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MEDIABLITZ NEWSLETTER n°00 - 11/9/02

Ciao a tutt*,
questo è il tentativo di Mediablitz, un gruppo di (contro)comunicazione, di diffondere materiale interessante, trovato negli svariati siti indipendenti della rete, per aiutare o scatenare riflessione e discussione. Soprattutto il nostro desiderio è riuscire a far sì che il pensiero critico si allarghi il più possibile, visto che stiamo vivendo in una società dove il controllo propagandistico dei mezzi di informazione permette di giustificare ogni cosa e accettare ogni guerra. Cercheremo di includere anche resoconti e notizie che riguardano la nostra provincia ma che sappiano riportare l'attenzione in luoghi dimenticati dai riflettori dei grandi media. Questo è un esperimento, una prova, e continueremo solo se può essere utile farlo, e voi che leggete dovrete dircelo. Chiunque può inviarci materiale da inserire e sarebbe senz'altro positivo sviluppare la newsletter in maniera collettiva. Noi facciamo nostro il motto di indymedia "Don't hate the media become the media" e cerchiamo di fare il possibile....
A presto
mediablitz
per contatti, per mandare materiali e per (dis)iscrivervi alla newsletter scrivete a:
mediablitz@inventati.org

:::.SOMMARIO.:::

1 - il caso Treviso
2 - Heuskal Herria
3 - 11 settembre: coincidenze pericolose (Giulietto Chiesa)
4 - Riflettiamo su marioplacanica.it
5 - la guerra mediatica
6 - Vicenza: controinchiesta sui fatti del 4 giugno
7 - video mediablitz + rancido fanzine

IL CASO TREVISO

Lo sgombero di Borgo Venezia e la conseguente occupazione del Duomo hanno dato un forte scossone a Treviso e, tra le altre cose, hanno fatto nascere un amplissimo e salutare dibattito che sta dividendo la città.
Sono state dette e scritte un'infinità di cose, dalle più aberranti (Gentilini e la Lega in testa) fino alle più commoventi. Vorremmo intervenire nel merito di alcune questioni di fondamentale importanza.
1- Innanzitutto il problema casa non riguarda solamente le famiglie ed i cittadini migranti, riguarda moltissimi cittadini nativi: i giovani costretti a stare in famiglia fino a trent'anni ed oltre, gli anziani, le famiglie e tutti coloro che pagano affitti troppo alti, chi ha lo sfratto, chi si è impiccato con le proprie mani per stipulare mutui da rapina con le banche.
I cittadini migranti sono tra i più esposti, perché non hanno una famiglia che li sostiene, non hanno ancora una rete sociale che li aiuta, hanno il loro stipendio, spesso molto basso, che deve servire per tutto, casa, vestiti, mangiare, crescere i figli e magari aiutare chi è rimasto in patria e sta ancora peggio di loro.
La battaglia di civiltà affinché tutti abbiano un luogo dignitoso in cui vivere deve unire e non contrapporre tra loro i soggetti deboli del nostro territorio. Sono possibili politiche concrete che altri Comuni iniziano ad attivare come l'aiuto all'affitto, il recupero del patrimonio immobiliare pubblico sfitto (dall'ATER alle Poste al demanio pubblico, ecc.), un serio contrasto verso i troppi pescecani che speculano sulle case tenendole sfitte, garanzie per l'accesso al mercato privato. Ma per il Comune di Treviso è molto più facile dare la colpa agli immigrati! 2- Con il mercato privato bloccato, stipendi troppo bassi e affitti troppo alti, migliaia di persone costrette a dormire in macchina, in capannoni abbandonati o case diroccate senza luce, acqua e riscaldamento è evidente che prosperano le occupazioni di case in risposta allo "stato di necessità" di questi lavoratori. Queste sono precisamente la conseguenza della politica di esclusione sociale e del cinismo del Comune di Treviso che nel caso di Borgo Venezia non ha battuto ciglio di fronte a decine di minori sbattuti in strada: quando si straparla di legalità ricordiamoci che la prima legge da rispettare è quella dell'umanità.
3- La vicenda degli immigrati trevigiani svela perfettamente la concezione di fondo della nuova legge sull'immigrazione che entrerà in vigore lunedì prossimo: gli immigrati sono solo braccia, macchine da lavoro, utili soltanto fin che producono.
