare, anche se sintetiche, che avvertano della presenza di impianti
di videosorveglianza. Ciò è tanto più necessario quando le apparecchiature
non siano immediatamente visibili".
Al contrario, il sindaco Hullweck ha dichiarato che le telecamere saranno
piccolissime e verranno nascoste nei lampioni senza alcuna indicazione.
Punto 6: "Occorre raccogliere solo i dati strettamente necessati per il
raggiongimento delle finalità perseguite, registrando le sole immagini
indispensabili, limitando l'angolo visuale delle riprese, evitando - quando
non indispensabili - immagini dettagliate, ingrandite o dettagli non rilevanti"
Le telecamere che verranno installate a Vicenza hanno una visuale di 360°
e uno zoom che permette di leggere la marca di un pacchetto di sigarette
a 200 metri!
(giulio
todescan)
No
©opyright !!!
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