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02 GIUGNO 2005 dal Giornale di Vicenza
A31, la Provincia fa quadrato
Palazzo Nievo dà l’incarico a un legale e convoca sindaci, categorie e sindacati di Gianmaria Pitton «La Giunta provinciale ha affidato all’avvocato Ivone Cacciavillani l’incarico per la difesa legale della Provincia di Vicenza». Questo il primo atto concreto dell’Amministrazione di palazzo Nievo dopo la notizia che il Tar ha bloccato la Valdastico sud, il prolungamento della A31 da Torri di Quartesolo fino a Canda, in provincia di Rovigo. La seconda iniziativa è una riunione, convocata per domani alle 9.30 a palazzo Nievo, a cui sono invitati i sindaci dei paesi dell’Area Berica interessati dal tracciato, le associazioni di categoria, la Camera di commercio e le sigle sindacali. L’obiettivo della presidente Manuela Dal Lago è di dare vita a una grande petizione popolare: «Raccogliamo firme dei cittadini che con il loro voto ci hanno dato mandato di realizzare le opere di cui hanno necessità. Quando le firme saranno migliaia, uno stato democratico non potrà non permettere la realizzazione di ciò che la comunità chiede». Nel corso della riunione dovrebbe essere predisposto un manifesto da inviare a tutti i Comuni vicentini per innescare una mobilitazione generale di protesta nei confronti di una decisione, quella del Tar, che ostacola la realizzazione - continua Dal Lago - di «un investimento fondamentale per la società, l’economia, la realtà veneta». «Mi ha amareggiato - continua la presidente della Provincia - leggere nella sentenza del Tar una presunta contrapposizione tra interessi forti e interessi ambientali. I soli interessi che rappresentiamo e che difenderemo sono quelli dei cittadini». «Ancora una volta - dice il sottosegretario al ministero dell’ambiente Stefano Stefani - lo sviluppo della nostra regione deve pagare lo scotto di una politica miope, fatta di veti e proibizioni che danneggiano l’economia e la crescita delle nostre aziende». Annunciando il proprio impegno per consentire la ripresa dei cantieri, il viceministro insiste sulla «compatibilità dell’opera anche in considerazione dell’accoglimento favorevole espresso dalla commissione statale sulla valutazione d’impatto ambientale». Ruggero Zigliotto, presidente del mandamento Area berica dell’Assindustria di Vicenza, evidenzia un ulteriore aspetto: «Se non vengono date al territorio le infrastrutture che mancano e di cui c’è estremo bisogno, si costringe il sistema produttivo a cercare sbocchi altrove. Senza contare i disagi provocati ai cittadini da una viabilità inadeguata. Con sentenze di questo tipo, il sistema si pone fuori dal tempo». «C’è da chiedersi - è il commento di Sergio Rebecca, presidente provinciale Confcommercio - se conviene mantenere file di auto e camion a passo d’uomo per ore, o avere una via veloce di scorrimento con evidenti vantaggi per l’ambiente, la vivibilità dei centri abitati, il risparmio di carburante e di tempo». Fuori dal coro la voce del consigliere regionale dei Verdi Gianfranco Bettin: «Siamo di fronte al risultato delll’incapacità del governo regionale - dice Bettin - di individuare strategie e mezzi che, salvaguardando le necessità delle imprese, non arrechino ulteriori danni alla salute dei cittadini e a un territorio già martoriato, valorizzandone invece le vocazioni specifiche».
Montecchio/1. Provincia e Comune uniti nel tentativo di evitare il trasferimento dello stabilimento «La Fiamm non si muove» Solidarietà ai lavoratori da tutto il consiglio comunale (e. mar.) «L'azienda da qui non si deve spostare, la Fiamm come altre imprese ha ottenuto molto dal territorio e non può decidere di andarsene così su due piedi». Questo la Provincia andrà a dire la settimana prossima alla proprietà di Montecchio. Una determinata Manuela Dal Lago ha incontrato ieri pomeriggio il sindacato berico, sposando in pieno la linea fin qui adottata. La posizione della Provincia è chiara: si tratta con l'azienda per farla restare, la Dal Lago ha promesso pieno appoggio sia ai sindaci coinvolti che a tutte le istituzioni, dalla Regione al Governo. E presto proprio la presidente della Provincia incontrerà il Ministro Maroni, insieme a Cgil, Cisl e Uil provinciale, per discutere della questione che ha messo in allarme oltre 550 lavoratori. «È stato un incontro positivo - ha dichiarato Franca Porto segretario della Cisl - sindacato e Provincia sono unanimi nel dire che adesso ci vogliono nervi saldi, senza eccessivi drammi. Il caso Fiamm è emblematico per tutto il territorio e per questo è necessario che non si colori politicamente, una vertenza così difficile che ha bisogno dell'aiuto di tutti». Un ordine del giorno di pieno appoggio ai lavoratori della Fiamm, votato da tutto il consiglio comunale di Montecchio. Martedì sera la sala consiliare è stata invasa dai dipendenti dell'Fca, lo stabilimento di via Gualda che la direzione di viale Europa vuole dismettere per trasferire la produzione in Cechia. Dure le parole del sindaco Scalabrin nei confronti della proprietà: «Difficile interloquire con un'azienda che ha cambiato tre piani industriali in quattro anni e che ha sempre chiesto sacrifici ai lavoratori. Tutto il consiglio non solo è solidale con i dipendenti diretti e indiretti della Fiamm, ma si attiverà in tutti i modi e a più livelli per mantenere la produzione nel vicentino». |