E' in quest'ottica che gli amministratori di Treviso, in spregio della Costituzione (la legge fondamentale dello Stato) che sostiene e promuove "l'unità della famiglia", ripetono l'aberrante proposta di mandare mogli e figli al paese d'origine e mettere i lavoratori in dormitori. Il Comune di Treviso accetta volentieri le tasse degli immigrati (come i leghisti, ormai ministri, si sbrodolano coi soldi della (ex) Roma ladrona) ma rivendica addirittura una sorta di apartheid interno, "prima la razza Piave e poi gli altri".
4- Tuttavia è chiaro che nessuno si sogna di mandar via gli immigrati, pena il crollo del benessere di tutti. La Bossi-Fini semplicemente agita un pesantissimo ricatto su questi lavoratori: quando non ci servite più vi licenziamo (vedi l'abolizione dell'articolo 18) e addirittura vi facciamo diventare clandestini, invisibili, rendendo la vostra vita illegale. Infatti questa legge produrrà migliaia di nuovi clandestini che la Lega potrà agitare come spauracchio per far presa sulle paure degli elettori.
In questo senso il razzismo non è più solamente lo sfogo di una società che fa fatica ad aprirsi, a contaminarsi con culture nuove e diverse, a capire che il futuro lo costruiranno assieme i figli di tutti coloro che vivono in questo territorio, cittadini nativi ed acquisiti: per la Lega il razzismo è un vero e proprio investimento politico.
5- Di fronte a questo panorama è chiaro che c'è moltissimo da fare. Nessuno si nasconde le difficoltà reali, le paure dei cambiamenti e la tentazione di chiudersi ancora di più in pseudo identità tribali, in piccole patrie mai esistite.
Eppure a Treviso la novità è che i cittadini migranti non sono più dei disperati da assistere o a cui fare la carità, stanno diventando un potente attore sociale, portatore di culture, voci, colori nuovi, disposti a conquistare i diritti e ad uscire dalla loro condizione di esclusi. 6- Lungi dall'essere una profanazione o un'azione contro la Chiesa, l'occupazione del Duomo ha cercato di essere un estremo richiamo al cuore, alla coscienza, all'anima profonda di questa città le cui Istituzioni locali sono ormai totalmente screditate.
Abbiamo dormito per una settimana sul Sagrato della Cattedrale per non lasciare da sole le famiglie che avevano subito la violenza dello sgombero e della demolizione delle case, perché il posto della società civile è sulla strada, con i più deboli, con gli ultimi, senza paura di dare scandalo, perché a Treviso il vero scandalo sono il suo "sindaco", i suoi amici che ci hanno aggredito di notte e poche ore prima gli gridavano "duce, duce", lo scandalo silenzioso e costante è l'indifferenza verso le ingiustizie.
Costruire concreti percorsi di convivenza e disobbedire alle ingiustizie, anche attraverso il conflitto sociale, pacifico ma radicale: questa è la sfida da cui scaturirà la nostra nuova società perché altrimenti chi semina odio raccoglierà altrettanto odio, chi semina paura e violenza raccoglierà una società devastata.
La nostra scommessa è quella di una nuova idea di città solidale e multiculturale, aperta e giusta: il prossimo appuntamento per tutti sarà la grande manifestazione di domenica 15 settembre.
Nota: Sergio Zulian, Comitato M21 - Treviso

EUSKAL HERRIA:Illegalizzazione di Batasuna - analisi politica

Secondo la decisione giudiziaria dettata dal giudice Garzon, Batasuna e' stata dichiarata illegale.
Garzon ha argomentato tale decisione con l'articolo 129 del codice penale spagnolo. Questo articolo dovrebbe applicarsi a imprese e associazioni private. Secondo il giornalista basco Javier Ortiz (http://www.nodo50.org/javierortiz) "questo articolo non fa menzione in nessuna parte ai partiti. Un partito politico e' il prodotto dell'esercizio di un diritto fondamentale come quello dell'associazione politica. Un giudice non può proibire a migliaia di persone (che non sono state processate) l'esercizio di un diritto fondamentale." Ma cosa sta succedendo? Perchè? Perchè la maggior parte dell'opinione pubblica accetta questo? Secondo lo stesso giornalista "Il PP e il PSOE stanno creando un clima di isterismo patriottico e ciò chiude la bocca a migliaia di avvocati e giuristi. Sembra di ritornare agli anni '80, quando il GAL colpiva sospetti membri dell'ETA nei paesi baschi francesi nella speranza che la Francia desse il via a detenzioni e estradizioni. Perche' dovrebbero protestare ora?" Il GAL era un gruppo terrorista che, con l'appoggio e i finanziamenti del governo del PSOE commise circa 23 assassini nei paesi baschi francesi.
