CUB
tessili Marzotto
Confederazione
Unitaria di Base Vicenza
Via N.Del Crande 24-tel-fax 0444 514937
www.rdbcub.it - cubvi@goldnet.it
Venerdì
15 4 ore di Sciopero
contro i licenziamenti alla Marzotto
Il
sindacato di base CUB presente negli stabilimenti di Valdagno intende
invitare tutti i lavoratori e la cittadinanza a mobilitarsi contro il
continuo smantellamento del settore tessile della Marzotto.
"l'indirizzo
è di creare una corporate molto snella… ma vincolata a produrre valore
aggiunto (profitto) per gli azionisti"---Favrin
"tornare a far cassa...gli stabilimenti non più produttivi dovranno
uscire dal gruppo"-- Sassi
Da
simili dichiarazioni (15 ottobre 2002) degli Amministratori della Marzotto
cosa ci si può aspettare se non chiusura di stabilimenti come quello di
Manerbio con i relativi 270 licenziamenti; 68 operai, 20 impiegati
licenziati, pardon, in mobilità e prepensionamento a Valdagno.
Stiamo assistendo alla crisi delle grandi industrie, basta vedere quello
che sta succedendo anche alla Fiat, che reagiscono con i metodi di sempre:
scaricare sui lavoratori i loro problemi le loro ristrutturazioni.
Ricordiamo che la Marzotto, come la Fiat, è una azienda che negli anni
passati ha fatto frequente ricorso ai finanziamenti pubblici. Questi
finanziamenti sono stati dei regali e sono serviti a smantellare fabbriche,
a ridurre migliaia di posti di lavoro.
La Marzotto in questi anni ha esternalizzato, cioè portato all'estero,
dove ovviamente il costo degli operai è molto più basso, macchinari e
produzione: alcuni anni fa in Lituania (reparti di Schio), questa estate,
i macchinari di finissaggio di Manerbio 3 sono finiti a Valdagno, gli
altri nello stabilimento di Brno in Cechia. Queste esternalizzazioni non
sono state sufficienti, infatti la Marzotto si è fatta produrre TONNELLATE
DI FILATI DA AZIENDE ESTERNE AL GRUPPO (A Novara, Biella, Bergamo, persino
in Irlanda). Questo dalla scorsa primavera. FILATI CHE POTEVANO essere
prodotti a Manerbio E POSSONO ORA ESSERE PRODOTTI NEGLI STABILIMENTI DEL
GRUPPO E A VALDAGNO. Questo a dimostrare la strumentalita' del piano Marzotto.
Sempre questa estate, mentre si faceva ricorso alla cassa integrazione,
a ferie forzate, sono state fatte prove di produzione di filato presso
la RAUMER di Valli del Pasubio.
Intanto
all'interno degli stabilimenti di Valdagno sono cresciuti i carichi di
lavoro, l'atteggiamento repressivo dei dirigenti. Atteggiamenti aziendali
che hanno prodotto, organizzati dalla RSU/CUB, alcuni scioperi dei reparti
interessati.
C'è
il rischio, leggendo le interviste degli amministratori Marzotto, che
si vada ad un rapido e drastico ridimensionamento del settore Tessile
e si intenda invece puntare solo sul settore confezioni.
Non
siamo d'accordo con CGIL-CISL-UIL che si lamentano ma poi sono disponibili
a discutere, a mediare su tutto con l'azienda: QUESTA POLITICA DI CONCERTAZIONE
SINDACALE, COME SI E' VISTO, NON HA SALVATO NESSUN POSTO DI LAVORO.
BISOGNA COSTRINGERE LA MARZOTTO A RITIRARE I LICENZIAMENTI
LA
CUB PROPONE CHE LO SCIOPERO DEL 15 NON SIA UN EPISODIO ISOLATO DI LOTTA.
Allora
bisogna aprire da subito una vertenza, programmare iniziative di lotta
continue dentro e fuori la fabbrica, creare unità e solidarietà tra tutti
i lavoratori
ABBIAMO
DIRITTO AL LAVORO, ALLO STIPENDIO, AD UN FUTURO CERTO, AD UNA VITA DEGNA
DI ESSERE VISSUTA.
Valdagno,
13-11-2002 il coordinatore provinciale CUB Raniero Germano 3334465346
No
©opyright !!!
|