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02 OTTOBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
"i bimbi giocano in mezzo alle feci dei topi"
Emergenza nomadi. Relazione-shock sull’area di viale Cricoli. E sul campo unico scoppia il caos, con polemiche e sgambetti fra assessori di Gian Marco Mancassola
«Nel campo nomadi comunale di viale Cricoli è stato notato un certo degrado, soprattutto sotto l’aspetto della pulizia, per la presenza di immondizie e di acqua stagnante, considerato che nel sito risultano convivere numerosi minori che quotidianamente giocano all’aperto a contatto con le feci dei ratti che infestano il terreno: una situazione che risulta nociva alla salute dei dimoranti». Sono le parole che concludono la relazione-shock elaborata dai servizi sociali e consegnata ieri mattina al summit convocato dall’assessore agli interventi sociali Davide Piazza, disertato dai colleghi Maurizio Franzina (urbanistica), Arrigo Abalti (istruzione) e Valerio Sorrentino (sicurezza). Presenti invece i presidenti delle sette circoscrizioni, chiamati a collaborare per l’individuazione dell’area per il nuovo campo unico, dopo il clamoroso e repentino dietrofront sull’ipotesi di via Zamenhof a Vicenza est, compiuto da Franzina, spinto da una valanga di proteste targate Forza Italia, venute soprattutto dagli imprenditori e immobiliaristi della zona.
La manifestazione. C’erano anche gli insegnanti vicentini al corteo di Venezia per contestare la "53" I precari fischiano la Moratti di Anna Madron Muniti di fischietti, tamburelli, cartelloni, palloncini e perfino lumini (da accendere al tramonto), hanno manifestato contro la "53" e i tagli nella scuola pubblica. I precari vicentini si sono dati appuntamento ieri pomeriggio a Venezia per unirsi al corteo "acqueo" sul Canal Grande, organizzato dai coordinamenti precari di tutto il Veneto. Una mobilitazione scandita dallo slogan (non solo metaforico) "siamo tutti sulla stessa barca", ad indicare la situazione drammatica in cui si trovano gli insegnanti a tempo determinato. "Sfruttati dallo Stato", come recitava ieri uno dei tanti striscioni, ma anche "invisibili come fantasmi", come alludevano le lenzuola bianche nelle quali si erano avvolti i prof più intraprendenti. Insomma un po' di folklore non è mancato in un pomeriggio immortalato da video e da centinaia di fotografie scattate dagli stessi precari, intenzionati ad impacchettare il tutto e spedirlo in dono al ministro Moratti. Contestato più che mai per una scuola in cui le trasformazioni equivalgono, è stato ribadito, ai tagli sugli insegnanti, bidelli, attrezzature. In altre parole una scuola con meno risorse dove aumentano però sia gli alunni stranieri che quelli certificati. Ma nella lista "nera" ci sono anche il destino degli istituti tecnici, il bivio tra licei e formazione professionale, la drastica riduzione dei finanziamenti all'Università e alla ricerca. Oltre, ovviamente, al nodo irrisolto dei precari, che negli ultimi tempi hanno goduto anche dell'appoggio di esponenti politici della maggioranza e dell'opposizione (ieri pomeriggio alla manifestazione veneziana era presente il consigliere regionale della Margherita Achille Variati, già firmatario di un'interpellanza sul caos delle graduatorie permanenti) che invocano una discussione "trasversale" per trovare una soluzione al problema. Intanto durante la giornata di ieri c'era già chi pensava alle prossime mobilitazioni: «Un'altra protesta a carattere regionale a fine ottobre - annuncia Francesco Casale, presidente del Cip vicentino - e probabilmente a novembre uno sciopero nazionale della scuola indetto dai confederali». A quello di ieri, proclamato dai Cobas, hanno aderito invece in pochi e quasi esclusivamente nelle scuole elementari dove l'assunzione di 28 "riservisti" ha infiammato ulteriormente gli animi.
Pisanu ai prefetti veneti: «Centro clandestini al via» Padova. È necessario mantenere elevato il livello delle attività di prevenzione e contrasto contro ogni forma di illegalità. È quanto è emerso dalla riunione del ministro dell’Interno Pisanu con i prefetti del Veneto che si è tenuta a Padova. Nel corso dell’incontro è stata esaminata la situazione generale dell’ordine e della sicurezza pubblica nella regione, in particolare sotto l’aspetto dell’immigrazione clandestina e dei suoi riflessi sociali. Una situazione nel complesso giudicata «soddisfacente» e da cui «non emergendo particolari profili di criticità, anche se rimane vivo l’allarme sociale per alcune forme di criminalità diffusa, che peraltro non vengono in alcun modo sottovalutate». All’incontro hanno partecipato i prefetti Giuseppe Leuzzi di Venezia, Paolo Padoin di Padova, Francesco Giovannucci di Verona, Angelo Tranfaglia di Vicenza, Ciro Lomastro di Rovigo, Lorenzo Cernetig di Belluno e Natale Labia di Treviso. Pisanu ha ricordato che il Veneto dovrà avere il Centro di permanenza temporanea per gli immigrati, cosa a cui si sono sempre opposti gli amministratori e il presidente della Regione. «Ma questo è un punto essenziale, direi basilare, della legge Fini», ha spiegato il ministro ai prefetti. |