Da oggi Batasuna non ha il diritto di utilizzare locali per le sue attivita'. I suoi locali non disporranno ne' di acqua ne di' luce. Non potra convocare assemblee pubbliche e il suo sito web sara' chiuso, la prima dall'inizio del governo del PP in Spagna. Noi oggi ci troviamo ancora nella medesima situazione di guerra civile, ma questa volta entro i limiti fissati dalla legge. Quando una legge non fa comodo al PP, la cambia. In questo caso ha creato una nuova legge per regolare le attivita' dei partiti politici. Aznar dichiara che questa legge e' una difesa per la democrazia, ma non troppo tempo fa non aveva la stessa opinione in merito. Gaspar Llamazares, rappresentante di Izquierda Unida (sinistra unita) ricordava come Aznar, nelle sue dichiarazioni a "Epoca" (un settimanale politico spagnolo), affermava che una misura di questo tipo non avrebbe avuto utilita' alcuna poiche' era necessario perseguire gli individui, non i partiti. Qual e' la ragione di questo repentino cambio di opinione?
Dobbiamo tornare indietro un anno per capire. Il 13 maggio 2001 la Comunita' Autonoma Basca celebrava le sue elezioni. Vi erano due candidati principali alla presidenza: da una parte stava José Antonio Ibarretxe, candidato del PNV (Partido Nacionalista moderado de ideologìa democristiana, Partito nazionalista moderato di ispirazione democristiana), avversato da EA (un partito piu' piccolo ma di simile linea politica). Ibarretxe stava governando in minoranza appoggiato da Euskal Herritarrok (l'odierna Batasuna).
Dopo la rottura della tregua che l'ETA aveva unilateralmente dichiarato dopo la firma del patto di Lizarra (http://www.lizarra-garazi.org/02default.htm), il PNV ruppe le relazioni politiche con Euskal Herritarrok, la governabilita' venne meno e si resero inevitabili nuove elezioni. In queste elezioni si ebbe un patto tra PP e PSOE. Il candidato del PP era Jaime Mayor Oreja (che per la sua presentazione come candidato diede le dimissioni da Ministro dell'Interno) e si presentava come alternativa dopo 15 anni di governi nazionalisti. Jaime Mayor condusse la sua campagna elettorale sull'attacco ai partiti nazionalisti moderati per il loro supposto appoggio ai "terroristi". Il PP e il PSOE erano molto sicuri di ottenere la maggioranza assoluta. Secondo Mayor Oreja "l'importante e' conseguire una forte partecipazione e cio' vuol dire che i non nazionalisti debbano votare senza timori". La campagna fu fortemente polarizzata e i sondaggi dei vari media spagnoli presentavano i nazionalisti come vincitori con un margine molto ristretto. Mayor Oreja aveva ragione, almeno in parte: l'affluenza alle urne fu altissima. La maggiore nella storia dei paesi baschi come comunita' autonoma; ma si sbaglio' sul fatto piu' importante e perse le elezioni. Da una parte, Euskal Herritarok perse 80 000 voti che andarono principalmente alla coalizione nazionalista moderata PNV-EA e anche in minor parte a Ezker Batua (partito basco confederato con la Izquierda Unida). PP e PSOE ottennero tuttavia buoni risultati ma non sufficientemente buoni. Durante i quattro anni successivi il governo autonomo basco (che governa ?lava, Gipuzkoa e Bizkaia) rimarra' in mano ai nazionalisti moderati.
Le reazioni non si fecero attendere. Ibarretxe dichiaro che avrebbe lavorato per un paese basco che potesse vivere in una pace basata sul dialogo, il rispetto dei diritti umani e il diritto dei baschi all'autodeterminazione sul proprio fututo. Aznar dichiaro' che "la societa basca non ha la maturita' sufficiente per comprendere il cambiamento". Il circolo degli imprenditori baschi ammoni' il governo basco riguardo al rispetto dell'ordine costituzionale ed espresse il suo sfavore verso la presenza di Javier Madrazo (Ezker Batua) nel governo.
Dopo l'11 settembre tutto il panorama politico venne sconvolto nei pesi baschi. In questo periodo il PP aveva dato il suo appoggio incodizionato all'Unione Europea e ai bombardamenti in Afghanistan e Iraq, questo per ottenere il pieno supporto dall'aministrazione Bush riguardo alla politica interna. Tanto il PP come il PSOE iniziarono da questo giorno a lavorare al progetto dell'illegalizzazione di Batasuna.
Ragioni? Argomentano che Batasuna e l'ETA siano la stessa cosa, e che Batasuna pur utilizzando la sua immagine costituzionale sia in mano all'ETA. Lunedi' 26 agosto le corti spagnole votarono a favore dell'inizio del procedimento di illegalizzazione di Batasuna e lo stesso giorno il giudice Baltasar Garzon decretò la chiusura di tutte le infrastrutture di Batasuna. I due poteri, esecutivo e giudiziario, convergono sullo stesso obbiettivo. Questo mette in questione l'indipendenza del potere giudiziario spagnolo. Quali sono le ragioni di questo cambio di opinione da parte di Aznar? Garzòn pare voglia ottenere notorieta' e sia disposto a tutto pur di assecondare il suo protagonismo.
Aznar non voleva che il processo di illegalizzazione di Batasuna fosse breve e cercava il maggior rendimento in termini di consenso da questo. Il suo reale obbiettivo è il governo basco, e l'illegalizzazione di Batasuna mette al governo basco una forte pressione. L'unica differenza tra Aznar e Garzòn è che il secondo e' stato piu' rapido. Se il governo basco non avesse inviato la polizia a chiudere le sedi di Batasuna, il governo centrale avrebbe dichiarato che non si stesse comportando seguendo la costituzione e avrebbe subito messo in discussione lo statuto di autonomia basco che avrebbe tutto il diritto di bloccare qualora il governo autonomo non rispettasse la legge.
Con la chiusura dei locali di Batasuna da parte del governo autonomo dei paesi baschi la soluzione politica al conflitto è tuttavia ancora piu' lontana. Ibarretxe subisce pressioni dal governo per accordarsi con la risoluzione giudiziaria mente il suo partito ha votato contro la risoluzione dell'illegalizzazione. La stessa frattura si verifica nella societa' basca: i sondaggi mostrano che l'opposizione a questa legge e' molto forte mentre l'appoggio alla violenza e' pressoche' inesistente. In questo periodo i nazionalisti radicali e moderati si trovano in aperto confronto e la conseguenza diretta e' la destabilizzazione del governo basco e che al PP possa riuscire piu' facile giungere al potere nei paesi baschi. Queste sono le intenzioni nascoste di questa operazione. Il PP ha verificato che non è possibile vincere democraticamente le elezioni, e dunque cerca una scorciatoia, per vedere se funziona, insomma un auto-golpe di stato.
E ora, che sara' di Batasuna? In questo momento non hanno disposizione locali in cui riunirsi. Pare che la chiusura dei locali venga effettuata solo nell'ambito delle sedi politiche e non dei centri sociali (Herriko Tabernas), ma se anche questi venissero chiusi migliaia di persone che si riunivano politicamente si troveranno in una posizione di semiclandestinita' e le riunioni si terrano in luoghi che hanno a disposizione i simpatizzanti. (Si dichiarera' illegale avere visite di più di 12 persone in casa? Si installerano microfoni dovunque?) Il futuro di questo paese e' molto oscuro al momento. I simpatizzanti di Batasuna daranno per scontato che l'unico percorso politico possibile sia l'ascesa della violenza e il PP cerca di trasformare i paesi baschi in uno stato di polizia, piu' di quanto lo sia adesso, per cercare di ottenere il controllo totale. Credono di togliere la valvola che regola la pressione. E solo il tempo dirà quanto sia stata azzeccata questa mossa.

KoKo- tratto da http://italy.indymedia.org

Articolo di GIULIETTO CHIESA: Coincidenze pericolose

La storia dell'11 settembre continua a offrire una sorpresa dietro l'altra. Pochi giorni fa il presidente pakistano Musharraf, campione della lotta "contro il terrorismo internazionale", ha fatto sapere di non ritenere Osama bin Laden il vero protagonista del Grande Attentato. "Non si può pensare che abbia potuto organizzare tutto standosene tra le montagne afghane", ha precisato Musharraf. Al massimo può avere "finanziato, spinto", ma chi ha ideato l'operazione (americana s'intende ndr). Roba da servizi segreti, da servizi "deviati", altro che Al Qaeda. Dobbiamo credergli? Di certo dobbiamo fare molta attenzione alle cose che dice, perché lui di cose ne sa certamente molte e quelle che lascia uscire sono molto meditate. L'altra sorpresa (di cui i grandi giornali stranamente non parlano) è che si comincia a sapere chi ha giocato in borsa sull'attentato dell'11 settembre. E' già stato accertato che "qualcuno" cercò di fare i soldi, tanti soldi, scommettendo in anticipo sul crollo delle azioni delle due compagnie aeree - American Airlines e United Airlines - che sarebbero poi state coinvolte nella tragedia dell'11 settembre 2001. Ora emerge molto, molto di più. Intanto questi "qualcuno" agirono a dimostrare (oggi) che "apevano" (allora) della prossima esecuzione della gigantesca operazione terroristica. Infatti anche la Morgan Stanley Dean Witter & Co., che occupava 22 piani del World Trade Center, insieme alla Merrill Lynch & Co., che aveva i suoi uffici centrali nelle immediate vicinanze delle Twin Towers, furono oggetto delle stesse attività speculative. Insieme a loro furono colpite dal diluvio speculativo anche Axa Reinsurance (che possiede il 25% di American Airlines), Marsh & Mc Lennan, Munich Reinsurance, Swiss Reinsurance e Citigroup. Con quanti giorni d'anticipo? Secondo l'Istituto Israeliano per le politiche antiterrorismo, situato nei sobborghi di Tel Aviv, nella cittadina di Herzliyya, molte (non tutte) di queste operazioni speculative avvennero nel Chicago Board Options Exchange, tra il 6 e il 10 settembre 2001. Immediata vigilia. Ma ora emergono anche alcuni nomi di questi "qualcuno". I quali non paiono essere né arabi, né musulmani, bensì bianchi, cristiani e cittadini americani. E passi: anche tra i taleban c'erano degli americani. Ma qui c'è di più. Costoro - stando alle informazioni raccolte da Michael C. Ruppert e pubblicate da numerosi e autorevoli siti internet, tra cui quello stesso dell'istituto israeliano citato (www.ict.org.il), da Global Reserach, da Rense.com, da www.hereinreality.com - in almeno uno dei casi citati erano alti dirigenti di una importante banca americana, la Bankers Trust (BT). Fu proprio la Bankers Trust a piazzare un nutrito pacchetto di put options sul groppone di United Airlines. Per far capire il meccanismo: le put options sono contratti futures che consentono all'acquirente di fare affari se le azioni stanno per crollare (le call options , al contrario sono azioni che si acquistano in previsione di forti rialzi).
E ora l'altra sorpresa. La Bankers Trust acquistò nel 1997 la A.B.Brown, una banca minore d'investimenti il cui presidente era il signor A.B. Krongard, detto "Buzzy". Krongard diventò allora vice- presidente della Bankers Trust-AB Brown. Ma la sua carriera ebbe presto sviluppi importanti. Nel 1998 egli raggiunse gli uffici della Cia come consigliere del suo direttore, George Tenet. E fu promosso direttore esecutivo dal presidente George W. Bush nel marzo del fatale 2001. Piccolo ulteriore particolare: BT fa parte dal 1999 di Deutschebank. Quale fu l'ultima occupazione, di un tale (oggi) altissimo personaggio, nella BT? Gestiva il settore "relazioni con clienti privati". Affari molto delicati, da trattare con totale riservatezza, con personalità molto potenti di ogni area del mondo. Non si diventa numero tre della Cia senza queste esperienze. Ed è per conto di questi personaggi molto potenti che le banche d'investimento agiscono.
Non per caso il senatore Carl Levin ha denunciato pochi mesi fa la BT- AB Brown come una delle 20 maggiori banche americane implicate nel riciclaggio di denaro sporco. Da qui a provare la responsabilità diretta di "Buzzy" Krongard, naturalmente ce ne corre. Ma si sa che la Cia da lungo tempo teneva d'occhio, in tempo reale, attraverso sofisticati softwares, operazioni finanziarie del tipo descritto, sia in previsione di attacchi terroristici, sia di altre azioni finanziarie suscettibili di danneggiare l'economia americana. Dunque niente affatto sprovveduti, come li si vuole far passare adesso. Avevano gli occhi bene aperti ben prima dell'11 settembre. Non potevano non accorgersi, ad esempio, che le put options contro United Airlines si erano moltiplicate per 90 volte il normale tra il 6 e il 10 settembre. Secondo la Cbs del 26 settembre, il livello fu 285 volte più alto della media il giovedì precedente l'attentato. E' solo un esempio. I campanelli delle borse suonarono l'allarme, ma nessuno se ne accorse. E "Buzzy" non può avere cancellato tutte le sue amicizie negli ultimi tre anni. Tra coloro con cui è andato a cena nel frattempo c'erano dunque, molto probabilmente, conoscitori in anticipo dell'operazione terroristica. E che "numero tre" della CIA abbiamo se frequenta amici così intimi dei terroristi senza saperlo? E, se si fa l'elenco degli ex alti funzionari della Cia che sono dentro il sistema finanziario, si possono trovare nomi come David Doherty, generale in pensione, ora vice-presidente della Borsa di New York, John Deutsch, ex direttore della Cia con Clinton e ora nel consiglio di amministrazione di Citigroup, Nora Slatkin, ex direttore esecutivo della Cia e ora nel CdA di Citybank, eccetera eccetera. Tutti molto sprovveduti? Adesso i malloppi così guadagnati giacciono nei forzieri, non ritirati. Sono 2.5 milioni di dollari per United Airlines; sono 4 milioni di dollari per American Airlines; sono 1,2 milioni di dollari per Morgan Stanley; sono 5,5 milioni di dollari per Merril Lynch. Totale 13,2 milioni di dollari solo per queste operazioni. Sono le uniche di cui si è accertata l'esistenza ma, molto probabilmente, ce ne furono molte altre, rimaste segrete al grande pubblico, ma niente affatto segrete agli inquirenti. Secondo Andreas Von Bulow, ex parlamentare tedesco responsabile a suo tempo della commissione di controllo dei servizi segreti tedeschi - citato da Tagesspiegel il 13 gennaio scorso - le speculazioni da insider trading pre-attentato raggiunsero il vertiginoso livello di 15 miliardi di dollari, coinvolgendo numerose borse, incluse alcune europee. "Altri esperti - scrive Ruppert - hanno stimato un ammontare di 12 miliardi di dollari. La Cbs News ha emesso una stima prudente di 100 milioni di dollari".
Perché nessuno può ora incassare i premi delle operazioni di insider trading terroristico? Perché qualcuno bloccò per quattro giorni - dopo l'11 settembre - tutte le operazioni di borsa. Negli Stati Uniti. In altri paesi non fu così. Ma certo in America si trattava di qualcuno della Cia, che arrivò in ritardo ma fu più furbo degli amici della Cia che sapevano in anticipo e non solo lasciarono fare gli attentati ma ci specularono sopra. Il fatto è, però, che delle inchieste su questi fatti non si sa nulla, sempre che siano ancora in corso. Difficile risalire? Difficile, certo. Ma allora come mai l'ex responsabile della SEC (Security and Exchange Commission), William McLucas, dichiarò a Bloomberg News che le autorità "sono in grado di ricostruire ogni compravendita"? Bisogna volerlo. Se non lo si fa è perché non si vuole ricostruire un bel niente.

Riflettiamo su MARIO PLACANICA.it
by zumpa zump@vanvitelli.net

Riflessioni Allora riflettiamo un secondo su questo http://www.marioplacanica.it ... L'ip assegnato al sito è 195.216.128.104 facendo un bel whois a questo simpatico indirizzo scopriamo che è hostato (mantenuto) da dei signori che si chiamano "TheBrain" e hanno un sito http://www.thebrain.net che già nella homepage ci dice di essere stato ottimizzato per netscape5 e fatto nel 1999 ...
A questo punto ci puo venire da chiedere: "Ma cosa fanno questi signori nella vita oltre a hostare http://www.marioplacanica.it ?" dunque chiediamolo a loro ... troviamo uno stupendo tastino Services nella home page che ci porta qui: http://www.thebrain.net/frameservice.htm Notiamo che ci sono tante belle attività che questi signori svolgono ma uno ci salta all'occhio "CORSI DI FORMAZIONE" con una immaginina lampeggiante NEW ... ah ecco vediamo che fanno di nuovo questi signori ... "Si informa la gentilissima clientela che sono aprono le iscrizioni ai corsi di informatica per l'anno 1999/2000 c/o The Brain" ... e questa ovviamente è la novità!! A questo punto siamo innamorati di loro vogliamo sapere come mandargli una richiesta di matrimonio e quindi ci rivolgiamo al tastino "Info" ... ed ecco tante nuove scelte per noi ... saltiamo rapidamente il "centro hardware" (vi vogliono vendere una vera novità: un PII 400Mhz a 1.700.000 vecchie lirete) e passiamo direttamente a conoscere i nostri beneamini mediante lo stupendo link STAFF (http://www.thebrain.net/frameservice.htm).
Caspita scopriamo nientepocodimenochè l'admin nella persona del Sig. Fortunato Lodari (http://www.thebrain.net/stafffox.htm)e un suo collaboratore il Sig. Gaetano Cosentino che gentilmente ci fornisce il suo CurriculmVitae (http://www.thebrain.net/curriculum.pdf sisi gli obblighi di leva li ha assolti ma non ci vuole dire dove).
Poichè noi non sappiamo farci mai i cazzi nostri scartabbellando di qua e di là scopriamo che i fidi amici hanno una passione in comune ... L'Esoteria!!! (http://www.esoteria.org/staff.htm) Questo sito Esoteria.org è gestito dai signori menzionati sopra più un terzo individuo il Cavalier Pietro Marino (http://www.esoteria.org/pietro_marino.htm) questo simpatico signore risponde alla mail di granpriore@thebrain.net (e già questo ci dice un bel pò) che gli viene simpaticamente donata dal Lodari dato che non sembra che il Cavaliere abbia qualche partecipazione all'interno di thebrain ... ma loro sono amici si sà (http://www.esoteria.org/chi_siamo.htm) ...
Continuiamo a farci i fatti loro và ... in http://www.esoteria.org salta fuori un bel tastino "link" ed essendo noi appassionati di tastini ovviamente ci andiamo (http://www.esoteria.org/welcome1.htm) e cosa salta fuori???
Primo link: Sito ufficiale del Grande Oriente d'Italia
Secondo link: Antivo e Primitivo Rito di Memphis e Misraim
Sovrano Santuario Italiano
Massoneria Universale Grande Oriente d'Italia
Terzo link: Rito Scozzese Antico ed Accettato Supremo Consiglio
Supreme Council, 33°, Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, USA E giù cosi per tanti e tanti tanti link (certo che il link alla "spada fiammeggiante" o alla "società teosofica")
Signori io non vado oltre credo che le informazioni fin qui raccolte siano sufficienti a farsi un'idea di quello che realmente c'è dietro quel sito e dietro il personaggio Mario Placanica. Un consiglio ho letto spesso frasi tipo "hackeratelo di brutto" "cancellatelo dalla rete" è una FESSERIA!!! niente di più facile che quel sito serva da honeypoint (trappola messa apposta e monitorata molto attentamente proprio per ingabbiare eventuali tentativi di hack) quindi relax siamo più forti di ogni provocazione non cadremo nelle trappole!
DISCLAIMER: TUTTE le informazioni presentate in questo articolo sono state raccolte usando UNICAMENTE un motore di ricerca (http://www.google.it) e il cervello ... i dati presentati sono stati posti in internet direttamente dalle persone citate e quindi per loro diretta volontà!

LA PROPAGANDA MEDIATICA

Sui fronti della guerra mediatica la piovosa estate che stiamo per lasciarci alle spalle è stata caldissima. Prima di addentrarci sui campi di battaglia vediamo cosa è plausibile intendere con l'idea di guerra combattuta con antenne televisive e carta stampata.
1) E' una lotta di potere tra élite che tendenzialmente esclude la partecipazione popolare se non sotto forma di pubblico o folla da stadio. La società è la grande emarginata pur essendo il suo controllo la posta in gioco dell'intero conflitto.
2) La Tv generalista è l'arma comunicativa più potente. Possederla significa essere dotati di una forza che: orienta l'opinione pubblica; condiziona le scelte elettorali; contribuisce in maniera decisiva alla conquista del potere politico.
3) Informazione, propaganda e pubblicità sono ormai un intreccio finalizzato a fare della comunicazione un tutt'uno con il pensiero unico dell'attuale neo-liberismo.
4) La guerra mediatica non nasce per moto proprio ma corrisponde alla guerra economica che negli ultimi 20 anni ha prodotto: la restaurazione del potere assoluto del capitalismo sulla società; la precarietà di molti e la ricchezza di pochi.
5) A differenza dei rapporti di dominio immediati e materiali sul luogo di lavoro il potere della Tv è autoreferenziale. Genera di continuo nuovo potere ma con una particolarità: è immateriale, sublimato dagli spettatori, invisibile, non localizzabile perché è ovunque, dentro e fuori lo schermo.
Fatto il punto teorico vediamo casa accade sul campo. Tv & calcio. E' stato il romanzo agostano. Club e Rai hanno trattato per settimane sui diritti di trasmissione delle partite. E a tutt'oggi non hanno raggiunto un accordo economico. Intanto il campionato è slittato di due settimane. Un dramma nazional-popolare che ha fatto versare alla stampa italiana fiumi d'inchiostro. E tifosi/non tifosi hanno percepito "in chiaro" che il calcio è ormai solo affarismo. Ma sul piano politico risvolti non sono solo negativi: proprio perché in crisi il calcio favorisce le ascese di uomini anticrisi, nuovi narratori alla Berlusconi, presidente del Milan e proprietario di Tv commerciali.
Rai 3/Mtv. Rai3 prosegue nel suo malinconico declino. Programmi scadenti, palinsesti traballanti, film interessanti relegati nel cuore più profondo della notte. Trend negativo anche per MTv. Il canale che ha creato la videogeneration è stato colonizzato dalla pubblicità ed è precipitato nel baratro di programmi banali condotti da oche giulive e bellocci dall'italiano stentato che intervistano la star di turno ansiosa di vendere il più possibile.
Terrorismo. E' la fiaba più recente con la quale le élite al potere manipolano globalmente l'opinione pubblica. Un esempio: il falso scoop della Cnn sul ritrovamento in Afghanistan di 64 videocassette appartenenti a Bin Laden. Quotidiani e TG si sono sperticati nel mostrare le immagini di un cagnolino-cavia utilizzato per testare armi chimiche. Come non commuoversi? Si è trattato di un'operazione bellica di tipo non militare che ha l'obiettivo di fomentare paura collettiva e giustificare future guerre.
Altri fronti in ordine sparso: Auditel fornisce dati inventati sul numero di spettatori delle trasmissioni TV; i media indipendenti si difendono sul Web dalle campagne intimidatorie di Panorama (di proprietà di Berlusconi) che equipara l'informazione alternativa al terrorismo; Assolombarda, in tandem con i Carabinieri (buoni d'animo e altruisti nei serial televisivi), scheda i lavoratori che scioperano e si perquisiscono le abitazioni di giornalisti che indagano dove non devono indagare; Sciuscià, il talk-show non allineato all'idea televisiva di Berlusconi, è stato soppresso dalla Rai.
Conclusione: per la maggioranza dei cittadini le uniche eredità della guerra mediatica sono lutti e devastazioni. Il lutto di una democrazia sempre più zoppa. Le devastazioni di una cultura di massa sempre più mediocre. L'abbassamento di qualità di film, fiction, musica leggera, dell'informazione e dello stesso calcio è il segno di una crisi della civiltà capitalistica che ha ormai tagliato di netto le sue radici liberali.
Patrizio Paolinelli, fonte: "Il domani", 6 settembre 2002